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5 Novembre 2024 09:17

Il Capo dello Stato inaugura a Taranto il “Festival della cultura paralimpica”

Presenti il ministro dello Sport Andrea Abodi ed il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico. La cerimonia si è conclusa con l'intervento del Presidente Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione della quarta edizione del Festival della cultura paralimpica, in programma a Taranto dal 14 al 17 novembre prossimi.Quest’anno, per la manifestazione organizzata dal Comitato paralimpico italiano (Cip) che chiama a raccolta coloro che offrono un contributo concreto sui temi dell’inclusione e della disabilità, è stato scelto il tema “sport, linguaggio universale”. Presenti il ministro dello Sport Andrea Abodi ed il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente Mattarella ha raggiunto l’Arsenale militare marittimo per la cerimonia di inaugurazione del festival, un evento nel segno dello Sport, linguaggio universale, a sottolineare la sua capacità di superare limiti, confini e barriere.

All’ arrivo all’Arsenale Militare Marittimo di Taranto il Capo dello Stato è stato accolto dal Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal Capo di stato maggiore della difesa Giuseppe Cavo Dragone, dal Prefetto di Taranto Paola Dessì, dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, dal Segretario generale del Comitato Italiano Paralimpico Juri Stara, e dal Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.

Dopo la visita alla Sala rossa, dove sono allestite una mostra fotografica di Riccardo Pravettoni e una mostra dal titolo “Corpi a regola d’arte”, organizzata dalla Scuola Romana dei Fumetti, il Capo dello Stato ha visitato lo “Spazio Milano-Cortina”, dove sono presenti gli atleti paralimpici che nei giorni successivi offriranno al pubblico del Festival una simulazione delle varie discipline delle Olimpiadi invernali.

Nel corso della cerimonia, moderata dal giornalista Iacopo Volpi, hanno portato le loro testimonianze: Alessandra Campedelli, ex CT della Nazionale di pallavolo femminile sorde dell’Italia; Mahdia Sharifi, atleta afghana della Squadra olimpica dei rifugiati; Zakia Khudadadi, prima donna afghana a praticare parataekwondo, Joseph Joel Boganelli, atleta della Nazionale di basket in carrozzina; Dong Dong Camanni, atleta paralimpico di judo. E’ quindi intervenuto Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

“Quello dello sport è un linguaggio universale lo dice proprio lo spirito di questo appuntamento – ha detto il ministro dello Sport Andrea Abodi – Quella dello sport in generale e della cultura paralimpica merita un’ulteriore affermazione che non è solo dettata dalle medaglie, tante, crescenti e un numero sempre più ampio di persone che riscopre la vita in qualche maniera. Una ricerca molto interessante che è stata fatta ci fa sapere che il 75% delle persone con disabilità, quindi degli atleti paralimpici che intraprendono questo percorso sono felici. Penso che questa sia una chiave di interpretazione dello stato d’animo che dovremmo scoprire anche noi che pensiamo sempre a quello che non abbiamo, mentre queste donne e questi uomini riescono a valorizzare al massimo quello che hanno“.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha evidenziato che Il presidente della Repubblica, con il suo solito intuito paterno, ha capito che la sua presenza qui avrebbe svolto una funzione importantissima, sfondando il limite della competizione sportiva e andando al cuore della necessità umana di questa città che ha bisogno di lealtà, ha bisogno di essere trattata con gentilezza, con intelligenza, senza tradimenti e soprattutto ha bisogno del sostegno dello Stato“. “Questa è un città che si è sacrificata ora per la guerra ora per la produzione nazionale dell’acciaio, ora per essere la più importante base militare della Marina e ha una situazione sociale molto complicata. Quindi la presenza del presidente oggi è meravigliosa e importantissima” ha aggiunto il governatore pugliese.

“Quando la Regione Puglia ebbe l’idea di organizzare i Giochi del Mediterraneo in Puglia A Taranto e riuscimmo ad ottenerne l’organizzazione dal Comitato olimpico internazionale abbiamo subito pensato che questo evento non dovesse limitarsi ad una competizione sportiva e basta” ha continuato Emiliano“Che dovessero esserci una serie di eventi collegati e anche di preparazione a questa data del 2026. il primo che ci è venuto in mente è stata proprio il Festival della cultura paralimpica anche perchè io sono un buon amico del presidente della federazione. Quindi ben volentieri abbiamo organizzato questo momento così importante” ha concluso Emiliano.

Il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli ed il governatore Michele Emiliano

Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, ha spiegato che è stata scelta Taranto “perchè è una porta aperta sul Mediterraneo e il Mediterraneo per me, nonostante viva le effervescenze notevoli di questo periodo, è un luogo di dialogo tra i popoli e lo è sempre stato storicamente. Noi vogliano mostrare uno sport che abbia la capacità di essere un linguaggio universale per superare barriere, tentare di costruire un Paese più civile, più equo e più giusto” ed aggiunto “Noi siamo consapevoli di rappresentare un pezzo di mondo dello sport. Naturalmente ci confrontiamo con lo sport che spesso è declinato come contenitore di medaglie. Noi siamo convinti che non è solo questo. Lo sport è un pezzo di politiche pubbliche del Paese sulle quali avere la capacità di investire, che non devono rappresentare un costo, perchè anche attraverso lo sport si può costruire un Paese migliore, più equo e più solidale“. Pancalli ha poi sottolineato che “il presidente della Repubblica nobilita questa quarta edizione, siamo orgogliosi ma nello stesso tempo ci trasferisce un carico di responsabilità per quello che dobbiamo continuare a fare”.  La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente Mattarella.

L’ intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

“Ho chiesto il permesso al nostro conduttore di poter dare un saluto, che do molto volentieri. Questa è un’altra tappa importante, dopo quella di Roma – alla Tiburtina – dopo Padova, e mi sembra a Milano. Adesso Taranto: un’altra tappa di questo percorso  che il Movimento paralimpico sta svolgendo, sospingendo l’intera Italia in questo percorso di civiltà. Sono quindi lietissimo di essere qui, oggi, insieme al Ministro dello Sport, al Presidente della Regione, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, al Sindaco.

È un’occasione importante. Lei ha avuto la cortesia, Presidente Pancalli, di ricordare la mia presenza a Roma, cinque anni addietro. Vorrei ripetere anche qui che ogni barriera che si abbatte è un successo per tutta la società. E in questi anni il Movimento paralimpico è riuscito a far abbattere molte barriere, molti ostacoli. Tante persone hanno potuto esprimersi, trovare modo di realizzarsi, di far emergere i talenti che avevano, superando condizionamenti e ostacoli che comprimevano questi talenti. Sono grandi risultati, di cui potete essere davvero fieri, come Movimento.

Naturalmente sappiamo che ve ne sono tanti altri, un numero sterminato di talenti ancora inespressi, che non trovano modo di esprimersi perché non viene offerta la possibilità di farlo. E questa è la sfida che qui il Ministro – assentendo – sta raccogliendo, anche lui, naturalmente. È una sfida importante che riguarda l’intero Movimento paralimpico nell’intera società, a partire dal lavoro. E in cui lo Sport ha un ruolo fondamentale.

Abbiamo poc’anzi assistito alla sottolineatura di cinque straordinarie esperienze di grande successo. Significative tutte quante. Vorrei dire alle due ragazze che ieri a Napoli ho incontrato e ascoltato una ragazza afgana che studiava Medicina a Kabul. Ha dovuto interrompere gli studi lì; li ha ripresi in Italia. Sta per laurearsi, dimostrando il nesso inscindibile – dicevo ieri alla Federico II a Napoli – tra cultura e libertà. Lo stesso vale tra Sport e libertà.

E questa è una dimostrazione di questo legame inscindibile. Queste cinque esperienze diverse, ma tutte quante coinvolgenti – abbiamo visto – dimostrano quanto lo Sport sia importante per questi obiettivi. I successi raggiunti, le medaglie raccolte – come queste tre di questo en plein nella corsa in atletica, che ricordo bene: oro, argento e bronzo congiuntamente, nella stessa gara – sono un successo straordinario, un punto d’arrivo, un traguardo. Ma sono soprattutto una sollecitazione.

Queste medaglie conquistate sono medaglie che danno grande orgoglio all’intero Paese, che consentono di seguire con sempre maggiore ammirazione lo Sport paralimpico. Che consentono di registrare come tutti gli atleti, olimpici e paralimpici, si misurino ogni volta con le difficoltà, con i propri limiti, con le capacità che manifestano, cercando di superarle costantemente, ogni volta. Ma questi successi, queste soddisfazioni, questi grandi motivi di orgoglio, sono soprattutto una sollecitazione a tanti altri giovani a impegnarsi nello Sport paralimpico. A far vedere a tutti, a loro e ai loro familiari, che ci si può realizzare, esprimere, manifestare talenti che vi sono, di cui il Paese ha anche bisogno.

Ed emergendo nello Sport il Paese capisce che deve farli emergere anche negli altri settori della vita sociale: a partire dal lavoro. Per questo è importante quello che fate. Quello che fate è a beneficio dell’Italia. Andate avanti.

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