Recuperata dai tecnici informatici del ROS dei Carabinieri una foto scattata da Matteo Messina Denaro mentre si trova in autostrada in direzione Palermo, il giorno 23 maggio 2022 per le commemorazioni della strage mafiosa di Capaci, costata al vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie e magistrato Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro). Oltre alla fotografia, Messina Denaro invia anche un file audio in una chat di gruppo, nella quale usando toni sprezzanti commenta di essere bloccato nel traffico . Commenti squallidi, in quanto proprio Messina Denaro è fra i mandanti delle stragi Falcone e Borsellino, e per questo è stato condannato in primo grado all’ergastolo come mandante ed attualmente è in corso il processo di Appello a Caltanissetta.
“Io sono qua, bloccato, con le 4 gomme a terra. Cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull’asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di sta m****. Porco mondo”. È questo un estratto dell’audio tra Matteo Messina Denaro e l’amante del 23 maggio del 2022, giorno di commemorazione delle stragi a Palermo. Il boss è in ritardo e manda un audio per giustificarsi, nel vocale si sente l’insulto al giudice.
“Sono ancora sconvolta, durante le sedute di chemio, alla clinica Maddalena, ho conosciuto un uomo, siamo diventati amici, ci siamo scambiati il numero del telefono” ha detto agli investigatori del Ros qualche giorno fa. “. Quell’uomo era Matteo Messina Denaro: “Quando l’ho visto in televisione, non riuscivo a crederci. Lui diceva di essere un imprenditore, divorziato, con tre figli. E non sembrava affatto che volesse nascondersi”.
Gli sfoghi del boss
In uno dei messaggi il boss, che aveva raccontato di essere un imprenditore divorziato, riferisce di un desiderio espresso dalla madre. “Anna, la ragazza che sta insieme a mia madre, ieri sera mi ha cercato. Ha trovato un foglio scritto di mia madre di suo pugno. Mia madre non c’è più con la testa, ma scriveva un sacco di cose. Cose sensate, a volte“. Ed aggiunge: “Si rivolge a me dicendomi che quando sarà morta al suo funerale vuole la banda musicale — prosegue —. E deve suonare sempre un unico motivo: la Radetzky March. Ma chi lo dice che io muoio dopo di lei? Lei non lo sa ma io lo so. Siccome però lei vuole questa cosa, io la farò, perché le volontà delle persone si mantengono. Mia madre era così, un tipo estroso, io ho preso un po’ da lei“.
“Cara, nella mia vita ho avuto momenti terribili, anche se non si vede. E non parlo del tumore. E quindi so per esperienza che quando si sta male come stai male tu ora, non si deve parlare: perché so che tu non vuoi sentire. Ma pur volendo tacere, per rispettare questo tuo momento, una cosa te la voglio dire: e parlo solo perché ho già vissuto questo tuo momento. Io ho subito un intervento pesante, cinque ore e 40 minuti. Speravo fosse tutto finito, e invece mi hanno dovuto operare di nuovo. Altre sei ore e 30 minuti. Poi la chemio. Che voglio dire? Che dopo tutto questo sono qua. Ci sono ancora. Il tuo percorso è simile al mio. Dobbiamo soffrire ma ce la farai. Scusami, ma io non voglio tue risposte… quando ti sentirai io ci sarò“.
E ci sono momenti in cui le confida la sua fragilità: “Mi sento abbandonato. Come un randagino con una gamba spezzata in mezzo a una pozzanghera durante questa notte di Natale. Tutto questo per me è lo squallido (come definisce l’ospedale, ndr), avrei bisogno di affetto. Ma è giusto elemosinare affetto?“. Messina Denaro si apre con la donna perché la sente affine: “Lo so che hai le palle, so riconoscere i miei simili, di te l’ho capito in un nanosecondo. E non ci conoscevamo ancora. Ti udivo, ti guardavo, ascoltavo, comprendevo chi eri sentendoti parlare con gli altri. Subito pensai: questo è un tipo“.
“L’audio con le imprecazioni del boss Messina Denaro, irritato perché le commemorazioni della strage di Capaci lo bloccano nel traffico, – commenta Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia – conferma la vera e profonda natura dell’uomo che finora i media hanno dipinto più come latin lover di provincia che per quello che è: un criminale senza scrupoli, sanguinario e ben lontano da qualunque ravvedimento e rassegnazione“.
“Invito chiunque abbia un dubbio sul 41 bis ad ascoltare le parole di questo mafioso stragista colpevole di decine di omicidi – aggiunge – Sentire che le cerimonie per ricordare mio fratello lo abbiano infastidito conferma il valore delle iniziative che da 30 anni portiamo avanti per tenere viva la memoria di chi per combattere la mafia è morto”.