Nella mattinata di sabato, verso le ore 10,00 circa, i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Taranto hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di Andrea Di Carlo, classe ’80 (già arrestato in precedenza in occasione dell’ “operazione Alias” della Polizia di Stato e la DDA di Lecce) e Francesco Oliva, classe ’75, entrambi residenti a Taranto e con precedenti penali a carico.
I Carabinieri , nel corso di un più ampio servizio volto alla repressione dei reati in genere, decidevano di portarsi presso l’abitazione di Oliva al fine di procedere a dei mirati accertamenti pianificati di polizia giudiziaria, dove arrivati, si qualificavano ed ordinavano di aprire, senza ricevere alcuna risposta dall’interno dell’abitazione.
All’improvviso spuntava sul pianerottolo un uomo completamente coperto da casco, occhiali da sole e guanti calzati, il quale alla vista dei Carabinieri, cercava una fuga precipitosa riuscendo a raggiungere, dal 12° piano ove era stato sorpreso, ad piano terra dove, però, i militari riuscivano ad atterrarlo e bloccarlo. Identificato nel Di Carlo, dopo aver tentato una sterile reazione per sottrarsi alla cattura opponendo viva resistenza, veniva neutralizzato e definitivamente bloccato.
Alle spalle dei militari, però arrivava Francesco Oliva che, urlando e brandendo un palo di ferro da cantiere di circa un metro , tentava invano di “proteggere” l’amico. I Carabinieri del Nucleo Investigativo, riuscivano a gestire anche questa nuova criticità ed a disarmarlo, rendendolo quindi inoffensivo. Ben presto appariva chiaro il motivo di tanta furia: infatti l’immediata perquisizione personale a cui i due venivano sottoposti permetteva di scoprire che il Di Carlo non solo indossava guanti, casco e occhiali da sole, ma anche un giubbotto antiproiettile del tutto simile a quello in uso alle Forze di Polizia e, soprattutto, portava con sé una pistola a tamburo cal.38 Special col tamburo carico dei 6 colpi previsti.
L’arma, con matricola abrasa, si è rivelata perfettamente funzionante e pronta a sparare e sul suo conto sono in corso ulteriori accertamenti per addivenire alla sua provenienza. Verificato che non vi fossero feriti o altri soggetti coinvolti, i due venivano quindi condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo in caserma e qui dichiarati in stato di arresto nella flagranza del reato perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di “detenzione illegale arma comune da sparo con matricola abrasa e relativo munizionamento”, “Detenzione e porto di giubbetto antiproiettili”, “Resistenza, minaccia e violenza a P.U. in concorso”; “Ricettazione”.
I due pregiudicati, su disposizione del pubblico ministero di turno di turno, dott. Lelio Festa, venivano tradotti rispettivamente l’Oliva in regime di arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre il Di Carlo presso la Casa Circondariale di Taranto.