(ADGNEWS24) Dopo cinque ore di requisitoria il pm Vincenzo Piscitelli in aula con i colleghi Alessandro Milita, Henry John Woodcock e Fabrizio Vanorio ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione per Silvio Berlusconi ed a 4 anni e 4 mesi per Valter Lavitola. Una richiesta durissima, con il massimo della pena che si poteva chiedere. Il processo in corso riguarda la presunta compravendita di senatori. In apertura di udienza, gli avvocati Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, legali di Berlusconi, hanno depositato al tribunale la memoria a firma dell’ex premier indirizzata alla Camera dei deputati. Con la missiva, Berlusconi chiede al Parlamento di dichiarare insindacabili, perché coperte da immunità parlamentare, le condotte al centro del processo. Il 7 luglio ci saranno le arringhe degli avvocati del collegio difensivo, l’8 la sentenza.
Secondo l’ accusa, l’ex Cavaliere dopo le elezioni del 2007, vinte da Romano Prodi ma con una maggioranza risicata al Senato, riuscì nel gennaio 2008 comprando i voti di alcuni senatori, in particolare di Sergio De Gregorio, eletto nella lista di Idv e poi passato al centro destra, a far cadere il premier nell’ambito della cosiddetta “Operazione libertà“. Operazione che, ha detto il pm Piscitelli, ha rappresentato nella ricostruzione della procura un “colossale investimento economico diretto ad ottenere l’unico risultato che interessava all’uomo Berlusconi, ossessionato solo dalla volontà di mandare a casa Prodi e prenderne il posto“.
Il ruolo di De Gregorio
L’ accusa si basa proprio sulle dichiarazioni di De Gregorio, che ha patteggiato un anno e otto mesi. Al banco della difesa, oltre agli avvocati che assistono Berlusconi in questo processo, Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, siede anche Franco Coppi il nuovo difensore “principe” dell’ex cavaliere,
I pm: Berlusconi ha investito milioni
In mattinata il primo a prendere la parola era stato il pm Alessandro Milita, che ha sostenuto l’accusa a dibattimento che ha detto “Siamo al cospetto di una delle peggiori ipotesi che si possano prospettare. Una vicenda che resterà nei libri di storia e servirà come monito per il futuro Qui abbiamo potere economico che acquistare le persone per sfruttarne le funzioni e dirigerne il voto“.
Secondo l’ipotesi dell’accusa, Berlusconi aveva deciso di investire milioni di euro per comprare senatori del centro sinistra. De Gregorio, che si trovava in grosse difficoltà economiche, accettò. Lavitola avrebbe fatto da mediatore anche con altri senatori , tra cui Giuseppe Caforio, al quale sarebbero stati offerti cinque milioni, ma molti rifiutarono . I pm hanno ricostruito il clima e le vicende di quegli anni, quando l’incertezza sull’esito del voto al Senato era continua ed era fondamentale il ruolo dei senatori a vita. Durante il processo, che si è celebrato davanti alla I sezione del Tribunale presieduta dalla dr.ssa Serena Corleto, sono sfilati testi “noti”, da Prodi ad Anna Finocchiaro, da Denis Verdini a Lamberto Dini.
Obiettivo far cadere Prodi, il modo non interessava
“L’obiettivo di Berlusconi – ha detto il pm Piscitelli nella sua requisitoria – era quello di far cadere il governo Prodi, il modo non gli interessava. Le dimissioni da ministro di Mastella sarebbero state un colpo forte. La seduzione poteva essere rappresentata dalla rivelazione dell’inchiesta di Santa Maria Capua Vetere in cui erano coinvolti la moglie e il consuocero, che guarda caso poche ore prima del blitz si è ricoverato in ospedale. Legittima e intelligente l’operazione politica di nominare De Gregorio presidente della commissione Difesa del Senato, il problema è l’accordo economico”. La requisitoria è durata cinque ore.
Pagina buia della politica italiana
“Non è solo un episodio di corruzione – ha concluso il pm – è un episodio di gravità estrema. Sono convinto che anche altri hanno accertato come De Gregorio, anche se non siamo riusciti a identificarli. Era un operazione finalizzata a sovvertire l’ordine democratico. Una pagina buia della politica italiana. Se la ruggine della corruzione investe i gangli primi della democrazia, il pericolo per la democrazia è grandissimo”.
In serata, la prevedibile replica di Berlusconi: “Una richiesta, quella della Procura di Napoli, che confligge con la realtà e con tutte le risultanze processuali, in linea con la tradizione dei peggiori processi politici. Confido che il tribunale voglia rapidamente ristabilire la verità dei fatti e pronunciare una sentenza totalmente assolutoria” Per gli avvocati Coppi, Cerabona, Larosa e Ghedini “Tutti i testimoni e tutte le prove documentali hanno dimostrato la totale inconsistenza dell’assunto accusatorio. Lo stesso De Gregorio ha dovuto ammettere che la sua adesione al centrodestra era un ritorno a casa e che le sue azioni politiche erano svincolate dalle asserite dazioni di denaro, peraltro del tutto sfornite di ogni prova. Che la Procura di Napoli nonostante tutto ciò abbia ritenuto di chiedere una sentenza di condanna al massimo della pena è davvero assurdo. Confidiamo che il tribunale voglia assolvere con formula ampia il presidente berlusconi da questa incredibile accusa“. Lo dichiarano