di FRANCESCA LAURI
Maria Falcone rompe il silenzio sul presunto legame sentimentale di suo fratello, confessato da Ilda Boccassini nel suo libro autobiografico . Non ha gradito quel passaggio – e lo fa capire nella sua lettera pubblicata sul quotidiano “La Sicilia“. “Finora ho preferito evitare commenti su una vicenda che mi ha molto amareggiata, ritenendo che il silenzio, di fronte a parole tanto inopportune, fosse la scelta più sensata. Quando, però, si supera il limite e si arriva, forse paradossalmente con fini opposti, a commenti inappropriati che scadono nella ridicolizzazione è, secondo me, impossibile non replicare” scrive Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni, in una lettera inviata al quotidiano ‘La Sicilia’ a commento di un intervento ‘satirico’ apparso sul quotidiano a firma dello scrittore Ottavio Cappellani sul libro autobiografico dell’ex magistrato Ilda Boccassini.
L’ex procuratrice aggiunto di Milano in un libro autobiografico ha svelato con poco gusto di aver avuto una relazione segreta d’amore con Giovanni Falcone. “Me ne innamorai, ma temevo per quel sentimento” ed aggiunge “”Cosa avrebbe riservato il destino a me e Giovanni, se non fosse morto così precocemente?“. Ilda Boccassini nel suo libro – annunciato sul Corriere della Sera – si interroga e svela anche particolari inediti sul rapporto che la legava a Falcone. Si conobbero negli anni’ 80. “È molto complicato per me parlarne. Sicuramente non si trattò dei sentimenti classici con cui siamo abituati a fare i conti nel corso della vita. Sapevo di non poter condividere con lui un cinema o una gita in barca, pur desiderandolo, ma non ero gelosa della sua sfera privata, né poteva vacillare la mia. Temevo che quel sentimento potesse travolgermi. E così in effetti sarebbe stato, perché lo hanno ucciso“.
ll riferimento del pezzo di Cappellani è al racconto personale che la Boccassini fa del viaggio in aereo affrontato nel 1990 insieme al giudice Falcone verso l’Argentina per l’interrogatorio di un boss. L’articolo è stato riportato dallo scrittore anche sulla propria pagina Facebook. “Quel che allarma innanzitutto – afferma Maria Falcone – è che sembra si sia smarrito ormai qualunque senso del pudore e del rispetto prima di tutto dei propri sentimenti (che si sostiene essere stati autentici), poi della vita e della sfera intima di persone che, purtroppo, non ci sono più, non possono più esprimersi su episodi veri o presunti che siano e che – ne sono certa – avrebbero vissuto questa violazione del privato come un’offesa profonda. Quanto al commento ospitato dal vostro giornale – aggiunge – del quale non riesco bene neppure a comprendere il senso – forse voleva essere una critica al libro della dottoressa Boccassini, ma anche leggendolo più volte non è chiaro – mi pare si sia superato il limite”.
“Questo immaginare scenette da sit-com di basso livello – osserva Maria Falcone – questo descrivere due persone, che hanno fatto della compostezza e della riservatezza regole di vita e che sono state uccise per difendere la democrazia nel nostro Paese, come ridicoli protagonisti di un romanzetto di quart’ordine è vergognoso. In nome della libertà di espressione del pensiero non si può calpestare la memoria di chi non c’è più e la sensibilità di chi è rimasto e ogni giorno deve confrontarsi con un dolore che non può passare”.
Il quotidiano La Sicilia sembra cercare di fare ammenda si scusa in calce al commento di Maria Falcone e scrive “nessuno- neanche un autore notoriamente pulp e provocatoriamente sopra le righe qual è Ottavio Cappellani voleva offendere la memoria di eroi di questo martoriato Paese“.