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22 Novembre 2024 04:31

GREEN PASS. PER GLI STATALI SENZA PASS NIENTE SOSPENSIONE MA STOP ALLO STIPENDIO

Il decreto sul Green pass esteso a tutti i lavoratori è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Il dipendente statale senza Green Pass verrà ritenuto assente ingiustificato e resterà quindi senza stipendio. Esattamente come nel settore privato

di FRANCESCA LAURI

Ieri sera finalmente dopo tante polemiche, tribolazioni, correzioni e “limature” tecniche sul testo, indicate dall’Ufficio legislativo di Palazzo Chigi e la bollinatura della Ragioneria dello Stato, il decreto sul Green pass esteso a tutti i lavoratori è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Rispetto alla bozza del provvedimento circolata nei giorni scorsi, la novità più importante riguarda la sospensione che dal 15 ottobre, non scatterà più neppure dopo 5 giorni nel settore del pubblico impiego.

Il dipendente statale senza Green Pass verrà ritenuto assente ingiustificato e resterà quindi senza stipendio. Esattamente come nel settore privato. Una sorta di “par condicio” della misura originaria, suggerita dai tecnici per due ragioni. La prima: evitare contenziosi e ricorsi contro le sospensioni, mentre l’assenza ingiustificata è resa oggettiva dal rifiuto del dipendente a presentare il Green Pass e da questo discenderà anche lo stop allo stipendio. La seconda: il premier Mario Draghi ha voluto dare un segnale di attenzione ai sindacati che fin dall’inizio hanno sostenuto che l’introduzione del Green Pass non avrebbe dovuto in alcun modo rappresentare una minaccia per il posto di lavoro.

Altre novità dell’ultima versione del decreto riguardano le imprese fino a 15 dipendenti: la sostituzione del lavoratore senza Green Pass non potrà essere superiore a 20 giorni (10+10, inizialmente erano 20+10). I tamponi a prezzo calmierato si potranno fare non solo in farmacia, ma in tutte “le strutture sanitarie convenzionate“. Inoltre i magistrati onorari non perderanno più l’incarico. Non ha fatto invece breccia la richiesta della magistratura di estendere il Green Pass agli avvocati, ai testimoni e ai periti , categorie che quindi restano esentate. 

La vera leva del lasciapassare verde resta la sospensione dello stipendio. Infatti come rivelano numerosi tecnici, la coda che si è creata negli ultimi giorni negli hub vaccinali sono di lavoratori: sabato scorso è stato riscontrato un più 35 % di vaccinazioni, rispetto alle settimane precedenti. La spiegazione è stata sempre la stessa: “Siamo qui perché dobbiamo lavorare e guadagnarci lo stipendio“.  L’esecutivo di Palazzo Chigi sta lavorando inoltre alle linee guida per riuscire a fare del Green Pass uno strumento “indiscutibile” per il rilancio della campagna di vaccinazione per scongiurare la necessità di arrivare ad un obbligo vaccinale. Vanno ancora chiarite e definite le regole per il settore dei lavoratori autonomi, come partite Iva, badanti, colf, idraulici, tassisti, ecc.

Si dà praticamente per certa in ambienti governativi, in vista della riunione del Comitato tecnico scientifico (Cts) attesa per fine mese, l’aumento della capienza di stadi, palazzetti, teatri, cinema. Da inizio ottobre probabilmente si passerà dal 50% al 75-80% . Il Cts dovrà valutare se e come allentare “le misure di distanziamento“. Una svolta che il mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura aspetta da mesi ed è promossa dal ministro Dario Franceschini. “Il governo ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una valutazione del Cts, credo che ci saranno le condizioni per procedere a un ampliamento delle capienze per teatri e cinema. Credo ci possa essere una tappa intermedia sull’aumento che può prevedere un 75-80% per poi guardare nelle prossime settimane all’obiettivo del 100%” ha dichiarato Andrea Costa sottosegretario alla Salute.

Una convocazione del Cts, ancora non risulta ma la prossima settimana potrebbe essere un punto di riflessione: saranno disponibili infatti i primi dati significativi sulla curva dei contagi nella popolazione scolastica a due settimane dal ritorno in classe. Un indice a cui da inizio pandemia si guarda con attenzione e che potrebbe diventare uno snodo cruciale per decisioni che cautamente rivedano alcune restrizioni come ad esempio la capienza per gli spettacoli al chiuso.

Con il Green Pass si augurano di poter trovare una risposta anche i gestori delle discoteche, uno dei settori più colpiti dalla pandemia, che sono chiuse ormai da un anno e mezzo. “Nella valutazione a fine mese potranno essere incluse anche le discoteche cui daremo una risposta: importante è creare condizioni per riaprirle e si può anche iniziare”, ha aggiunto il sottosegretario Costa, “con una capienza del 75% col Green pass“. Ma resterà il vigore l’utilizzo obbligatorio delle mascherine al chiuso: “È un’altra indicazione che ci darà il Cts, la scienza. Il vaccino non esclude la possibilità del contagio, quindi ad oggi credo che il tema di togliere le mascherine al chiuso sia un tema da rimandare”.

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