Ieri pomeriggio il Collegio di garanzia del Coni ha discusso del ricorso del Taranto FC 1927 contro il mancato ripescaggio nella terza serie dei professionisti. Il Taranto, così come la Viterbese e il Monopoli, alla fine luglio ha presentato domanda per il ripescaggio in Lega Pro incompleta, in quanto tutte e tre le società non hanno consegnato il contributo a fondo perduto di 500mila euro previsto, secondo quanto deciso dalla Federazione. Il consiglio federale di martedì scorso aveva infatti rigettato tutte e tre le richieste proprio per la mancanza dell’assegno circolare, motivo per cui la società tarantina ha deciso di impugnare, attraverso gli avvocati Raffaele Di Ponzio e Gianluca Mongelli, la delibera di rigetto. Ed ha perso, ancora una volta.
Il ricorso presentato dai poco accorti e competenti (in materia) avvocati tarantini, si basava sulle due presunte e contestate illegittimità: il fondo perduto e la previsione di riduzione di organico della vecchia serie C (ora Lega Pro) a 54 squadre. “Il collegio – ha comunicato il Coni in una nota – ha dichiarato inammissibile il ricorso del Taranto F.C. 1927 Srl – che è stato condannato, a pagare anche le spese del giudizio, liquidate nella misura complessiva di euro 1.000 n.d.r. – contro la Federazione Italiana Gioco Calcio avverso la delibera del Consiglio Federale Figc, di cui al C.u. n. 77/a del 4 agosto u.s., con la quale è stato deliberato di respingere la domanda di ripescaggio al campionato di divisione unica, lega Pro 2015 – 2016, presentata dalla società ricorrente”.