di ANTONELLO de GENNARO
Ancora una volta va in scena il trasformismo dei “mercenari” della politica pugliese passati sotto l’ala protettiva di Matteo Salvini. Con due anni di ritardo Giovanni Gugliotti è riuscito ad approdare sulla carretta della Lega, dopo averci inutilmente provato in passato in occasione delle Europee quando cercava disperatamente di entrare in contatto con Massimo Casanova, candidato di punta del Carroccio in Puglia.
L’occasione è stata quella di una finta assemblea regionale gestita dai vertici pugliesi “nominati” (e miracolati) da Salvini, un triumvirato composto dal coordinatore regionale sen. Roberto Marti sul cui capo pende una richiesta di autorizzazione a procedere dinnanzi alla Giunta per le autorizzazioni del Senato richiesta dalla Procura di Lecce, dal deputato mancato (cioè più volte “trombato” dagli elettori ) Nuccio Altieri, e dal sottosegretario Rossano Sasso. Non si hanno tracce di “vita politica” del vice coordinatore regionale pugliese Gianfranco Chiarelli che a dire il vero sin occasione delle regionali pugliesi insieme al “padre” fondatore della Lega in Puglia l’avvocato Giovanni Vitiello si era speso molto per strutturare sul territorio la Lega pressochè priva di organizzazione, che sono stati accantonati e relegati in un angolo dalla fame di potere del “triumvirato” .
Matteo Salvini è tornato ieri nel capoluogo pugliese, indicando la linea dal palco dell’assemblea degli amministratori del Carroccio: “Ho bisogno che la Lega qui apra le porte delle sezioni ovunque, coinvolgiamo e contaminiamoci. Siamo destinati a vincere le prossime elezioni Politiche e a governare a lungo questo Paese. Possono fare quello che vogliono, usare la magistratura, i sindacati, i giornali, le televisioni, ma noi le prossime elezioni le vinciamo“.
Parola d’ordine di Salvini è stare pronti e scegliere i migliori da schierare. “In qualche caso, per il bene del centrodestra abbiamo fatto un sacrificio“, cita, senza tornare alle Regionali di un anno fa ma invitando ad imparare dagli errori: “Certo, se parli di futuro proponendo il passato…”
Ma il leader della Lega che nei sondaggi degli italiani ha perso ogni leadership di gradimento degli italiani, ed all’interno del suo partito dove è fortemente contrastato dall’ alleanza Giorgetti-Zaia. Il primo, Giorgetti è considerato il vero uomo “forte” della Lega al Governo, mentre il secondo, Zaia è leader incontrastato nel Veneto dove la sua lista civica personale ha preso più voti della Lega . Matteo Salvini sulla Puglia ha la memoria corta o forse non è abbastanza informato.
Infatti se Michele Emiliano è stato riconfermato a settembre dell’anno scorso alla guida della Regione Puglia per altri cinque anni, è proprio della Lega che a distanza di un anno (e cioè dalle precedenti Elezioni Europee) ha perso in Puglia una valanga dei propri voti, a causa dell’inconsistenza politica in termini di consenso del candidato leghista Nuccio Altieri (che incredibilmente non si era neanche candidato al Consiglio Regionale !) il quale per qualche ora aveva sognato di poter fare il governatore in Puglia, preferendo danneggiare la candidatura di Raffaele Fitto di Fratelli d’ Italia alla guida della Regione Puglia, che aveva prevalso nelle decisioni del tavolo nazionale del centrodestra. Se la Lega non avesse avuto quella “emorragia”, anche voluta al suo interno in Puglia, Raffaele Fitto avrebbe vinto le elezioni ed oggi il centrodestra avrebbe un governatore regionale in più. Ma sia Marti che Altieri erano due ex “fittiani” che avevano tradito in passato Raffaele Fitto per conquistare spazi di autonomia infilandosi nella Lega cercando di fare carriera in proprio, non accettavano la leadership regionale nel centrodestra di Fitto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ma forse Salvini o non ci vede bene o ha pessima memoria politica.
Viene da ridere onestamente ascoltare il leader della Lega quando dice:” “Ho bisogno che la Lega qui apra le porte delle sezioni ovunque“. Probabilmente nessuno gli ha detto che a Taranto la Lega non ha neanche una sede, cosi come risulta svanita nel nulla anche la sede della Lega a Martina Franca aperta un anno fa dal consigliere regionale Giacomo Conserva, candidato di autorità da Gianfranco Chiarelli, venendo “trombato” nelle urna elettorali dagli elettori, e successivamente cooptato in consiglio regionale soltanto grazie alla rinuncia di Raffaele Fitto di Fratelli d’ Italia, a causa di una folle legge elettorale regionale che ha assegnato il suo seggio alla Lega !
La parola d’ordine di Matteo Salvini è stare pronti e scegliere i migliori da candidare. “In qualche caso, per il bene del centrodestra abbiamo fatto un sacrificio“, dimenticando Regionali di un anno fa, invitando ad imparare dagli errori. Un invito che sembra caduto nel dimenticatoio per quanto riguarda le prossime elezioni amministrative di Taranto e di alcuni comuni della provincia jonica. Anche in questo caso Salvini è disinformato, o ignora che a Taranto città la candidata alle regionali che ha preso più voti è stata l’ avv. Patrizia Boccuni , che ha abbandonato da tempo la compagine leghista, della quale peraltro non aveva neanche la tessera, e che potrebbe essere fra i candidati di punta di una lista civica completamente indipendente dai partiti alle prossime amministrative a Taranto.
Se poi gli uomini di Salvini vogliono ricandidare al Comune persone come l’ ex-consigliere comunale Giovanni Ungaro condannato per truffa all’ amministrazione comunale di Taranto, o Giovanni Gugliotti attualmente sotto processo in ben due procedimenti, sindaco del Comune di Castellaneta che a giorni dovrebbe dichiarare il proprio dissesto finanziario dopo le pesanti contestazioni della Corte dei Conti di Puglia, allora è facile presagire un altro “flop” della Lega di Salvini sul territorio pugliese.
Imbarazzante dicevamo è stata la presenza come “ospite” alla manifestazione leghista del sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti, eletto presidente della provincia jonica soltanto grazie ai voti di Michele Emiliano e dei suoi uomini del centrosinistra. Gugliotti infatti ha recentemente partecipato a molteplici riunioni presso gli uffici del governatore con i suoi amici “Federati” che non sono espressione della società civile, ma bensì in realtà tutti fuoriusciti o cacciati dal Partito Democratico ! In quella occasione Gugliotti aveva dichiarato pubblicamente di voler “far parte della squadra” che avrebbe dovuto sostenere la rielezione di Rinaldo Melucci, salvo poi tradirlo insieme all’ex segretario provinciale del PD di Taranto Walter Musillo, andando insieme a raccogliere di notte sotto la pioggia in auto con il notaio, le firme per mandare a casa l’attuale maggioranza del Consiglio Comunale di Taranto.
Chissà se Salvini è a conoscenza che Gugliotti pur di ottenere il consenso e l’indicazione ad essere il candidato del centrodestra a Taranto, ha raggiunto un accordo con l’ “aspirante” consigliere regionale (non ancora eletto !) Vito De Palma coordinatore provinciale a Taranto di Forza Italia, cedendogli in cambio i suoi adepti ed amanti a Castellaneta, operazioni sotto traccia che sono confluite in un’indagine della procura di Taranto a seguito di una denuncia “boomerang” dello stesso Gugliotti, il quale sosteneva di essere stato ricattato per essere stato scoperto in un b&b di Gioia del Colle (Bari) con la sua amante Simonetta Tucci, presidente del consiglio comunale di Castellaneta, la quale grazie all’accordo occulto De Palma-Gugliotti diventerebbe la candidata sindaco di Forza Italia a Castellaneta venendo preferita a tale Walter Rochira fedele ombra di Gugliotti !
A nulla servono quindi gli attacchi di Salvini ad Emiliano: “È pagato per fare il Governatore, mi piacerebbe che più che pensare a contenitori per la sua sopravvivenza politica, si occupasse delle famiglie pugliesi”. Se questa è la sfida lanciata dalla Lega è facile prevedere che Michele Emiliano, Antonio Decaro ed il Pd in Puglia continueranno a dettare legge a lungo.