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22 Dicembre 2024 13:43

Il Comune di Taranto non convince il Ministero di Economia e Finanza

L ’amministrazione comunale di Taranto ha opposto le sue controdeduzioni ai rilievi mossi dagli ispettori del Mef , ma in più casi non sono servite queste controdeduzioni a confiuare e chiarire i dubbi espressi dagli ispettori del ministero sulla correttezza gestionale dell’Ente Comunale.
Daniele Franco

ROMA – Il ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco ha deciso di rimettere la valutazione di numerose criticità riscontrate nell’ispezione ministeriale effettuata tra settembre e ottobre del 2015, quando era ancora in carica l’amministrazione guidata da Ippazio Stefàno alla Corte dei Conti. L ’amministrazione comunale ha opposto le sue controdeduzioni ai rilievi mossi dagli ispettori del Mef , ma in più casi non sono servite queste controdeduzioni a confitare e chiarire i dubbi espressi dagli ispettori del ministero sulla correttezza gestionale dell’Ente Comunale tarantino.

Lo scorso 6 giugno il ragioniere generale dello Stato ha inviato una dettagliata nota di contestazione al Sindaco, trasmettandola anche alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, alla Procura regionale della Corte dei Conti, al Collegio dei revisori dei conti del Comune di Taranto ed al Ministero degli Interni. che  ha riconosciuto l’adozione di “idonei interventi correttivi” per alcuni dei rilievi mossi nella relazione redatta dagli ispettori, che il CORRIERE DEL GIORNO pubblica in esclusiva, mentre invece per altri la vicenda amministrativa diventa molto a rischio. Tra le contestazioni “bollenti” per il Comune di Taranto compare l’adeguamento della tariffa della Tari per la quale viene messo in discussione e contestato il mancato adeguamento al fine di garantire la necessaria copertura integrale dei costi di investimenti e di esercizio del servizio di raccolta dei rifiuti.

Secondo il Ragioniere Generale dello Stato, “le iniziative intraprese non possono ritenersi esaustive al fine di sanare le situazioni pregresse” e pertanto viene reiterato  “l’invito ad adottare ogni misura correttiva per evitare la formazione di nuovi debiti“. Inoltre si  prende atto delle divergenze interpretative tra il Comune di Taranto ed i  revisori dei conti e conseguentemente affida la decisione alla magistratura contabile. Analoga decisione è stata adottata per quanto riguarda l’irregolare costituzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità e per la violazione del patto di stabilità. La relazione degli ispettori del Mef  evidenzia  anche la “criticità nelle procedure di recupero dei crediti”. che contribuiscono ad evidenziare i forti dubbi conseguenti sul contenimento dei debiti fuori bilancio.

Verifica-amministrativo-contabile-al-comune-di-taranto

Sarà quindi la Corte dei Conti a pronunciarsi su questi rilievi contabili . A cui viene affidata la valutazione sulle carenze emerse in materia di assunzioni, con un particolare richiamo relativo alla mancata rideterminazione della dotazione organica nel periodo tra 2013 e 2015 (giunta Stefàno n.d.r. ) , alla mancata verifica delle eccedenze di personale nel 2012 ed alla mancata adozione del piano delle performance nel 2011, 2014, 2015. Tra le contestazioni compaiono alcune controversie di particolare interesse per i dipendenti comunali:, e cioè la costituzione del fondo per il trattamento accessorio per la dirigenza e la spinosa questione questione del fondo per la produttività per la quale è in corso una dura battaglia sindacale per ottenere l’erogazione di quanto non è stato corrisposto ai dipendenti del Comune di Taranto negli ultimi anni.

Il Ministero dell’ Economia e Finanze ha evidenziato che anche  la Corte dei Conti su questi punti ha riscontrato  “varie irregolarità in materia di contrattazione decentrata e di erogazione del salario accessorio” sia per il 2008 che per il 2009.  Scrive il Ragioniere Generale dello Stato:  “Nel prendere atto che per il futuro  l’ente ha avviato le opportune misure (…) al fine di sanare le criticità, per il pregresso, in considerazione della complessità della vicenda e delle implicazioni finanziarie riconducibili agli atti posti in essere, questo Dipartimento rimanda la questione al definitivo giudizio della competente Procura della Corte dei Conti”.

Analoga sorte per quanto riguarda l’attribuzione a tutti i dirigenti della retribuzione di posizione massima “in assenza di pesatura”  sia per  “l’erogazione della retribuzione di risultato in assenza di un processo valutativo“. Confermati anche  i rilievi contestati dagli ispettori per l’indebito utilizzo delle risorse destinate alle alte professionalità, per il quale il ministero “invita al recupero di quanto indebitamente erogato“. E quindi qualcuno dovrà restituire quanto incassato illegittimamente.

Fra i rilievi più imbarazzanti dell’ispezione ministeriale compare anche  la retribuzione di risultato conferita al Segretario Generale del Comune di Taranto .per il quale quale  si contesta la “mancata adozione di un idoneo sistema di valutazione per l’erogazione della posizione di risultato“. Emergono dubbi anche sull’assunzione di personale flessibile e di dirigenti a termine in quanto effettuati “in assenza di procedure selettive e per termine inferiore al triennio”. Confermati anche i rilievi per la utilizzazione di “collaborazioni autonome per la copertura di incarichi di uffici stabili dell’ente” nonchè per le “proroghe di contratti per la fornitura di beni o servizi in assenza dei presupposti di legge, con violazione dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e concorsualità“.

Rilievi  questi per i quali il Comune di Taranto ha riproposto le precedenti controdeduzioni “già considerate non idonee al superamento del rilievo”  e pertanto “stante la divergenza delle posizioni assunte” il ragioniere generale dello Stato Daniele Franco ha rimesso la decisione “all’autorevole apprezzamento della magistratura contabile“.

 

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