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29 Novembre 2024 15:48

I sardi hanno provato che l’alleanza tra Pd e M5S può funzionare

Per la nuova governatrice della Sardegna"Le donne al voto hanno fatto la differenza. I sardi hanno risposto con le matite ai manganelli

“Sono felice e orgogliosa di essere la prima donna presidente della Sardegna“. aveva detto ieri, con qualche cautela all’1 di notte, ma oggi Alessandra Todde, candidata del Campo largo del centrosinistra, lo ripete ostentando l’esultanza per il risultato, dopo una campagna elettorale che è stata come “scalare l’Everest“, dice in conferenza stampa a Cagliari, nello stesso hotel, Palazzo Tirso, e nella stessa sala dove il 4 gennaio scorso la coalizione di centrodestra sconfitta scelse di candidare l’avversario sconfitto alle urne, il sindaco della città Paolo Truzzu (FdI), invece del presidente uscente Christian Solinas (Psd’Az).

Interrotta ripetutamente dagli applausi dei suoi collaboratori e sostenitori, appare sicura e decisa del fatto suo. “Dopo 75 anni siamo riuscite a rompere questo tetto di cristallo, che nessuna di noi era riuscita a rompere“, ha esordito la Todde parlando delle donne e del ruolo che hanno rivestito nella sua campagna elettorale. Non solo quelle che l’hanno supportata e si sono candidate nelle sue liste, ma soprattutto quelleche sono andate a votare e che hanno fatto la differenza.

“La vittoria di Alessandra Todde in Sardegna è la vittoria del Pd. È la vittoria di chi, come Elly Schlein, ha lavorato per unire e per costruire la prospettiva di una coalizione forte. Avanti così, contro i manganelli vincono le matite nelle urne“. ha dichiarato la senatrice Ylenia Zambito (Pd).

Il centrosinistra sardo plaude a Todde

“Ennesima conferma: uniti si può vincere, divisi si perde sicuro. Complimenti alla Presidente Alessandra Todde e a tutto il centrosinistra Sardo. Grazie a Elly Schlein per aver tenuto la barra dritta: contenuti chiari e cultura unitaria!“. scrive sui social network il deputato ed ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

Quest’anno, peraltro, si è votato con la stessa formula del 2019, cioè con la doppia preferenza di genere, inserita nella legge elettorale del 2013 solo quattro anni più tardi e col voto disgiunto. Nel 2014 passò quasi un mese prima della proclamazione ufficiale dei 60 eletti, incluso il candidato presidente vincitore, Francesco Pigliaru: le elezioni vinte dal centrosinistra si tennero il 16 febbraio 2014, l’ufficio elettorale regionale costituito alla Corte d’appello di Cagliari ufficializzò i nomi dei nuovi consiglieri soltanto il 12 marzo e la Giunta fu presentata da Pigliaru il giorno successivo. Nel 2014 il Consiglio regionale si è insediato il 20 marzo, oltre un mese dopo il voto, per il giuramento di consiglieri regionali e presidente eletto e per la designazione dell’ufficio di presidenza. Le commissioni si sono costituite il 16 aprile successivo.

Nel 2019 il presidente eletto del centrodestra, Christian Solinas (Psd’Az) completò la Giunta a metà maggio, mentre il nuovo Consiglio regionale aveva tenuta la prima seduta il 4 aprile: le elezioni si erano tenute la domenica 24 febbraio precedente. E a distanza di 10 anni si prospettano tempi lunghi per sapere chi siedera’ nell’Assemblea sarda. Il nome del candidato vincitore, invece, dovrebbe essere ufficializzato in serata, seppure con dati che potrebbero restare parziali per giorni.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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