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22 Luglio 2024 09:40
22 Luglio 2024 09:40

I messaggi di Impagnatiello con Giulia Tramontano prima e dopo l’omicidio

Impagnatiello dopo aver ucciso la compagna, allo scopo di depistare le indagini sulla sua scomparsa, ha continuato per giorni a scrivere messaggi. Si lamentava di avere i "giornalisti che mi stanno molestando sotto casa. Ti prego - supplicava la donna morta quattro giorni prima - è invivibile così". E' dalla mezzanotte di sabato, poche ore dopo averla uccisa, che Impagnatiello inizia a inviare messaggi al cellulare della vittima

Giulia Tramontano aveva scoperto dei tradimenti e delle menzogne del fidanzato Alessandro Impagnatiello e aveva deciso di lasciarlo. “Veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!“, scriveva il 30enne. Era il 25 maggio, due giorni prima dell’omicidio. “Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso“, le rispondeva la 29enne incinta al settimo mese, spiegando concitata ad Alessandro di non volerlo più vedere come il suo compagno, “così da non aspettarmi più nulla e trovare la mia pace”. Nel frattempo “condividiamo una casa finché sarà necessario“.

Ed a lui che le rinfacciava: “che madre sei?”, la 29enne sarcastica rispondeva: “L’importante è che tu sia un buon padre, io penso a me, tranquilla”. E lui: “Ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?”. E Giulia esasperata: “Non mi sembra normale far arrivare invece una persona a questo limite“.

I messaggi di Impagnatiello a Giulia dopo l’omicidio

Impagnatiello dopo aver ucciso la compagna, allo scopo di depistare le indagini sulla sua scomparsa, ha continuato per giorni a scrivere messaggi. Si lamentava di avere i “giornalisti che mi stanno molestando sotto casa. Ti prego – supplicava la donna morta quattro giorni prima – è invivibile così”. E’ dalla mezzanotte di sabato, poche ore dopo averla uccisa, che Impagnatiello inizia a inviare messaggi al cellulare della vittima. La mattina successiva le scrive dal lavoro, raccomandandole di riposarsi. E di fronte al silenzio di lei, ormai morta: “Hey ma sei ancora a letto?”. E così per tutta la giornata di domenica, quando viene sporta la denuncia di scomparsa.

I messaggi proseguono anche nei giorni successivi, mentre tutti sono alla disperata ricerca della 29enne. “So che non son stato un fidanzato ideale negli ultimi mesi. Ti ho mancato di rispetto. A te che sei stata la prima ed unica ragazza ad avere accolto mio figlio“, scrive Impagnatiello, già padre di un bambino avuto da una precedente relazione. “Mi hai fatto esplodere il cuore. Non volevo spezzare il tuo io invece. Non volevo che non ti brillassero più gli occhi quando stavamo insieme. Hai il pieno delle ragioni, ma voglio chiederti solo un favore: dicci solo che stai bene”, le parole che rivolge alla donna che aveva ucciso soltanto 48ore prima.

La mattina del 31 maggio, dopo aver lasciato – sulla base della confessione fatta la notte successiva – il corpo di Giulia in un’intercapedine, Alessandro le scrive ancora, chiamandola affettuosamente “Tata“. E dopo essersi lamentato dei giornalisti sotto casa, “Siamo al quarto giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico“. E’ l’ultimo messaggio, poche ore dopo Impagnatiello, di fronte alle prove ormai evidenti raccolte contro di lui dagli inquirenti, confesserà l’omicidio, facendo ritrovare il corpo della 29enne incinta, con in grembo la bambina che non vedrà mai la luce.

La chat Whatsapp tra Impagnatiello e Giulia è agli atti dell’inchiesta per l’omicidio pluriaggravato, soppressione di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. “Io non voglio più combattere e vivere una vita non soddisfatta al fianco della persona sbagliata. Non ho fiducia in te e non ne avrò mai. Ormai il vaso è rotto e io non voglio sistemarlo”, chiudeva il discorso Giulia.

La sorella di Giulia: “Problemi con Alessandro già da febbraio 2021”

Giulia sapeva che il barman 30enne aveva una relazione con un’altra donna già dal mese di gennaio, come ha riferito la sorella di Giulia, Chiara, quando lo scorso lunedì è stata sentita dai Carabinieri della stazione di Senago, all’indomani della denuncia di scomparsa della 29enne. Le due sorelle, legatissime, vivevano lontane da cinque anni ma si sentivano quotidianamente e trascorrevano le vacanze insieme. Chiara, di due anni più piccola, però non approvava la relazione con Impagnatiello. “Fin dall’inizio non ho mai avuto una grande stima di Alessandro”, dice Chiara ai Carabinieri. Perplessità manifestate anche alla sorella, che dal canto suo non le nascondeva che fin dal “febbraio 2021, quando è iniziata la convivenza con Alessandro” nella casa di Senago “c’erano problematiche sentimentali con il compagno”, che “spesso assente per lavoro” lasciava Giulia a casa da sola.

La situazione si aggrava quando nel mese di gennaio 2023 mia sorella mi riferiva che Alessandro le aveva confidato di avere un’altra relazione sentimentale con un’altra ragazza”. Giulia, che ha superato il primo trimestre di gravidanza, lascia Senago e trascorre due settimane con la famiglia nella casa di Sant’Antimo, in provincia di Napoli. Racconta ai genitori di essere incinta e confessa delle “problematiche sentimentali con Alessandro”, ricevendo da loro tutto il supporto necessario. La ragazza si congeda dalla famiglia dicendo che “non avrebbe perdonato Alessandro, ma sarebbe tornata a Senago temporaneamente in attesa di trovare un’altra soluzione abitativa oppure tornare a casa dei genitori”.

Passano i mesi e la 29enne resta a vivere con il compagno nel milanese. Ad aprile i due decidono di fare qualche giorno di vacanza a Ibiza. Chiara non approva e le due sorelle discutono. I rapporti si raffreddano, ma i primi di maggio, quando si ritrovano insieme a casa dei genitori, tra loro torna tutto come prima, con scambi di messaggi e telefonate quotidiani, fino a quando Giulia, domenica scorsa, smette di rispondere. Era già morta, uccisa la sera prima da Alessandro.

Il verbale di Chiara Tramontano

Giulia “stava pensando di abortire in quanto era incinta“. Una versione che coincide con quella fornita da Sabrina Paulis la madre di Impagnatiello che a verbale dichiara: “C’erano stati, in precedenza, altri sospetti: a metà maggio, infatti, durante una visita in casa per dare un’occhiata al corredino del nascituro mi faceva capire che aveva qualche sospetto su un’eventuale altra relazione sentimentale di Alessandro con un’altra donna. Non sapendo nulla di tutto questo cercavo di rassicurarla“.

E sui social la sorella della donna uccisa scrive: “Sono la sorella di Giulia e la zietta di Thiago, Sarò sempre con voi”: ha messo questo come status su Instagram Chiara Tramontano. Nelle storie Chiara ha anche postato una foto in cui è insieme ai genitori, alla sorella e al fratello con la scritta “quanta vita c’era prima. Volevamo solo viverla insieme“.

Poi, con una lettera immaginaria scritta alla mamma Giulia da Thiago, il bambino che la donna uccisa aspettava, Chiara Tramontano è tornata in una storia su Instagram a parlare dell’omicidio e delle accuse nei confronti del barman, che includono la interruzione non consentita di gravidanza. “Io non ero una gravidanza mammina, ero una persona. Avevo braccia, gambe, testa e cuore”. “Lui mi ha ammazzato. Ci ha ammazzati entrambi!”.Quello un mostro è, senza cuore. Ci ha ammazzati, mammina Giulia, senza pietà”. “Adesso staremo sempre insieme”.

Però mi dispiace – prosegue la lettera immaginaria di Thiago – , mamma Giulia. Non vedrò mai il mare che tanto ti piaceva, non conoscerò i nonni e nemmeno gli zii che mi aspettavano con amore. Non andrò a scuola, non mi innamorerò mai“. “Non nascerò mai, mammina Giulia. Ma forse – aggiunge – in fondo è meglio così. Se fossi nato senza mamma e con un mostro per papà, che vita sarebbe stata la mia? Almeno adesso sto qui, in questo spazio infinito con te, mammina mia“.

La mamma dell’assassino disperata: “Mio figlio è un mostro”

“Non oso immaginare i familiari di Giulia. Non lo voglio immaginare… La mamma, Loredana, è una persona fantastica. Alessandro è un mostro, lo so. Io le chiedo perdono, da madre, ma non so cosa fare. Io le chiedo perdono per aver fatto un figlio così, io chiedo perdono a tutta la famiglia” dice ai microfoni de “La Vita in Diretta”, la madre di Alessandro Impagnatiello. “Ale non era così credetemi. Non lo so cos’è successo. Io non ci credo ancora, non ci credo. Ho sempre creduto ad Alessandro, perché lui era molto credibile. Io gli dicevo ‘Ale, tu mi devi dire qualcosa?’, eravamo io e lui da soli, ‘Mi devi dire qualcosa, Ale?’. Lui mi diceva ‘No, non ti devo dire niente… Mamma tu fidati di me’ ha detto, ‘dovete fidarvi di me, voi dovete fidarvi’. Come faccio a non credere? Anche perché Ale era cosi’, ecco perché mi fidavo. Come fai, uno che ti dice così e poi sai che è tuo figlio. È un mostro e lo ripeterò sempre, lui è un mostro… È sempre stato una persona educata, lui poi nascondeva ma noi non lo sapevamo, se lui aveva una doppia personalità noi non lo sapevamo”

La madre di Impagnatiello parla anche del momento in cui ha cominciato ad avere sospetti sul figlio, rivelando che è stato “quando la scientifica non lo rilasciava, che rilevavano delle cose nella macchina. Ho detto ‘c’è qualcosa di strano’. E dicevo all’altro mio figlio ‘qua c’è qualcosa di strano‘ però speravo sempre che non era così. Giulia non esce fuori. Come mai Giulia non esce fuori?‘ E continuavo a dire ‘speriamo che non sia come penso’. Allora l’altro mio figlio mi tranquillizzava e diceva ‘ma no, mamma, ma perché, Ale lo vedi è molto sincero, non lo vedi? Non ci credo’ diceva, ‘non ci credo che Ale… no’.

Alla domanda sul perché il figlio abbia ucciso Giulia e suo nipote, la donna risponde: “È impazzito, è impazzito. Non lo so, lui ha due personalità, per me ha due personalità. Non so che motivazione dare, è un’altra persona, non ci crediamo, non ci crediamo perché per me ha doppia personalità. Alessandro in un modo e Alessandro in un altro. E Alessandro che conosciamo noi è una persona bella, il mostro che era è quella persona che era dentro. E l’ha tirata fuori l’altra sera. Non l’ho più rivisto e forse non lo voglio più vedere. Come faccio a vederlo? Non lo so se andrò mai, gli porto la roba, quello sì, ma a oggi io non andro’ a trovarlo, oggi come oggi non andrò a trovarlo“.

“Nessun perdono è possibile”

No, come fai a perdonare? Alessandro poi era, quello sì, ma è imperdonabile. Perché l’hai fatto? Non dovevi farlo, non dovevi farlo Alessandro. Hai rovinato la vita di tutti”. L’intervista si chiude con un appello. “Alessandro, ti prego, dì tutta la verità, ormai non puoi scappare da nulla. Hai rovinato tutti quanti, tutti, devi dire tutta la verità, perché lo meritiamo tutti. Giulia compresa, con Thiago, soprattutto Thiago. Tuo figlio, che non vedrai mai più, non ci sarà mai più, e non vedrai mai più Giulia perché quello che fai fatto, hai fatto schifo. Sei un mostro. Purtroppo sei un mostro. È la verità, è tua mamma che te lo sta dicendo. Sei un mostro“.

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