ROMA – E’ nato il Governo Conte bis o “giallo-rosso” , il primo a maggioranza M5s-Pd con il supporto di Leu . Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, infatti dopo un’ultima mattinata di riunioni e scontri, è salito al Colle alle 15.30 ed ha sciolto la riserva annunciando la lista dei ministri al capo dello Stato Sergio Mattarella . “Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo le nostre migliori energie, le nostre competenze la nostra passione a rendere l’Italia migliore nell’ interesse di tutti i cittadini“: ha detto il premier incaricato Conte. Domani alle 10 ci sarà il giuramento. Quanto alla fiducia, si partirà dalla Camera: probabilmente lunedì mattina.
Soddisfatto il segretario del Pd, Luigi Zingaretti: “Bene questa svolta, ora è tempo di cambiare l’Italia. Il Governo nasce nel Parlamento come il Governo precedente, abbiamo fermato Salvini e il solo annuncio di questa fase sta facendo tornare l’Italia protagonista in Europa. Il calo incredibile dello spread che si è già determinato significa soldi in più nelle tasche degli italiani. Noi siamo stati uniti e responsabili. Ora c’è un programma unico, di tutti, chiaro, e una squadra nuova. Il Governo è di forte cambiamento anche generazionale”.
Le negoziazioni “politiche” sino all’ultimo minuto
Sono state ore non facili quelle trascorse per trovare prima un accordo sul programma, e quindi sulla composizione della lista dei ministri. La nomina su cui c’è stato un duro scontro nelle ultime ore è quella del sottosegretario a Palazzo Chigi: una “battaglia” vinta dal cinquestelle Riccardo Fraccaro, notoriamente molto “vicino” a Di Maio, nonostante la resistenza del premier Conte, che puntava su Roberto Chieppa, finora segretario generale di palazzo Chigi.
Due i vertici nella mattinata: il primo sul programma con i capigruppi di M5s, Pd e Leu a Palazzo Chigi. Il secondo senza gli esponenti di Liberi e uguali per trovare l’accordo sulla lista dei ministri, punto sul quale c’è stata una lunga trattativa e sul quale il primo vertice si era incagliato. La riunione a tre sul programma di governo, iniziata poco dopo le nove, è stata in realtà il proseguimento del lavorìo serale e notturno che è andato avanti a Palazzo Chigi e al Nazareno (sede del Partito Democratico), dove le luci sono rimaste accese anche in piena notte, segno di una trattativa che è proseguita ad oltranza, coinvolgendo pontieri e leader di partito, oltre a Conte naturalmente. Alla riunione del mattino a Palazzo Chigi hanno partecipato i capigruppo alla Camera ed al Senato di M5S, Partito democratico e Leu.
“Abbiamo fatto un ottimo incontro. Abbiamo messo a punto un programma molto serio e condiviso” ha spiegato il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio al termine del tavolo: “Al centro del programma ci sono il lavoro e le famiglie e le persone fragili” e “nel programma è scritto nero su bianco che serve una nuova legge sull’immigrazione per affrontare il tema in maniera organica e non emergenziale“. Delrio ha quindi spiegato che non avrebbe fatto parte della squadra di governo: “Oggi ho terminato il mio lavoro e sono molto soddisfatto. Non sono mai stato né sarò incluso nella squadra di governo, perché abbiamo deciso di fare un grande rinnovamento“.
Una squadra di 21 ministri affiancherà il presidente del Consiglio nel governo M5s-Pd. Al Movimento 5 Stelle vanno 10 ministri, al Partito Democratico 9, a Liberi e Uguali 1, Roberto Speranza. Sono sette le donne, dunque un terzo sul totale: tra le donne il solo profilo tecnico del governo, Luciana Lamorgese che va al Viminale. Al M5s va anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.
Secondo quanto si apprende da ambienti parlamentari di maggioranza, Conte sarà alla Camera per chiedere la fiducia la mattina di lunedì 9 settembre
Ecco tutti i nomi della nuova squadra del Governo Conte bis:
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Riccardo Fraccaro
Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese
Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede
Ministro alla Difesa Lorenzo Guerini
Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri
Ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio
Ministero per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli
Ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova
Ministro per l’Ambiente Sergio Costa
Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia
Ministro per le Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli
Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano
Ministro per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano
Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone
Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti
Ministro per i Rapporti con il Parlamento Vincenzo D’Incà
Ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola
Ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo
Ministro per l’Istruzione Lorenzo Fioramonti
Ministro per le Attività Culturali con delega al Turismo Dario Franceschini
Ministro per la Salute Roberto Speranza
Ministro per i giovani e lo Sport Vincenzo Spadafora
In tutto 21 ministri più il sottosegretario alle presidenza del Consiglio: nove Pd, 10 Cinquestelle (più il sottosegretario Fraccaro), uno di Leu e un tecnico al Viminale. Le donne sono sette. E c’è una predominanza di ministri meridionali: oltre al premier pugliese, sono nati al sud 11 ministri su 21. Due i romani.
Tra le novità, rispetto al totoministri delle ultime ore, c’è l’indicazione al Ministero del Lavoro, di Nunzia Catalfo esponente dei 5Stelle che ha contribuito a scrivere il reddito di cittadinanza . Mentre il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli – tra i più attivi nelle trattative per la nascita del governo giallorosso andrà a reggere il Ministero dello Sviluppo economico. Quindi nei ministeri che erano stati sinora guidati da Luigi Di Maio , vanno due 5Stelle che, come noto da ore. Di Maio dopo il passo indietro rispetto alla casella di vicepremier, farà il ministro degli Esteri . Il ministro dell’Interno sarà invece l’ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese, quindi un “tecnico” come fortemente voluto dal Capo dello Stato, .
Dopo la stagione dei tecnici il ritorno di un politico al ministero dell’ Economia dove andrà il dem Roberto Gualtieri. Alla Difesa Lorenzo Guerini del Partito democratico (corrente renziana). Alla Giustizia confermato Alfonso Bonafede, autore della riforma del processo penale duramente contestata dalla Lega. Alle Politiche agricole un’altra “renziana”, la senatrice pugliese Teresa Bellanova. Ai Beni culturali ritorna Dario Franceschini – con competenza anche sul turismo – il quale era già stato alla guida di questo ministero. L’ attuale vicesegretaria dem, Paola De Micheli, andrà al Ministero delle Infrastrutture , al posto di Toninelli. Andrea Orlando resta dunque al Nazareno come vicesegretario unico. Roberto Speranza, di Leu, alla guida del Ministero della Salute.
Lorenzo Fioramonti, che era viceministro all’Istruzione nel governo gialloverde, diventa ministro nel governo giallorosso. Sergio Costa – in quota 5Stelle – è stato confermato all’Ambiente. Federico D’Incà – esponente vicino al Presidente della Camera Roberto Fico (M5S) – ai rapporti con il Parlamento. Paola Pisano già assessore all’Innovazione al Comune di Torino di venta ministro all’Innovazione. Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione. Francesco Boccia agli Affari regionali. Vincenzo Spadafora allo sport e politiche giovanili. Elena Bonetti, del Pd, alle Pari Oppurtunità. Enzo Amendola agli Affari europei. Il dem Giuseppe Provenzano sarà ministro per il Sud.
Dopo la lettura dei ministri da parte del premier, è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha rivolto un ringraziamento alla “libera stampa” e poi ha pronunciato un discorso significativo: “Una volta che, in base alle indicazioni di una maggioranza parlamentare, si è formato un governo – ha detto – la parola compete al Parlamento e al governo”, che “nei prossimi giorni si presenterà davanti alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il suo programma”. Insomma, il nuovo esecutivo è frutto di una maggioranza emersa alle Camere, come previsto dalla Costituzione.
Dopo la lettura dei ministri da parte del premier, è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha rivolto un ringraziamento alla “libera stampa” e poi ha pronunciato un discorso significativo: “Una volta che, in base alle indicazioni di una maggioranza parlamentare, si è formato un governo – ha detto – la parola compete al Parlamento e al governo“, che “nei prossimi giorni si presenterà davanti alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il suo programma”. Insomma, il nuovo esecutivo è frutto di una maggioranza emersa alle Camere, come previsto dalla Costituzione, e non grazie a qualche “clic” telepilotato e telecontrollato su una piattaforma internet.
Il primo commento politico che arriva non a caso è quello di Matteo Salvini. Ed è molto duro: “Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi”. Mentre Giorgia Meloni conferma la manifestazione con lo slogan: “Elezioni subito” convocata in piazza per lunedì – quando il governo andrà alla Camera per la fiducia .
In squadra ci sono anche due pugliesi, oltre allo stesso Conte che è della provincia di Foggia: sono Teresa Bellanova, che assume il ministero delle Politiche Agricole, e Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali. Entrambi sono esponenti del Pd. Al governo e ai due ministri pugliesi ha rivolto gli auguri di buon lavoro il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Auguri al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed a tutti i nuovi Ministri del suo Governo“, ha scritto su Facebook il governatore. “Auguri speciali – ha aggiunto – ai tre pugliesi Conte, Boccia e Bellanova che fanno parte del nuovo Governo! Un abbraccio pieno di orgoglio per Francesco Boccia, nuovo Ministro degli affari regionali, compagno di lotta per la Puglia e per l’Italia sin dal 2004″. Infine, Emiliano ha rivolto “un ringraziamento a Barbara Lezzi (ministro per il Sud nel precedente governo, ndr) per il lavoro svolto sin qui“.