di Valentina Taranto
Il MArTA è tra i protagonisti di un incremento nazionale,ed è il terzo museo pugliese per visitatori e tra i primi 55 in Italia. A un anno dall’avvio della sua autonomia speciale, ovvero gestionale, scientifica e manageriale è un grande successo.
Ed è questo un risultato sicuramente importante per la dott.ssa Eva Degl’ Innocenti, risultata vincitrice di un concorso internazionale bandito dal Ministero dei Beni Culturali italiano, che ha assunto la direzione del museo ad autonomia speciale il primo dicembre 2015, .
Nella conferenza stampa la direttrice del museo ha ufficializzato i risultati di una gestione sicuramente positiva ed un Museo in crescita. I visitatori sono stati 82.328 nel 2016 con un incremento di quasi +50% (per la precisione il 48,58%) rispetto all’anno 2015, in cui vi erano stati 55.411 visitatori.
Ottimo il risultato degli introiti da biglietteria con un incasso nel 2016 di 176.378,00 euro (+60,46% ) rispetto al 2015 dove vennero incassati soltanto 109.921,00 euro.
Positivo anche l’ incremento degli incassi ( +28,3%) dalla vendita di oggettistica ed editoria venduti nel bookshop, visite, buvette,. con introiti pari a 161.485,27 euro nel 2016 in crescita rispetto ai 125.915,9 euro del 2015. Un totale degli incassi che chiaramente va ripartito tra il Museo e la società concessionaria “Nova Apulia”.
“E’ il risultato ottenuto dalle varie manifestazioni e iniziative” ha commentato la direttrice Degl’ Innocenti soddisfatta ”133 attività programmate con 40 visite guidate di approfondimento tematico e 93 conferenze-approfondimenti tra cui le conferenze dedicate ai “tesori mai visti” con la presentazione programmata ogni giovedì sera a partire dal 12 maggio sino al 29 settembre 2016 di reperti dei depositi del Museo selezionati sulla base di tematiche e contesti archeologici, e 150 attività didattiche tra i quali i laboratori per bambini ed adulti di archeologia e di restauro, le quali restano le più importanti e favorevoli per l’ incremento del pubblico poiché attraverso un programma studiato a doc, siamo riusciti ad ottenere il perfetto connubio tra nuove generazioni e patrimonio culturale e a coinvolgere il bambino come strumento di promozione e fidelizzazione per tutta la famiglia“.
Il Museo ha accolto 30 attività di studio scientifico e di ricerca, tra cui un progetto in collaborazione tra il Laboratorio di Archeometria dell’Università del Salento ed il MarTa di Taranto , finalizzato alle analisi chimiche degli ori e che sarà esteso alle varie classi ceramiche. Studi molto innovativi, intenti ad estendere l’ archeometria e a ricavare nuovi spunti dall’ infinita ricchezza del materiale presente nel Museo tarantino. Numerose conferenze e giornate di studio sono state realizzate in collaborazione con l’associazione “Amici dei Musei di Taranto Onlus” e con la Delegazione FAI Taranto. Tutto ciò ha coinvolto appassionati e specialisti da tutta Europa collocando il Marta e la città di Taranto (Capitale nella storia della Magna Grecia) in un contesto internazionale, infatti sia nelle visite guidate tematiche, sia nelle conversazioni scientifiche sui “Tesori mai visti” materiali non in esposizione prelevati dai depositi del Museo, l’incontro con gli esperti ha permesso ai visitatori di apprendere e conversare di archeologia stratigrafica, di topografia, di antropologia culturale e di cultura materiale, svecchiando l’approccio prettamente storico artistico tradizionale e spaziando dall’Arcaismo all’Alto Medioevo, coinvolgendo appassionati e specialisti attraverso seminari e conferenze coordinate dalla dott. Albanese. Il museo ha ospitato importanti relatori e giornate di lavoro delle associazioni professionali degli archeologi.
In una città che aveva perso il proprio legame culturale con il territorio, il museo è diventato un luogo di culto, uno spazio vitale vissuto anche come punto d’ incontro. Grazie alla rassegna “Musica al Museo”, ovvero “MarTA in Musica”, realizzata in collaborazione con l’Istituto di Studi Musicali G. Paisiello e l’Associazione “Domenico Savino”, costituita da 18 concerti di musicisti di fama internazionale e di giovani talenti ionici, di cui 8 concerti-aperitivo con la collaborazione del progetto “La cambusa di Assonautica” si è potuto effettuare un’ operazione di valorizzazione della cultura del territorio attraverso eccellenze artistiche locali. La Compagnia teatrale “Crest” ha realizzato 4 spettacoli evento appositamente creati e dedicati alla mitologia classica ed alle collezioni archeologiche del Museo. E’ stata organizzata, in collaborazione con l’associazione di ricostruzione storica “I cavalieri delle terre tarantine”.
Il Museo ha presentato una mostra di arte contemporanea di video-arte, dal titolo “Another Me”, a cura dell’associazione “Rosso Contemporaneo”, con le opere di sette artisti ionici, all’interno delle sale espositive del primo piano del Museo: una mostra dedicata al Genius Loci. Mostre di arte contemporanea con l’obbiettivo di far emergere l’ arte antica e l’ importanza della città di Taranto nel regno di Alessandro Magno. “L’entusiasmo dei visitatori coinvolti nelle iniziative ci rende orgogliosi – ha aggiunto la direttrice Degl’ Innocenti – e li rende, come esplicitamente affermato da molti nostri ospiti, ambasciatori di una nuova e positiva immagine della città di Taranto”. L’apertura al pubblico non ha comunque fermato la ricerca scientifica del museo ad autonomia speciale avviata nel 2016. Attraverso il lavoro svolto dall’infaticabile Direzione, il Museo è stato presente a numerosi convegni. Reperti provenienti dalle collezioni del Museo sono stati esposti al Metropolitan Museum di New York, e al Museo Nazionale Archeologico di Napoli.
Sono in atto importanti attività di riordino dei depositi e delle collezioni numismatiche del Museo. Il mondo della scuola è stato coinvolto in questo trend costruttivo: al momento sono otto gli istituti superiori di II grado che svolgono attività di alternanza scuola lavoro al Museo, con progetti specifici calibrati sul piano formativo delle scuole stesse. Tutti i progetti pensati per il 2017 sono stati approvati ed Il museo è in continuo contatto con l’ attività scientifica internazionale.
Il progetto “MArTA3.0” finanziato nell’
E’ iniziato un progetto di studio e di riordino dei contesti inediti dei depositi del Museo, nonché un progetto di attività di catalogazione e di inventario dei depositi museali. Tali progetti sono ancora in corso e proseguiranno nei prossimi anni, vista l’enorme mole di materiali e di problematiche scientifiche alla base. Ricerca, canalizzazione e revisione di vecchi scavi per ricavarne un interpretazione moderna sono i principali obbiettivi dell’ anno appena iniziato. Creare un nuovo “team” di archeologici e ricercatori per potenziare la collaborazione scientifica con l’Olanda e la Danimarca, avviare una politica editoriale e riuscire a pubblicare collane per le adolescenti coinvolgendo il mondo della scuola in un trend costruttivo e riflessivo per un target più difficile. Ad oggi sono otto gli istituti superiori di II grado che svolgono attività di alternanza scuola lavoro al Museo, con progetti specifici calibrati sul piano formativo delle scuole stesse.
Con il sostegno dell’ Università di Corfù sarà esposta una mostra tematica per valorizzare l’elemento e l’ importanza del mare che dalla storia ad oggi costituisce un legame indissolubile con la città di Taranto.La Mostra verrà intitolata “Taranto e il mare” e si propone di avviare lo studio di un progetto, Interreg Italia-Grecia,da poter sviluppare con le Università pugliesi nonché con la Regione Puglia, la Camera di Commercio di Taranto, l’Università di Corfù e l’Eforia di Corfù, e le cooperative pescatori dei territori. “Il nostro Mediterraneo, come ricordava anche Platone – ha detto la direttrice Degl’ Innocenti – è stato da sempre un mare che unisce, e non divide. Via di commerci, via di uomini, via del sacro, il mare costituisce anche mezzo di trasmissione e di incontro attraverso cui Occidente e Oriente, Puglia e Corfù dialogano.
Nell’ambito del Progetto Horizon 2020 in collaborazione con l’Ecole pratique des Hautes Etudes di Parigi, un progetto di studio e di restauro,nocnhè di valorizzazione delle monete, la valorizzazione 3D del patrimonio scultoreo ellenistico del Museo. Si procederà allo studio di alcuni contesti monetali nonché al restauro di alcuni reperti numismatici al fine di avviare alla programmazione di piccole mostre dedicate al ricco patrimonio numismatico del Museo.
Per il 2017, è in cantiere un progetto su una mostra “Tra oralità e scrittura nel Mediterraneo antico” in co-curatela con il Museo Egizio di Torino, da organizzarsi a Porto Cesareo, sul Thot conservato al Museo Archeologico Nazionale di Taranto e rinvenuto nelle acque di Porto Cesareo, sul tema del rapporto tra oralità e scrittura nel Mediterraneo antico. Previste anche micro-mostre sui contesti archeologici dalla città, e piccole mostre tematiche all’interno del Museo dedicate ai contesti archeologici dalla città, sulla base dello studio dei reperti dei depositi del Museo, grazie ad attività di collaborazione scientifica con le università pugliesi.
“Il Marta è un grande attrattore della Puglia” -ha concluso la dott. ssa Degl’ Innocenti – “un punto di forza in un sistema itinerante,è per ciò che sottolineo l’importanza del privato in una gestione pubblica, il mio è un appello all’ imprenditoria:mancano seri progetti e collaborazioni importanti per un cambiamento positivo.Il Marta non può assolvere tutte le funzioni, contribuisce come in un mosaico ad essere un tassello per la riappropriazione di un identità storica e potenziale della città“, evidenziando che “attraverso una nostra politica di monitoraggio e la distribuzione di questionari abbiamo rilevato i seguenti dati di bilancio:percentuali di pubblico prettamente pugliese quasi il 60 %,picchi del 30% di tarantini e alte percentuali di visitatori europei, primi i francesi con 30%,seguono i tedeschi e infine gli inglesi con il 10% di presenze“
La tipologia di pubblico riscontrata ha visto il 53% di visitatori in gruppo ed il 45% in famiglia (il 10 %,in coppia), con il 2,5% di visitatori individuali. Il 32% dei visitatori sono stati adulti dai 45 ai 65 anni , il 24%gli over 65 e il restante è stato un pubblico composto da giovanissimi dai 5 ai 17 anni grazie alla riuscita dei laboratori didattici che hanno coinvolto un target giovane e quindi non solo scolastico.
E’ stato un anno dalle grande soddisfazioni e dal bilancio positivo grazie all’ impegno e alle rinunce anche a ferie di tutto il personale per garantire l’ apertura del museo.Un lavoro di squadra ottenuto con grandi sacrifici e duro lavoro.Il 2017 si annuncia altrettanto impegnativo. Del resto, lo staff del MArTA non si adagia sugli allori, ma di intenso lavoro con nuovi ingressi nella squadra, per l ‘ arrivo di tre nuove risorse il geometra Dott. Urso, la commercialista Eliana Aresta e la giurista Sara Sciamanna , a sostegno di una nuova gestione manageriale “Il Marta quindi si vuole proporre come mediatore culturale, ambasciatore della città e del territorio e nonostante i grossi problemi di logistica e mancanza di organico continueremo a svolgere il nostro lavoro garantendo – ha concluso la dr.ssa Degl’ Innocenti – disponibilità serietà ed eccellenza premiando il merito, la qualità e la competenza“.
Dai buoni risultati conseguiti nel 1° anno di gestione sotto la direzione della dr.ssa Eva Degl’ Innocenti, siamo pressochè certi e fiduciosi che il MarTa continuerà a dare soddisfazioni alla città di Taranto, ma va anche sostenuto dalla pubblica amministrazione, a partire dal gazebo (chiuso) da anni per le informazioni ai turisti, realizzato con i fondi europei dalla Giunta Di Bello e lasciato abbandonato negli ultimi dieci anni dalla giunta uscente guidata dal sindaco Ippazio Stefàno, e dalle istituzioni e forze dell’ ordine che devono garantire la sicurezza nella città ed impegnarsi a debellare quel fenomeno di malcostume che vede pregiudicati e tossici improvvisarsi parcheggiatori abusivi nelle vie limitrofe adiacenti al MarTa. L’ ordine, la sicurezza e l’informazione sono il biglietto da visita necessario per un rilancio del turismo culturale e non solo della città di Taranto e del suo territorio. Forse è veramente arrivato il momento di capirlo e che qualcuno si rimbocchi le maniche. Sopratutto i prossimi amministratori pubblici e quella che vorrebbe essere definita la “classe politica” dirigente di Taranto dei prossimi anni.
Sono i fatti (come quelli del MartTa) che fanno parlare. e non le parole a fare i fatti. Ed a Taranto si è parlato sinora troppo. A vuoto. Inutilmente.