Il cane Vask’ka un vero un eroe di guerra come i molti combattenti e reduci umani del suo Paese, era rimasto impigliato in un reticolato vicino alle posizioni nemiche. “Piuttosto di farsi catturare dai russi – raccontano, i vertici militari dell’Ucraina – si è morsicato con violenza l’arto sino a strapparselo“. Adesso è tornato in trincea a combattere al fianco dei soldati ucraini nonostante abbia perso una zampa.
La storia di questo cane eroico, è stata raccontata da Sergiy Koshman, fondatore e direttore dell’Aspen Institute Kyiv nonché ex membro del gabinetto presidenziale ucraino: “Dopo quest’atto eroico di doloroso ma provvidenziale autolesionismo – prosegue il racconto – ha voluto tornare in trincea, ferito e reggendosi su tre zampe”. Il post su Twitter ha raccolto migliaia di like e commosso gli utenti di tutto il mondo.
Fonti militari locali informano che adesso il cane-eroe di guerra è stato visitato da un centro veterinario polacco, dove resterà in osservazione per qualche giorno. “Appena avrà ricevuto le cure necessarie per rimetterlo in sesto – informano gli ufficiali di prima linea – tornerà al nostrio fianco. Vask’ka è uno di noi, un vero soldato”. Tra i tanti, commenti commossi spicca quello di Joanne Smith che, oltre ad augurare a Vask’ka una pronta guarigione, scrive: “Che storia meravigliosa e commovente, non sono solo i militari ucraini a essere dei guerrieri: guarisci presto, sei il nostro eroe“.
Su Twitter sono circolate tre foto che confermano la straordinaria avventura vissuta da Vask’ka. Nella prima si vede il cane adagiato su una barella trasportata da due soldati, appena fuori dalla trincea; nella seconda l’animale con l’arto amputato e nella terza i veterinari che gli inseriscono una speciale rotella al posto della zampa per consentirgli degli spostamenti autonomi.
I cani utilizzati in guerra non sono una novità. I primi casi, a dire il vero non molto diffusi ma comunque confermati, risalgono alla 1a guerra mondiale. Numerose le razze utilizzate: Collie, Dobermann, Levrieri, Pastori tedeschi, Rottweiler, San bernardo, Terrie . Nei nostri giorni nostri, la loro presenza nella guerra russo-ucraina, ha avuto una funzione soprattutto psicologica: tirano su il morale alle truppe. Molti vengono raccolti dai soldati dopo essere stati abbandonati dalle famiglie in fuga. Amici a quattro zampe come anti depressivi ma, non va dimenticato, anche per combattere il nemico: i migliori e più sensibili vengono schierati lungo i posti di controllo.
“Quando sentono qualcosa di strano, magari l’avvicinarsi del nemico – spiegano i militari impegnati in prima linea – cominciano ad abbaiare e ci avvertono del possibile pericolo. Non c’è bisogno di essere particolarmente aggressivi o mordaci, il loro compito è la guardia. Capiscono in anticipo e, soprattutto di notte, vedono meglio di noi”. Al fronte e nelle retrovie, comunqe, sono presenti anche piccoli randagi, adottati con l’avanzare delle truppe verso villaggi e paesi lasciati deserti dagli ucraini che scappano dalla guerra.