di Mauro Munafò
Vladimir Luxuria? “Dovrebbe stare in galera“. Micaela Biancofiore? “Una mignotta in quota rosa“. E poi una lunga sequenza di affermazioni sull’omosessualità di Dolce e Gabbana, sulla moralità della showgirl Melissa Satta e alcune tecniche per distinguere i veri uomini dai “ricchioni“. Sono i tweet della vergogna che ancora oggi si trovano sul profilo di Enrico Esposito, avvocato, da alcuni mesi nominato vice capo dell’ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico dal ministro Luigi Di Maio
Un incarico per cui percepirà 65mila euro per un anno e ottenuto su “base fiduciaria” in quanto si tratta di un ufficio di diretta collaborazione del ministro stesso. Esposito e Di Maio sono infatti ex colleghi di università: entrambi hanno frequentato giurisprudenza alla Federico II di Napoli, con il primo che si è laureato nel 2011 per poi proseguire la carriera di legale in diversi studi, fino ad approdare al fianco del suo ex collega al Mise.
A macchiare il curriculum di Esposito, giovane e campano come molti altri membri dello staff di Di Maio, non sono però i titoli, quanto una serie di affermazioni consegnate ai social network tra il 2014 e il 2016. Insulti sessisti e battutacce da bar contro le donne, in politica e in tv, e contro gli omosessuali. Nella gallery che trovate sopra, abbiamo raccolto alcuni dei tweet incriminati.