ROMA – La Terza Sezione del Consiglio di Stato presieduta da Franco Frattini nella motivazione della sentenza non definitiva pubblicata, relativa al contenzioso insorto in merito all’appalto per la costruzione del nuovo Ospedale San Cataldo di Taranto, ha riformato la sentenza del Tar di Lecce che aveva annullato quella aggiudicazione perché prevedeva il ricorso a lavori notturni e disturbanti. e di fatto ha confermato la legittimità dell’aggiudicazione della gara di appalto al Consorzio Debar.
Il Consiglio di Stato ha quindi conferito ad Invitalia, nel suo ruolo di stazione appaltante, il compito di avviare un processo di rivalutazione che consenta l’avvio dei lavori per la costruzione dell’ ospedale S. Cataldo di Taranto, senza dover aspettare che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che comporterebbe almeno un altro anno di blocco della gara, decida sulla questione pregiudiziale ad essa sottoposta con ordinanza separata dallo stesso Consiglio di Stato in merito all’appello presentato dal secondo raggruppamento di imprese classificato, il Consorzio Research del cui fa parte la CISA di Massafra del plurindagato Tonino Albanese.
Il Consiglio di Stato ha confutato e smentito la decisione del TAR di Lecce che nel dicembre 2019 si era pronunciato in modo avverso all’ avvenuta aggiudicazione dell’appalto, evidenziando la possibilità da parte del Consorzio Debar di realizzare il nuovo ospedale in soli 399 giorni lavorando giorno e notte con 3 turni da 8 ore. L’offerta di gara con cui il Consorzio Debar era risultata vincitrice grazie al ribasso del 24 per cento sulla base d’asta di 159 milioni di euro, ma sopratutto proprio per l’offerta di realizzare la struttura in 399 giorni, su da una base di partenza d’asta di 1245 giorni.
Sentenza-CdS-SANCATALDOIl Consiglio di Stato (presidente Franco Frattini) ha evidenziato nella propria sentenza che il Comune di Taranto non ha adottato un piano comunale di zonizzazione acustica. E quindi l’ assenza di tale piano, l’autorizzazione in deroga di lavorazioni disturbanti, risulta contemplata dall’ordinanza del Comune di Taranto n. 58 del 4 luglio 2012 che consente di rientrare a pieno titolo nei limiti riportati della suddetta ordinanza comunale, in quanto che la costruzione dell’attesa e necessaria struttura ospedaliera è a pieno titolo un’ intervento di “pubblica utilità”.
Il Consiglio di Stato inoltre nella sua decisione ha evidenziato che il sito di costruzione dell’ Ospedale S. Cataldo è ubicato in una zona di aperta campagna, quindi del tutto al di fuori del centro urbano e priva di potenziali ricettori acustici situati in prossimità dell’area di riferimento.
Per il collegio giudicante del Consiglio di Stato queste considerazioni inducono a concludere nel senso della fondatezza del motivo di appello di Debar e Invitalia, il cui accoglimento comporta la necessità di un supplemento di valutazione in punto di congruità della tempistica dell’offerta Debar, che dovrà tenere conto di quanto sin qui statuito in relazione alla ricostruzione del quadro normativo di riferimento, alla acclarata assenza di divieti assoluti circa le lavorazioni notturne disturbanti ed alle diverse possibilità di autorizzazioni in deroga che vi sono contemplate.