Vitali ha fatto correre a Berlusconi tutti i rischi possibili ed immaginabili. A partire dal rischio isolamento che avrebbe fatto scomparire il simbolo di Forza Italia dalle liste elettorali e quindi dal prossimo Consiglio Regionale alla confessione dello stesso Silvio Berlusconi che non si potesse individuare candidato diverso da Schittulli, tutto sembrava precludere ad una prevedibile intesa che si è raggiunta. Gli uomini, i candidati di Fitto, anche quelli “duri” nei confronti di Vitali, verrano ricandidati ed il simbolo di Forza Italia entrerà nel raggruppamento di centrodestra con l’oncologo barese, ex-presidente della Provincia di Bari a candidato governatore della Regione Puglia. “A seguito dell’incontro tenuto ieri con i consiglieri regionali, in accordo con Berlusconi, per favorire l’unità del centrodestra in Puglia Forza Italia conferma la disponibilità a ricandidare l’intero gruppo regionale”.
L’annuncio dell’accordo definito è arrivato personalmente dal neo-segretario regionale Luigi Vitali. inizialmente incaricato da Berlusconi a delegittimare la “leadership” di Fitto nel partito in Puglia. E Vitali è il grande sconfitto. Questa la sua nota: “ìn accordo con il presidente Silvio Berlusconi, per favorire l’unità del centrodestra in Puglia (unità auspicata anche dal coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra Massimo Cassano) Forza Italia tramite il segretario regionale conferma la disponibilità a ricandidare l’intero gruppo regionale, anche al fine di sgomberare il campo da tutte le polemiche divampate in queste settimane. Forza Italia ribadisce inoltre la convinzione che il centrodestra unito possa aspirare alla vittoria e la volontà, mai venuta meno, di sostenere la candidatura alla presidenza del professor Francesco Schittulli”.
Ieri Vitali ha riunito convocato i consiglieri regionali di stretta fedeltà a Berlusconi. i quali hanno suggerito un compromesso: gli uscenti, inclusi Zullo e Mazzei, particolarmente invisi al segretario, restano dentro le liste di Forza Italia , ma gli altri fittiani, da Ventola a Gabellone, dovevano restare fuori. Una soluzione questa che avrebbe reso più semplice la corsa all’elezione di quanti si erano schierati con la linea nazionale del partito. Così Vitali ha dovuto riferire a Berlusconi che l’unica alternativa in Puglia era sottostare alle richieste di Fitto che esce vincente nel braccio di ferro interno in Forza Italia.
Appena ieri Vitali aveva acceso l’ennesima polemica con la corrente di Fitto sostenendo che Zullo e Mazzei avessero assunto posizioni estremiste, contrarie a Berlusconi, e che fossero incompatibili con la ricandidatura: “Come fanno Zullo e Mazzei a stare in un partito che hanno vituperato e attaccato nella persona di Berlusconi e del segretario regionale (che piccolo particolare non è mai stato eletto dalla base! n.d.a. )? Sarebbe un controsenso – aveva detto Vitali – Riguardo agli altri consiglieri uscenti, ho dato la mia disponibilità fin dal primo minuto e l’ho confermata a Massimo Cassano”.
Una posizione dura poi in parte rimangiata, con una successiva dichiarazione alla stampa, con cui Vitali aveva invitato «chiunque» volesse candidarsi a presentare la propria proposta perché venisse valutata. Oggi, dopo il confronto con i vertici nazionali di Forza Italia, la capitolazione e la consegna della leadership regionale a
Fitto.