I dati dell’ ultima Supermedia suonano un po’ come un “ritorno con i piedi per terra” rispetto a quello che si era visto nelle scorse settimane. Anche questa volta, infatti, i rapporti di forza dipinti dai vari sondaggi sono sostanzialmente immutati rispetto a quelli che vediamo ormai da mesi – cioè dalle scorse elezioni europee. A cominciare da Fratelli d’Italia, che rispetto al “picco” di due settimane fa perde leggermente terreno e torna, sia pure di poco, sotto la soglia psicologica del 30%. A sua volta, anche il Partito Democratico cede qualcosa, più di mezzo punto; ma se per i democratici questo calo è compensato dalla crescita di altri partiti alleati (o comunque facenti anch’essi parte dell’opposizione) come il Movimento 5 Stelle, Più Europa o Italia Viva, nel centrodestra sono tutti i partiti a perdere lievemente terreno.
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Si tratta, con tutta evidenza, di una sorta di “rimbalzo”, un ritorno alla normalità dopo un periodo – durato quasi due mesi – effettivamente positivo per i partiti di governo. In questo senso, si può dire che il dato di fine gennaio con cui oggi facciamo i confronti sia stato il punto massimo di una tendenza positiva che ha riguardato sia Fratelli d’Italia (che era cresciuta di oltre un punto e mezzo rispetto alla Supermedia del 12 dicembre) sia il centrodestra, che nello stesso periodo aveva guadagnato due punti esatti. Può sembrare poco, ma in un contesto storico come quello che stiamo vivendo, in cui per quasi metà della legislatura i consensi sono rimasti estremamente stabili come non succedeva da molti anni, sono invece dei movimenti significativi.
A questo punto, viene quindi da chiedersi cosa abbia potuto innescare questa inversione di tendenza: è piuttosto immediato attribuire l’aumento di popolarità di Giorgia Meloni e del suo governo alla liberazione di Cecilia Sala, avvenuto a inizio gennaio; un po’ meno semplice è capire se – e in che misura – questa frenata più recente sia legata alle polemiche che hanno investito l’esecutivo in relazione al caso Almasri e ad altre vicende potenzialmente problematiche (ad esempio lo spionaggio di alcuni giornalisti ed attivisti mediante il software israeliano Paragon).
Dai dati più recenti del sondaggio Youtrend per Sky Tg24 emergono almeno due tematiche potenzialmente dannose per l’esecutivo: la prima è la posizione della ministra del Turismo Daniela Santanchè, che si è “salvata” in occasione del voto parlamentare sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, ma di cui la maggioranza degli elettori (anche tra chi vota centrodestra) auspica le dimissioni dopo il rinvio a giudizio sul caso Visibilia.
Secondo un sondaggio realizzato da Youtrend per @SkyTG24 un’ampia maggioranza della popolazione (71%) è favorevole alle dimissioni della ministra del turismo Daniela #Santanchè. Solo il 17% degli intervistati si dice contrario, mentre il 12% non si esprime.
A chiedere un passo… pic.twitter.com/y9eekVaveC
— Youtrend (@you_trend) February 10, 2025
Un altro tema “scottante” è quello legato al caso Almasri e in generale alla gestione del fenomeno dell’immigrazione irregolare: secondo i dati Youtrend, il 62% degli italiani giudica negativamente l’operato del Governo Meloni in questa vicenda, con giudizi negativi anche da parte di molti elettori della Lega (33%) e di Forza Italia (49%); inoltre, il 52% degli intervistati pensa che sia sbagliato mandare migranti nei centri costruiti in Albania, un’iniziativa che continua a non “decollare” a causa di ostacoli giuridici e logistici tutt’ora irrisolti.
A complicare ulteriormente le cose, per la maggioranza, potrebbe intervenire un nuovo fatto, di cui la politica si ritroverà certamente a discutere: la norma sul suicidio assistito adottata dalla Regione Toscana, un provvedimento che – almeno per i cittadini di quella regione – colma un vuoto normativo denunciato da una recente pronuncia della Corte costituzionale, ma su cui il Governo Meloni non sembra in condizione di intervenire adottando una legge valida su tutto il territorio nazionale.
Eppure, su questo tema, gli italiani sembrano avere le idee piuttosto chiare: più del 70% è favorevole sia a una legge sul suicidio assistito sia – questione analoga ma sostanzialmente diversa – a depenalizzare la pratica dell’eutanasia. Ciò che colpisce, nei dati, è non solo l’entità della maggioranza di italiani favorevoli a queste pratiche, ma anche la trasversalità di queste posizioni: anche tra gli elettori di centrodestra, infatti, la percentuale di favorevoli è molto superiore a quella dei contrari, in questo contraddicendo la posizione ufficiale dei partiti (soprattutto FDI e Lega) all’interno dei quali, a dire il vero, vi sono delle posizioni dissidenti come quella del Presidente del Veneto Luca Zaia. Se il tema assumerà una rilevanza nazionale, è verosimile ritenere che si tramuterà in un argomento potenzialmente più dannoso per i partiti di maggioranza che per quelli di opposizione.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 23 gennaio al 5 febbraio, è stata effettuata il giorno 6 febbraio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demopolis (data di pubblicazione: 29 gennaio), Eumetra (30 gennaio), Euromedia (28 gennaio), Ipsos (1° febbraio), Noto (4 febbraio), Piepoli (31 gennaio), SWG (27 gennaio e 3 febbraio) e Tecnè (25 gennaio e 1° febbraio). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.