Chi vincerà e chi perderà alle prossime elezioni europee? I Paesi Bassi saranno i primi chiamati a esprimersi sulla delegazione da inviare a Bruxelles. Venerdì toccherà all’Irlanda e sabato a Lettonia, Malta e Slovacchia con l’Italia che si protrarrà fino a domenica quando voterà tutto il resto dei 27 Stati. Il classico del giorno dopo è la sfilata di leader che sfoggiano toni trionfanti, a volte con buona ragione a volte per eccesso di ottimismo, o i volti lividi di seconde file date in pasto ai microfoni per ammettere di non aver neanche lontanamente sfiorato il minimo indispensabile. Poi ci sono alcuni, pochi, che negli anni hanno affrontato cronisti e telecamere per riconoscere senza tanti giri di parole che “non è andata per niente bene”.
Per evitare di lasciarsi condizionare troppo dalla ‘narrazione’ delle asticelle che ogni partito si (auto)assegna e dai giudizi dei commentatori, più o meno asettici, più o meno di parte, ecco qualche dato certo per orientarsi dal 9 giugno sera in poi. Sulle liste che sono state ammesse dal Viminale alle elezioni europee, ‘solo’ 11 potranno correre in tutte le circoscrizioni.
È il più grande esercizio democratico in Europa. Probabilmente nel mondo è secondo solo all’India. Dal 6 al 9 giugno circa 400 milioni di europei sono chiamati alle urne per eleggere i 720 eurodeputati che sederanno nell’emiciclo di Strasburgo per la decima legislatura. La votazione inizierà giovedì nei Paesi Bassi, seguirà venerdì in Irlanda e sabato in Lettonia, Malta e Slovacchia. In Repubblica Ceca le urne saranno aperte venerdì e sabato, mentre in Italia si voterà sabato e domenica. Gli altri 20 Paesi dell’Ue (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia) terranno le elezioni domenica. In Estonia da ieri è possibile un voto anticipato. I primi risultati saranno pubblicati domenica sera.
Vediamo dunque di queste quali sono stati i risultati alle precedenti elezioni europee e anche alle più recenti elezioni politiche. Un dato secco, con il difetto di non spiegare quel che di politico è successo in questi anni in Italia, in Europa e nel mondo, ma con il pregio di essere almeno concreto e inoppugnabile. Per aggiungere numeri ai numeri, vale la pena ricordare che l’affluenza di voto alle elezioni europee del 26 maggio 2019 fu del 54,50%, mentre alle elezioni politiche del 22 settembre 2022 è stata del 63,91%.
Tra le liste che si presentano in tutta Italia, alcune si presentano per la prima volta a livello europeo e alcune per la prima volta anche a livello nazionale, frutto spesso di alleanze o apparentamenti per superare l’asticella esiziale dello sbarramento che alle europee è del 4% nazionale.
Ma è inutile porre limiti alla provvidenza, in passato non sono mancati esordienti di successo sia a Roma che a Strasburgo, ecco di seguito l’elenco delle liste presenti in tutte e cinque le circoscrizioni, il dato ottenuto alle elezioni europee di cinque anni fa e il dato ottenuto alle elezioni politiche di poco meno di due anni fa.
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