di Emiliano Fittipaldi
Un’ombra si allunga su Virginia Raggi e rischia di avvolgere il Campidoglio. L’ombra ha il profilo di Raffaele Marra, l’uomo che negli uffici del Comune tutti definiscono senza alcuna ironia “il vero sindaco di Roma”. Come ha scoperto l’Espresso, infatti, Marra quando era un fedelissimo di Gianni Alemanno ha sottoscritto contratti da milioni di euro a favore di Fabrizio Amore, un imprenditore oggi indagato in una delle inchieste su “Mafia Capitale“.
Un costruttore (imputato anche per associazione a delinquere e turbativa d’asta in un altro procedimento per i lavori dell’aula Giulio Cesare del Comune) che nel luglio 2009 grazie a una convenzione a trattativa diretta firmata da Marra, allora capo del dipartimento delle Politiche abitative, è riuscito a fare il colpo della vita: affittare al Comune capitolino 96 appartamenti di un residence fuori dal Grande raccordo anulare alla stratosferica cifra di 2,6 milioni l’anno. Pari a un costo medio per abitazione di 2.256 euro al mese. Il prezzo in pratica di una casa da 150 metri quadri in centro.Una maxi-richiesta davanti alla quale il braccio destro di Virginia non fa una piega. Anzi: all’ex ufficiale della Guardia di Finanza non dispiace nemmeno che le srl italiane proprietarie degli appartamenti siano controllate al cento per cento da società anonime con sede in Lussemburgo. Holding che poi finiranno nel mirino degli inquirenti per un presunto giro di false fatture da 11 milioni di euro.
Nell’inchiesta in edicola da domenica “L’Espresso”, grazie alla lettura di documenti conservati negli archivi del Comune di Roma e a convenzioni a trattativa privata mai pubblicate prima, svelerà la storia dei contratti fatti da Marra a favore di costruttori e imprenditori.
E attraverso certificati di residenza, deliberazioni della giunta e fogli del catasto racconterà la passione di Marra e famiglia per il mattone: se qualche settimana fa spiegammo come nel 2010, sempre da capo delle Politiche abitative e della Casa, Marra sia riuscito a comprare un attico di lusso dall’imprenditore Sergio Scarpellini (in affari con il Comune di Roma), ottenendo uno sconto di quasi mezzo milione di euro rispetto ai prezzi di mercato in barba a qualsiasi conflitto di interessi, oggi scopriamo che il dirigente ha poi messo a segno un altro mega affare: sua moglie Chiara Perico (già assunta nel 2008 nello staff dell’assessore al Personale, l’ “alemanniano” Enrico Cavallari), nel maggio del 2013 è riuscita a prendere dalla Fondazione Enasarco, ente sotto controllo pubblico, un appartamento da 152 metri quadri più un box auto per appena 367 mila euro, in un elegante condominio a via dei Prati Fiscali.