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24 Novembre 2024 11:22

Il Cdm di Palazzo Chigi approva il “premierato”. Meloni: “Madre di tutte le riforme, basta a governi tecnici e ribaltoni”

Semaforo verde verde al testo: il presidente eletto può essere sostituito solo in un caso, e solo da un parlamentare. La premier: “È una priorità, non tocchiamo le competenze del capo dello Stato”.

“Questa è la madre di tutte le riforme” ha detto oggi Giorgia Meloni in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri , affiancata  dal Vice Presidente e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il Vice Presidente e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Elisabetta Alberti Casellati, il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, il Sottosegretario Alfredo Mantovano. Una conferenza stampa. che ha approvato il testo che punta a introdurre il “premierato” in Italia, ossia l’elezione diretta dal voto degli elettori del presidente del Consiglio. Il semaforo verde è arrivato all’unanimità.

La premier Meloni parlando ai giornalisti ha spiegato che si tratta diuna riforma costituzionale che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare: il diritto dei cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici” o “passati sulla testa dei cittadini” precisando che “Il ruolo del presidente della Repubblica è di assoluta garanzia e noi abbiamo deciso di non toccarne le competenze, salvo l’incarico al presidente del Consiglio che viene eletto”.

La presidente del Consiglio è fiduciosa e fiera della riforma appena approvata in Cdm. “Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, abbiamo mantenuto l’impegno che ci eravamo presi, si tratta di un’occasione storica che ci porta nella terza Repubblica ma poi deve sempre il popolo a decidere. Confido in un consenso ampio in Parlamento e se così non dovesse essere chiederemo agli italiani che cosa ne pensano con un referendum“.

Stessi auguri che ha formulato la ministra delle Riforme Casellati: “Spero che il punto di caduta con le opposizioni ci sia. Abbiamo cercato di costruire un modello che potesse soddisfare le esigenze di tutti, dunque mi auguro che nel dibattito parlamentare che ci sarà il punto di caduta ci sia perché da parte nostra c’è stato uno sforzo massimo. Eravamo partiti con l’elezione diretta del presidente della Repubblica, abbiamo abbassato bandierine per venire incontro, ascoltato altre criticità”

Meloni: “Il premierato è la madre di tutte le riforme, garantiamo stabilità alla legislatura»

Il premier Giorgia Meloni ha ricordato come negli ultimi 75 anni di storia repubblicana abbiamo avuto 68 governi con una vita media di un anno e mezzo. Questa è la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia perché se facciamo un passo indietro e guardiamo agli ultimi 20 anni abbiamo avuto 12 presidenti del Consiglio“. Rivendica con orgoglio il testo della ministra Elisabetta Casellati. Quando i governi vanno a casa dopo un anno e mezzo c’è una debolezza. Io credo che sia una riforma fondamentale. È una priorità e proprio perché siamo stabili e forti abbiamo la responsabilità di cogliere questa occasione e per lasciare a questa nazione qualcosa che possa risolvere i propri problemi strutturali – ha aggiunto il premier –Quello che non funziona nel sistema è l’orizzonte di legislatura” che è troppo breve: così “si privilegia la spesa corrente invece che gli investimenti”. Inoltre “l’assenza di stabilità ha creato un problema di credibilità internazionale, nelle nostre interlocuzioni“.

La fine dei governi tecnici e ribaltoni

Il premier può essere sostituito solo da un parlamentare: quindi fine dei governi tecnici. Non ci sarà più la possibilità di fare maggioranze arcobaleno. L’altro ruolo che resta inalterato“, oltre a quello del presidente della Repubblica, “è quello del Parlamento – ha proseguito la MeloniPoi vengono modificati 4 articoli della Costituzione. Il presidente del Consiglio eletto a suffragio universale contestualmente alle Camere. Si rinvia alla legge elettorale la responsabilità di garantire una maggioranza. È prevista anche una norma anti-ribaltone: il presidente eletto può essere sostituito solo in un caso, e solo da un parlamentare. È la fine dei ribaltoni”.

Piena soddisfazione è stata esternata anche dal vicepremier Matteo Salvini: “È un passaggio importante quello di oggi, rafforzare il governo a livello centrale e nel contempo applicare quello che la costituzione ad oggi prevede in termini di autonomia significa dare più senso e più peso al voto dei cittadini, che non possono vedere ribaltoni e cambi di maggioranza”.

Cosa c’è nel disegno di legge

Il premier non viene eletto a turno unico. La modalità del turno unico previsto nelle bozze inizialmente circolate sul disegno di legge costituzionale sul premierato per lasciare maggiore margine e flessibilità alla legge elettorale che fisserà le modalità e i dettagli della norma che stabilisce la elezione diretta. Questa la sostituzione dell’articolo 92 della Costituzione: “Il Governo della Repubblica – si legge – è composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. Le votazioni per l’elezione del Presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale. La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio, assegnato su base nazionale, garantisca il 55 per cento dei seggi nelle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura. Il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri“.

Stop senatori a vita

Un altro punto della riforma riguarda i senatori a vita:Non ci saranno più, fatto salvo per gli ex presidenti della Repubblica e gli attuali senatori a vita. Dopo il tagli dei parlamentari l’incidenza dei senatori a vita è molto aumentata“, ha aggiunto ancora il premier Meloni in conferenza stampa.

Piano Mattei

A Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto che fa da cornice al Piano Mattei.Il piano Mattei è il più significativo progetto strategico in ambito geopolitico che punta a rendere l’Italia protagonista nel Mediterraneo”, ha spiegato il premier Meloni aggiungendo come si possano “trasformare le crisi in possibili occasioni di centralità. Noi abbiamo lavorato sodo, ora si tratta di finalizzare la stesura definitiva del Piano Mattei con i paesi coinvolti per poi portarlo in Parlamento e al confronto con l’Ue“.

La Meloni illustrando il piano nel dettaglio ha aggiunto chela cabina di regia ha il compito di coordinare tutte le attività di governo, aggiornare costantemente il piano e presentare una relazione annuale in Parlamento. C’è poi un’apposita struttura di missione e questa accelerazione e strutturazione del tema del piano Mattei è preliminare a tutta la serie di iniziative per l’Africa che stiamo portando avanti. La strategia è unica.

Il maltempo in Toscana

Durante l’incontro con i giornalisti, Meloni ha fatto il punto anche sulla situazione del maltempo che ha colpito molte regioni italiane. Approvato anche lo stato di emergenza per il maltempo in Toscana.Ho sentito il presidente Giani – racconta il premier Melonie abbiamo deciso di deliberare lo stato di emergenza. Sono stati stanziati 5 milioni di euro per le misure più urgenti”. Aggiungendo che poi c’è “un ulteriore importante provvedimento, un decreto legislativo sulla disciplina dell’accertamento fiscale favorendo la partecipazione del contribuente per un fisco più collaborativo con il contribuente senza abbassare la guardia sulla lotta all’evasione fiscale”, ha concluso la Meloni al termine del Cdm.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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