di Alessia Di Bella
Il rapporto sempre più burrascoso tra Guendalina Tavassi e l’ex marito Umberto D’Aponte adesso finirà in Tribunale. Ieri sera 21 febbraio, l’ex “gieffina” ora influencer si è lasciata andare ad un lungo e duro sfogo in cui ha spiegato che l’ex marito si trova in carcere. “Mi ritrovo a dovervi spiegare le cose perché altre persone, che non c’entrano nulla, si mettono in mezzo a parlare. Io parlo per tutelare i bambini, che sono stati sempre presenti anche all’ultima aggressione, premeditata, avvenuta da due persone dentro una macchina davanti agli occhi di mio figlio Sasy, che implorava di fermarsi”.
Su Instagram con alcune stories la showgirl ha raccontato della nuova aggressione subita dall’ex marito, nonostante quest’ultimo avesse il divieto di avvicinarsi a lei. La Tavassi è mamma di tre figli: Gaia (classe 2003), avuta con Remo Nicolini. E poi due, più piccoli, nati dal suo matrimonio con Umberto D’Aponte: Chloe (2013) e Salvatore, detto Sasy (2015), ed in una videodiretta sui social si è sfogata: “Nessuno viene arrestato così. Io vengo attaccata perché lui è finito in galera? Quindi io che ho denunciato sono una merda? Quindi quando muoiono le donne con i bambini poi dite poverina? Bravi! Complimenti! La gente in galera ci va da sola per quello che ha fatto. Nessuno s’inventa niente. Se tu violi la legge, la legge poi ti punisce. Ma non così, dopo anche tante cose. Questa persona aveva anche un allontanamento, una restrizione che ha violato. Dopo avermi rotto il naso, dopo le percosse, dopo le minacce, gli inseguimenti, tutte le scene che hanno dovuto subire i bambini“.
La showgirl si è soffermata sui propri figli: “I bimbi sono traumatizzati. Io poi la butto sul ridere, ma Sasy è scioccato. Ogni volta ha paura di uscire, non potete capire cosa sto passando. Ci sta un processo, se ne sta occupando la giustizia. Per fortuna, la giustizia qualche volta c’è. Io voglio vivere la mia vita serenamente ed i miei figli hanno il diritto di stare sereni. Loro neanche chiedono dove sia lui, io comunque ho detto loro che lavora lontano. Quindi non rompetemi i coglioni, non mettetevi in mezzo. Basta, sono totalmente sola”.
La Tavassi ha pubblicato alcuni screen di persone che l’hanno accusata di aver denunciato le violenze. Messaggi del genere come “Vuoi dire che è stato Umberto? Sei una stronza, hai mandato in galera il padre dei tuoi figli. Vergogna” oppure: “Pensa a fare la madre e vergognati di quello che hai fatto, hai rovinato la vita al padre dei tuoi figli”.