L’avventura politica è costata non poco ai “fondatori&garanti”del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo ed a Davide Casaleggio il figlio di Gianroberto che quest’estate approvando i bilanci delle rispettive società hanno dovuto occuparsi delle perdite che risultano nei bilanci delle loro società. La Casaleggio & Associati rimasta tragicamente priva del proprio fondatore Gianroberto Casaleggio, ha chiuso il suo ultimo bilancio al 31.12.2015 con 123.334 euro di perdite che non può neanche ripianare con le riserve accumulate nei bilanci precedenti.
Ma come dicevano i greci “Se Atene piange, Sparta non ride“. Infatti anche la società Gestimar srl, l’immobiliare del comico genovese amministrata da suo fratello Andrea Grillo ha chiuso il proprio ultimo esercizio con 53.681 euro di perdite. Nella gestione di entrambe le società nessuna delle due gestioni è riuscita a coprire le rispettive perdite.
La società milanese Casaleggio & Associati che spesso e volentieri viene accusata di lucrare sull’attività politica, seguendo il blog di Beppe Grillo, affronta il suo secondo anno consecutivo di perdite (nell’anno al 31.12.2014 erano state ancora più alte, 151.961 euro), e quindi non c’è più liquidità in cassa per affrontare nuove avventure economiche. Infatti se anche il bilancio dell’ anno 2016 in corso dovesse continuare la tendenza negativa, allora Davide Casaleggio sarà costretto a ricapitalizzare la società attraverso nuovi finanziamenti soci, o personali. Nella peggiore delle ipotesi dovrà trovare dei nuovi soci se non vorrà portare i libri sociali in Tribunale alla sezione fallimentare.
Nella relazione integrativa al bilancio firmata da Davide Casaleggio si spiegano i motivi della cattiva gestione della società fondata da suo padre. Lo rivela il collega Franco Bechis, vice direttore del quotidiano Libero che è andato a curiosare fra i bilanci delle due società. . Casaleggio jr così scrive nella sua relazione : “il 2015 è stato un anno impegnativo per la società a causa di alcuni modelli editoriali on line dimostratisi di difficile sostenibilità economica con il modello pubblicitario e dai quali nel 2016 si è deciso di disinvestire”.
Le attività di consulenza improntata alla definizione di strategie sul web per i clienti della Casaleggio & Associati “risulta molto apprezzata da parte delle società. L’ultimo anno ha visto anche alcuni importanti anniversari della società come l’organizzazione del decimo appuntamento di presentazione del rapporto annuale siull’e-commerce in Italia”. Il patrimonio netto della società al momento ammonta a poco più di 10 mila euro (cioè il minimo consentito dalla Legge) e nel patrimonio della società ci sono solo pochi titoli investiti:appena 38,16 euro in Telecom Italia e 7.386,65 euro in titoli della società Soshoma inc. Persino il fatturato della Casaleggio & Associati è diminuito sensibilmente del 30%, scendendo a 1,1 milioni rispetto ai 1,5 milioni di euro dell’ esercizio societario precedente.
Diversa l’attività societaria di Grillo. La Gestimar gestisce alcuni immobili di sua proprietà a Genova, a Porto Cervo ed a Golfo Aranci in Costa Smeralda (in Sardegna) ed a Valtournanche (Valle d’Aosta), e dovrebbe cercare di metterli a profitto. La società detiene sette immobili, di cui due ad uso ufficio, che hanno un costo storico d’acquisto molto basso (608 mila euro), successivamente rivalutatosi grazie a quanto prevista dalle Legge arrivando a 732 mila euro.
Beppe Grillo, che controlla e possiede il 99,9% del capitale della società , ha persino concesso un finanziamento infruttifero di 211.520 euro alla sua stessa società ma gli utili, quindi i ricavi dagli affitti, sono diminuiti di quasi il 10% rispetto all’anno prima e sono persino inferiori alle spese di manutenzione degli stessi immobili, determinando una perdita di esercizio addirittura triplicata rispetto all’anno precedente, che si era comunque chiuso con una perdita operativa per 22.361 euro.
La crisi quindi non risparmia neanche i fondatori del Movimento 5 Stelle, che presi come sono dalla crisi di crescita dell’ attività politica compresi i problemi ed i dispiaceri, come quello attuale della situazione attuale nella Capitale , evidentemente hanno poco tempo per poter seguire i loro sacrificati affari privati. Legittimo quindi chiedersi: ma cosa li spinge a perdere soldi ?
Così come comprensibile sarebbe un altro quesito: ma come possono dare lezioni di economia, di gestione dei soldi pubblici, coloro che non sono stati capaci di gestire con profitto neanche le proprie attività economiche ?