E’ morto questa mattina,all’età di 55 anni dopo una lunga malattia, Guglielmo Minervini, capogruppo di Noi a sinistra alla Regione Puglia ed assessore nella precedente giunta regionale pugliese guidata da Nichi Vendola dal 2005 al 2015. Minervini era malato di tumore. Annunciando la sua battaglia, dichiarò pubblicamente “Ho il cancro e non mi tiro indietro. Nel suo ultimo post su Facebook, di soli 2 giorni fa, scriveva: “Ancora una volta la vita ti afferra in un’altra prova imprevista, dura ed esigente. L’affrontiamo col piglio di sempre” e con “la voglia di farcela senza mai perdere il senso anche dentro il mistero della malattia“.
Il professor Francesco Bellino, docente di Bioetica e Filosofia morale all’Università di Bari così a suo tempo commentò la scelta dell’assessore Minervini di rendere pubblica la sua malattia: “Una decisione lodevole, dimostra che la politica ha assunto una fisionomia più umana, capace di disvelare la fragilità degli uomini“.
“Ci risentiamo tra un po’. Sicuro“, concludeva il suo messaggio. Minervini ha iniziato a fare politica quando era ancora molto giovane, impegnandosi nel mondo del volontariato, e ispirandosi alla figura di Don Tonino Bello. Classe 1961, fu docente e direttore editoriale della casa editrice La Meridiana, dove ha iniziato la sua attività pubblica con l’impegno nel mondo del volontariato, fondando la Casa per la pace di Molfetta e diventando consigliere nazionale di Pax Cristi, associazione animata dall’indimenticabile Don Tonino.
Dal 1994 al 2000 era stato sindaco di Molfetta. Fu eletto alla Regione dapprima nella lista della Margherita con 7556 voti, risultando il più suffragato della provincia di Bari e poi nel Pd, e viene nominato assessore del Governo Vendola, incarico ricoperto sino al 2015 occupandosi di politiche giovanili, sport, trasparenza, legalità, gestione delle risorse umane, trasparenza, protezione civile e trasporti Era docente di informatica negli istituti superiori.
Nel 2012 aveva fondato ‘Open‘, un laboratorio politico composto e condiviso come diceva Minervini da “una rete di persone e progetti che vogliono assumersi la responsabilità politica e sociale di rappresentare la continuità nel cambiamento”.
“Minervini è stato uno degli esponenti politici più brillanti e intelligenti di una intera generazione – ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – nel suo lavoro politico e amministrativo ha sempre messo passione e grande competenza. Abbiamo vissuto insieme e con amicizia vera tante battaglie comuni in questi anni di continui cambiamenti. Ci mancherà”.
Messaggi di cordoglio sono arrivati dal Gruppo M5S: “I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, appresa la tragica notizia, si stringono con cordoglio sincero intorno ai familiari del collega Guglielmo Minervini” – Il consigliere regionale Cosimo Borracino, Presidente della II Commissione ( Affari generali e Personale ) lo ricorda così: “Perdo un amico sincero, compagno di tante battaglie. Nessuno come lui ha incarnato il vento del “cambiamento pugliese” dell’ultimo decennio, è stato il volto della rivoluzione gentile vendoliana, inventore di Bollenti Spiriti, sempre a stretto contatto con il mondo giovanile che era naturalmente attratto dalla sua innata forza spirituale. La sua frequentazione con Don Tonino Bello ha lasciato in lui un marchio indelebile che quotidianamente leggevi nel suo agire. In questo ultimo anno spesso attingevo da lui pillole di saggezza e suggerimenti politici. Oggi la Puglia piange per la scomparsa di un uomo mite e dotato di straordinaria capacità politica. Mancherai a tutti, ciao Guglielmo.“
L’amico e collega Guido Ruotolo, inviato speciale del quotidiano La Stampa, lo ricorda così su Facebook : “Ho conosciuto Guglielmo Minervini ai tempi di don Tonino Bello. Molfetta era un punto di riferimento della solidarietà e della pace. Mi spiace che se ne siano andati tutti e due“
Su Twitter Nichi Vendola rende omaggio a Minervini: “Minervini è stato un uomo del futuro, un politico generoso e visionario, un costruttore di pace e di giustizia sociale. Per me è stato un amico, un compagno, un fratello. Lo porterò sempre nel mio cuore”.