ROMA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto, hanno notificato ieri Palagiano , Castellaneta e Ginosa, comuni in provincia di Taranto delle informazione di garanzia, emessa dalla Procura della Repubblica di Taranto, nei riguardi di un 58enne di Mottola, Presidente di una cooperativa agricola di Palagiano e di sua moglie 50enne, originaria di Varese; di un 70enne di Taranto, anch’egli ex Presidente della detta Cooperativa; e di un funzionario 65enne di Massafr, istruttore della Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo Rurale.
Gli indagati sono ritenuti responsabili di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale ed ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici.
Le indagini concluse ad ottobre del 2017, hanno accertato come il primo degli indagati, coadiuvato dagli ex Presidenti della Cooperativa Agricola, abbia deliberatamente prodotto false attestazioni alla Regione Puglia, indebitamente avallate dal Funzionario istruttore, prontamente ricompensato per il determinante contributo apportato.
La truffaldina prospettazione dei requisiti richiesti permetteva alla Cooperativa di conseguire l’assegnazione di finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Puglia, nell’ambito del Piano di Sviluppo Regionale 2007 / 2013, grazie ai quali venivano acquistati, in agro di Palagiano, terreni della Regione – ex ERSAP, sottoposti a vincolo idrogeologico e paesaggistico, compresi tra il Mare Jonio, le foci dei fiumi Lenne e Lato e la Riserva Naturalistica ‘Romanazzi’, con l’intento di realizzare un’area naturalistica attrezzata per la fruizione pubblica, mai portata a pieno compimento.
Alla formale contestazione dei reati seguiva l’emanazione di un Decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dal Gip del Tribunale di Taranto, che ha interessato i beni intestati alla Cooperativa, in primis i terreni siti in agro di Palagiano, a cui si aggiungevano quelli intestati ai coniugi indagati. La misura cautelare reale ha interessato, nel complesso, 17 immobili (fabbricati e terreni), quote di capitale di una società, ed Euro 100.389,76 rinvenuti su depositi bancari e postali, per un valore totale di circa Euro 600.000,00.
Tale attività è immediatamente successiva ad altro filone d’indagine che pochi giorni addietro ha consentito, sempre ai militari del Nucleo Investigativo di Taranto, di dare esecuzione a un provvedimento di confisca emesso dalla Corte d’Appello di Lecce – Sezione distaccata di Taranto, reso definitivo dal pronunciamento della Corte di Cassazione, riguardante il procedimento di prevenzione avviato dalla D.D.A. di Lecce, a carico del noto pregiudicato Aldo Catapano, 40enne , al momento detenuto in espiazione di pena comminata nell’ambito dell’Operazione “Neve Tarantina”.
Nella circostanza, sono stati confiscati al pregiudicato beni, mobili ed immobili, del valore complessivo di circa Euro 105.000,00.