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5 Novembre 2024 01:22

Ignazio La Russa eletto presidente del Senato

Ignazio La Russa eletto presidente di Palazzo Madama con 116 voti. Quasi tutta Forza Italia non lo vota, Silvio Berlusconi deluso si fa scappare un insulto.

Con 116 voti il senatore di Fratelli d’ Italia Ignazio La Russa è stato eletto nuovo presidente del Senato. Ad annunciare l’accordo raggiunto dalla coalizione è stato direttamente Roberto Calderoli, che fino a poche ore fa era in corsa per la presidenza di Palazzo Madama in quota Lega: “C’è l’accordo sul nome di La Russa. Volentieri faccio un passo indietro per il bene del Paese”. La seduta di Palazzo Madama questa mattina è stata aperta da Liliana Segre, accolta da una standing ovation. È iniziata così oggi la diciannovesima legislatura italiana: 400 deputati, 200 senatori e 6 a vita sono stati convocati per eleggere i nuovi presidenti, il primo atto formale verso la formazione del nuovo governo e il primo banco di prova “politico” per la coalizione di centrodestra. L’Aula di Palazzo Madama, quando lo spoglio delle schede è ancora in corso, ha sottolineato il superamento del ‘traguardo’ con un lungo applauso.

Il primo ‘giorno di scuola’ è stato segnato da una novità assoluta: ad occupare gli scranni dei due emicicli ci sono 345 deputati e senatori in meno, conseguenza della riforma costituzionale targata M5s che ha tagliato il numero degli eletti: da 630 a 400 a Montecitorio, da 315 a 200 a palazzo Madama.

Per Palazzo Madama l’intesa c’è stata fin da subito e La Russa salendo al banco della presidenza,ha donato un mazzo di rose bianche al senatore a vita Liliana Segre che era alla presidenza della seduta. “Non ci crederete ma non avevo preparato discorsi” Sono queste le prime parole di La Russa Non ci crederete ma non avevo preparato discorsi” dopo aver ringraziato tutti coloro che lo hanno votato, tutti quelli che “non lo hanno fatto” ed anche “chi mi ha votato pur non essendo di centrodestra“. Un riconoscimento chiaro al fatto che la sua elezione è avvenuta nell’ambito di una coalizione divisa. Ha anche voluto rendere omaggio “al mio amico Roberto Calderoli”, suo principale antagonista nelle trattative degli ultimi giorni, “che considero seduto qui accanto a me”.

Dopo il bellissimo discorso della Segre che invitava al rispetto del luogo in termini di forma, vi è stato uno scambio di battute nell’Aula del Senato, tra il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e il candidato del centrodestra alla presidenza di Palazzo Madama, Ignazio La Russa. Nel brevissimo filmato si vede La Russa fermarsi davanti allo scranno occupato da Berlusconi. Un breve colloquio, poi il presidente di Forza Italia sbatte la penna sul leggio che ha davanti, chiude con un gesto di stizza la cartellina che ha tra le mani. E nel suo labiale qualcuno legge una imprecazione, un bel “vaffa” di Berlusconi al nuovo presidente del Senato.

“Qualcuno di voi ha avuto l’occasione di conoscermi, di apprezzarmi, alcuni meno, lo capisco. Ma l’agone politico ci porta a un confronto anche battagliero e teso. Ho però la speranza in cuor mio di sapere che chi mi ha conosciuto in ruoli istituzionali abbia potuto apprezzare il mio totale rispetto delle istituzioni. E io, quando sono chiamato a ruoli sopra le parti posso assicurare l’assoluta dedizione e dico che sarò inflessibile nel difendere i diritti della maggioranza e dell’opposizione nella stessa identica maniera” ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, parlando in Aula subito dopo la sua elezione.

Nel suo intervento dopo l’elezione a presidente del Senato, Ignazio la Russa ha citato una frase di Sandro Pertini: “Nella vita è necessario saper lottare non solo senza paura ma anche senza speranza”. “Una frase – ha detto – che mi ha sempre ispirato su come comportarmi, una frase di un presidente di estrazione non proprio come la mia“.

Rievocandogli anni bui del terrorismo Ignazio La Russa ha reso omaggio alla memoria alle vittime di ogni parte politica oltre che dello Stato: il militante di destra Sergio Ramelli, quelli di sinistra Fausto e Iaio (Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci) e il commissario Luigi Calabresi.

“Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità” ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa.

“Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare – non la prima parte che è intangibile – ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo” ha continuato La Russa aggiungendo di credere “che il Senato possa farlo, in vari modi: l’importante ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme“.

“Il mio è un compito di servizio, non devo cercare oggi agli applausi, non devo dire parole roboanti o captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno, le scelte che dovrò fare a volte piaceranno a volte non piaceranno. Non c’è bisogno di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa: cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti” ha concluso così Ignazio La Russa il suo primo discorso da presidente del Senato suggellato da un lungo applauso dell’aula di Palazzo Madama.

Dal punto di vista puramente parlamentare, quella di La Russa è una promozione allo scranno più alto di Palazzo Madama da vicepresidente esperto, e pertanto risulta anche naturale, ma è dal punto di vista politico che la sua elezione assume un significato rilevante. Come si diceva, La Russa (classe 1947) ha un pedigree esemplare di esponente della destra nazionale: si è fatto le ossa, infatti, nel Fronte della Gioventù, figlio di un esponente del Pnf e poi del Msi, partito col quale è approdato per la prima volta in Parlamento nel 1992.  

“Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa”. Così la leader di Fdi, Giorgia Meloni, dopo l’elezione. “Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa – ha aggiunto – Ignazio per Fratelli d’Italia è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti”.

“È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile – ha continuato – Un uomo orgoglioso della sua identità politica ma che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla Presidenza del Senato”.

“Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti”, ha poi dichiarato Meloni.

La Russa nel pomeriggio si è recato al Quirinale per il colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tradizionale visita di cortesia dopo l’elezione.

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