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22 Novembre 2024 08:47

“Ho fatto un grosso errore” in lacrime il secondo carabiniere indagato a Firenze

La Procura militare ha aperto un'inchiesta "per atti relativi", ipotizzando altri reati. La Procura di Firenze nei prossimi giorni valuterà quindi se chiedere un incidente probatorio al gip per acquisire come prove le dichiarazioni delle due ragazze da utilizzare in un eventuale processo

ROMA –  Il carabiniere scelto Pietro Costa, 32 anni siciliano, in Toscana da un paio d’anni, indagato insieme all’appuntato scelto Marco Camuffo, 51 anni, per il presunto stupro di due giovani statunitensi, ieri pomeriggio si è presentato spontaneamente ed è stato  interrogato dai pm della Procura di Firenze Ornella Galeotti e Rodrigo Merlo ha ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con una delle ragazze, negando però che ci sia stata violenza. Al termine dell’interrogatorio, durato circa tre ore, il militare ha pianto ed ha esclamato “Ho fatto un grosso errore” come  ha riferito il difensore del carabiniere, l’avvocato Andrea Gallori.

Anche il suo collega Marco Camuffo, aveva confessato sabato scorso  davanti ai magistrati   il rapporto sessuale con una delle due ragazze ma aveva escluso la violenza, parlando di una relazione intima consenziente da parte della giovane. “Il mio assistito ha ammesso che ci sia stato un rapporto sessuale con una delle due studentesse americane che lo hanno denunciato, ma nega assolutamente che ci sia stata violenza sessuale – ha dichiarato l’avvocato Gallori In questa fase di indagini in pieno corso non ritengo di dover aggiungere altro. Abbiamo piena fiducia nella magistratura, riteniamo all’esito delle stesse indagini di poter offrire ulteriori spunti investigativi“.

Il difensore del carabiniere Costa, ha precisato a proposito dello stato di ubriachezza delle studentesse che  è “una circostanza da chiarire, ma ritengo che sia semplice: bisogna solo aspettare il risultato degli esami biologici“. L’interrogatorio, ha riferito sempre l’avvocato Gallori, è durato circa 3 ore ed è terminato “con uno sfogo, un pianto liberatorio del mio assistito“.

Sabato scorso i due carabinieri sono stati sospesi dall’Arma in via precauzionale per i quali peraltro si profila sempre più anche l’ipotesi del congedo, della radiazione. La Procura militare di Roma, guidata da Marco De Paolis, ha aperto un’inchiesta “per atti relativi”, ipotizzando altri reati, anche perchè i due carabinieri erano in servizio e in quella zona della città proprio non dovevano stare perché era di competenza della Polizia di Stato.  La Procura di Firenze nei prossimi giorni valuterà quindi se chiedere un incidente probatorio al gip per acquisire come prove le dichiarazioni delle due ragazze da utilizzare in un eventuale processo.

Arrivati alla discoteca Flò alle 2,15, i due carabinieri Costa e  Camuffo si sono allontanati con le ragazze intorno alle 2,40, invadendo un’area non di loro competenza perché , come dicevamo, quella sera era controllata dalla Polizia, e alle 3,13 hanno abbandonato il palazzo delle americane. Ma fino alle 4 del mattino hanno continuato il “silenzio” con la sala radio e solo a quel punto hanno comunicato di posizionarsi per un posto di blocco.Del quale peraltro, non vi è alcuna traccia. Cosa hanno fatto i due carabinieri in quel buco di un’ora? Chi hanno visto? La Procura militare sta indagando anche su questo e su tutto quanto commesso dalla coppia fino a conclusione del turno, alle 6,45 di giovedì mattina.

Sulla vicenda è intervenuta anche la ministra della difesa Roberta Pinotti spiegando che la sospensione non basta:  “Il fatto è di una gravità inaudita, lo è sempre la violenza carnale sulle donne, ma effettuato da persone che indossano la divisa è ancora più grave”  aggiungendo: “Ho sperato che non fosse vero. È un dispiacere immenso che due persone dell’ Arma dei Carabinieri possono avere fatto una cosa così”, concludendo con un invito: “Dobbiamo dare un messaggio di condanna ma anche un forte abbraccio all’Arma dei Carabinieri e a chi ogni giorno lavora per strada. Ho testimonianza ogni giorno di fatti eroici“.

Il Procuratore capo di Firenze  Giuseppe Creazzo attende l’arrivo nelle prossime ore dei risultati scientifici condotti sulle tracce biologiche rilevate dalla Polizia nell’androne, nell’ascensore e nell’appartamento del palazzo di Borgo Santi Apostoli, preso in affitto dalle ragazze, dove si sarebbe consumata la violenza sessuale,  spiegando che questo primo riscontro non è sufficiente a stabilire quanto fossero ubriache le due ragazze americane e quindi consapevoli o meno dei rapporti, e che “Serve aspettare la relazione di un consulente, già incaricato dalla procura, che dovrà stabilire, coi dati in suo possesso, il livello di ubriachezza risalente al momento del fatto. Ci vorrà qualche settimana“.

E’ stato accertato che una delle due ragazze aveva assunto sostanze stupefacenti (hashish o marijuana) ma va stabilito a quando risale l’assunzione, se nell’imminenza del rapporto sessuale con uno dei due carabinieri o nei giorni precedenti: per questo è in corso un esame tossicologico specifico. Mentre la ventunenne ha già abbandonato Firenze per tornare negli Stati Uniti, l’italo-americana di 19 anni, del New Jersey, ieri sera è stata finalmente raggiunta dalla madre che aveva avuto difficoltà a mettersi in viaggio prima a causa dell’uragano Irma.

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