ROMA – Il colonnello Sergio De Caprio 56 anni, nella sua vita professionale di uomini cattivi ne ha conosciuti molti. Uno su tutti: il cattivo dei cattivi della criminalità organizzata, Totò Riina. Fu l’allora capitano De Caprio – più noto come capitano Ultimo – a catturarlo e a mettergli fisicamente le manette, 15 gennaio del 1993 . Da allora – con la mafia che gli ha giurato vendetta – gira con il volto coperto e vive scortato da un gruppo di uomini fedelissimi assieme ai quali aveva fondato la squadra Crimor all’interno del ROS dei Carabinieri guidato dal generale Mori .
In questa intervista video esclusiva al Corriere della Sera il colonnello Sergio De Caprio parla della morte del boss di Cosa Nostra e racconta quali furono le sue sensazioni davanti al “capo dei capi” Riina, che cos’è per lui la cattiveria e molto altro ancora. : “Riina per me è soltanto un vigliacco“. “Nei suoi occhi ho visto soltanto la paura e la viltà“, dice De Caprio parlando di Totò “u curtu”.
Ed adesso, il giorno dopo la morte di Totà Riina a 87 anni, l’ufficiale dell’ Arma emette una sentenza giusta e spietata, che condividiamo: “La sua morte è una questione che riguarda lui, la sua famiglia e Dio. Riina non era solo cattivo, ma soprattutto un vigliacco“.