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24 Novembre 2024 11:20

Hanno ragione Travaglio ed Emiliano: i giornalisti a Taranto vengono comprati dalla pubblicità !

il Presidente della Regione Puglia Emiliano disse : “Vedrete che nonostante le bombe che ho tirato, domani non troverete quasi nulla sui giornali, anche perché mi dicono che Mittal, come prima faceva Riva, ha una forte attività pubblicitaria su tutti i media e quindi… Poveri media, sono tutti sull’orlo della chiusura: se fanno arrabbiare uno dei pochi inserzionisti coi soldi poi che succede, chiudono tutti? Queste sono le condizioni nella quale la democrazia italiana si trova, in particolare qui a Taranto“

di ANTONELLO de GENNARO

Era il 1 maggio del 2016 quando Marco Travaglio dal palco del concertone organizzato dall’ associazione “Cittadini Liberi & Pensanti” pontificava sulla libertà di stampa, elogiando i suoi giornalisti del Fatto Quotidiano (fra cui il collaboratore Francesco Casula) che avevano realizzato un inserto su Taranto per il giornale da lui diretto, senza alcun condizionamento, “A Taranto i giornali non scrivono nulla perchè sono comprati dalla pubblicità“.

Successivamente ricordare su queste vecchie “abitudini” di certa stampa , come scriveva il nostro giornale lo scorso 27 novembre 2018, fu il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, che intervenendo a Taranto a un incontro organizzato sull’immunità penale per i gestori dell’ILVA (prevista dai decreti legge dei Governi succedutisi), non ha risparmiato accuse ai giornali incurante che a moderare il dibattito seduto accanto a lui ci fosse Mimmo Mazza, il  vicepresidente dell’Assostampa di Puglia, il quale negli ultimi tempi sul quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno si è ammorbidito arrivando a scrivere e firmare un editoriale “Se muore l’ Ilva a Taranto, muore l’ Ilva“, dopo aver in passato auspicato per anni la chiusura dello stabilimento siderurgico tarantino.

Emiliano prendendo la parola aggiunse : “Vedrete che nonostante le bombe che ho tirato oggi – continuò il Presidente della Regione – domani non troverete quasi nulla sui giornali, anche perché mi dicono che Mittal, come prima faceva Riva, ha una forte attività pubblicitaria su tutti i media e quindi… Poveri media, sono tutti sull’orlo della chiusura: se fanno arrabbiare uno dei pochi inserzionisti coi soldi poi che succede, chiudono tutti? Queste sono le condizioni nella quale la democrazia italiana si trova, in particolare qui a Taranto“. Di fronte a tali accuse, fu a dir poco imbarazzante il totale silenzio del giornalista-sindacalista Mimmo Mazza, il  vicepresidente dell’Assostampa di Puglia, che era seduto accanto a lui.

Mimmo Mazza divertito (???) per le affermazioni di Michele Emiliano

Ma quella volta all’improvviso, contrariamente a quanto accaduto con Marco Travaglio, sono intervenuti “il gatto e la volpe” (come li chiamano i giornalisti pugliesi non allineati) e cioè l’ Ordine dei Giornalisti di Puglia e l’ Assostampa di Puglia (che notoriamente viaggiano a braccetto…)  che emisero un comunicato congiunto, che stranamente…. però non compare sul sito dell’ Ordine pugliese, e venne pubblicato solo sul sito del sindacato dei giornalisti (aderenti) pugliesi. Ve lo riproponiamo :

Il presidente della Regione, Michele Emiliano, non smette mai di sorprendere. A Taranto, parlando delle attività dello stabilimento siderurgico Arcelor Mittal, ha pronunciato parole irriguardose verso la dignità dei giornalisti pugliesi. “Vedrete – aveva detto Emiliano – che domani non troverete quasi nulla sui giornali, anche perché mi dicono che Mittal, come prima faceva Riva, ha una forte attività pubblicitaria su tutti i media. Poveri media, sono tutti sull’orlo della chiusura: se fanno arrabbiare uno dei pochi inserzionisti coi soldi, poi che succede, chiudono tutti?”Il presidente Emiliano ha mancato un’altra buona occasione per tacere e magari occuparsi di altro di più concreto. Egli si può lamentare di tante cose, ma non che gli manchi spazio e considerazione su giornali, tv e siti web. Ma, ovviamente, non è questo il punto in discussione.

Il punto è un altro ed è molto gravecontinuava la nota sindacale –  Emiliano manca profondamente di rispetto quando insinua che le testate pugliesi si farebbero condizionare dalla pubblicità di Mittal. Insinua, insomma, una sorta di prostituzione intellettuale e professionale che piegherebbe le scelte delle redazioni alla pubblicità commissionata dalle grandi imprese. Un’espressione che è analoga a quella adoperata dall’ex deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista, il quale ha assimilato i giornalisti a delle prostitute

Pochi giorni fa, il presidente Emiliano è sceso in piazzaproseguiva la nota dell’ Assostampa di Puglia – per solidarizzare con i giornalisti contro gli epiteti pronunciati dai 5 Stelle. In quell’occasione disse ai cronisti che “voi siete compagni di lavoro nel controllo democratico di quello che accade”. Oggi si dimentica di quella frase e diventa egli stesso l’autore di frasi ingiuriose. Emiliano, dovrebbe ricordare, per di più, che una mozione approvata dal Consiglio regionale due settimane fa impegna lui, la sua giunta e i consiglieri pugliesi a censurare “le affermazioni denigratorie e ingiuriose” a danno dei cronisti. Si attenga a quell’impegno ed eviti dichiarazioni prive di senso, ne guadagnerà in considerazione. Non difenda la libertà di stampa a giorni alterni e soprattutto si astenga, nelle prossime occasioni, di mostrare una solidarietà che oggi ha dimostrato di non provare”.

Chissà cosa direbbe oggi Marco Travaglio se scoprisse che il suo collaboratore Francesco Casula definisce pubblicamente suo “maestro” il giornalista Mimmo Mazza e non si accorge e tan tomeno si occupa giornalisticamente, del fiume di denaro (siamo arrivati a 30 mila euro in pochi mesi) che il Comune di Taranto ha elargito per “markette” giornalistiche a Radio Cittadella la “semiclandestina” (dati gli ascolti) radio della Curia Arcivescovile di Taranto, attraverso una società, la Edizioni Joniche s.r.l.s, con sede in via Regina Elena, 42 – 74123 a Taranto, costituita di recente proprio dal Mazza il quale ne detiene il 50% delle azioni, mentre nel frattempo è caposervizio della redazione della di Taranto Gazzetta del Mezzogiorno sotto contratto di esclusiva giornalistica. A proposito, sapete chi intervista sempre il sindaco Melucci ? Ca va sans dire Mimmo Mazza !

VISURA-Edizioni-Joniche

Ventimila euro di soldi dei contribuenti elargiti dal sindaco Melucci alla società del Mazza, la Edizioni Joniche s.r.l.s, amministrata da tale Ignazio Stasi , a lungo stretto collaboratore di uno dei due fratelli Cardamone, (editori falliti dell’emittente tv locale Studio 100), per aderire al progetto editoriale “PartecipiAmo Taranto, che gli uffici del sindaco definiscono “un piano strutturato e capillare dedicato a tutte le novità che riguardano il futuro della città, passando per il lavoro del Civico Ente” .

Il progetto del Mazza che ha “appassionato” il sindaco di Taranto nello specifico, come si legge nella determina si compone dei seguenti punti:

Ma evidentemente i vertici dell’ Assostampa di Puglia, sempre pronti ad attaccare il nostro giornale e direttore, nascondendosi dietro l’ “esimente sindacale” e fiancheggiati dal comitato di redazione della Gazzetta del Mezzogiorno , hanno la memoria corta o il prosciutto sugli occhi e si lamentano e protestano soltanto quando ricordiamo loro il memorabile titolo “La Mazzetta del Mezzogiorno” pubblicato anni fa dal quotidiano La Repubblica allorquando venne arrestato un direttore del quotidiano barese, !

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Per non parlare poi del “distratto” e “silenzioso” Consiglio di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia, presso il quale risulta un procedimento disciplinare nei confronti del Mazza avviato a seguito di un esposto del Consiglio Nazionale dell’ Ordine dei Giornalisti nei confronti del giornalista di San Marzano “reo” di aver “minacciato” epistolarmente (come sua abitudine) il Consiglio Nazionale di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti.

Cosa diranno adesso l’ Assostampa di Puglia, il CdR della Gazzetta del Mezzogiorno ed il Consiglio di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia ? A loro ricordiamo qualcosa, e cioè quanto previsto e contemplato dalla Carta dei Doveri del Giornalista:

Ma non solo, con l’occasione poniamo pubblicamente alcune domande alla collega pensionata Tea Sisto, attuale presidente del Consiglio di Disciplina in Puglia, che abbiamo cercato invano di contattare, in quanto risulta irreperibile anche presso l’ Ordine pugliese :

  1. è deontologicamente corretto farsi pagareuno spazio quotidiano all’interno del palinsesto con conduzione in studio ospiti, collegamenti, interviste ed approfondimenti sulle attività dell’amministrazione comunale di Taranto, in onda dal lunedì al venerdì per n.2 mesi” ?
  2. è deontologicamente corretto farsi pagare per realizzare “postazioni sul luogo dell’evento e i nostri inviati si occuperanno di realizzare interviste ai protagonisti e nel backstage
  3. è deontologicamente corretto farsi pagare per realizzare un piano “editoriale” che prevede anche la diffusione attraverso il sito internet e i canali social dell’emittente. Clip video, notizie, foto, annunci, resoconti, interviste e curiosità su tutti affrontati e on demand per tutti gli utenti.
  4. chi sono i giornalisti che lavorano per la società del “sindacalista” Mazza ? Sono tutti assunti e regolarmente retribuiti secondo CNLG ?

Arriveranno delle risposte ? Adesso di questa vicenda se ne occuperanno il Consiglio Nazionale di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti, la Direzione Generale Affari Civili del Ministero di Giustizia ed il Tribunale di Bari, dato il conflitto d’interessi in essere con il Consiglio di Disciplina pugliese attualmente indagato dalla Procura di Bari a seguito di una mia denuncia, e quindi il nostro esposto dovrà essere assegnato ad un altro ordine territoriale.

Abbiamo rintracciato telefonicamente la Sisto ma si è rifiutata di risponderci e molto maleducatamente non solo ci ha chiuso il telefono in faccia, bloccandoci anche su WhatsApp, ma addirittura ha oscurato la visione del suo profilo Facebook ! Cosa avrà mai da nascondere ?

E questa giornalista pensionata dovrebbe occuparsi di far rispettare la disciplina ai giornalisti pugliesi ? Ma per favore ….!

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Grazie, Antonello de Gennaro

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