Come anticipato da tempo dal nostro quotidiano, il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri pomeriggio il decreto che accorpa il Corpo Forestale dello Stato all’ Arma dei Carabinieri. “Si passa da 5 a 4 forze di polizia, i forestali passeranno all’interno dei Carabinieri“, ha dichiarato il premier Renzi. Dall’accorpamento della Guardia forestale “nascerà un comando specifico, nell’Arma dei Carabinieri“, ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Il nuovo Comando “diventerà una delle realtà più solide in ambito internazionale, con 8 mila unità, per un nuovo percorso di tutela delle politiche forestali”. Inoltre, sottolinea, dal riassetto verrà istituita anche una “direzione specifica all’interno del ministero“.
Con l’accorpamento si realizzerà, ha aggiunto, un “presidio territoriale straordinario” andando a coprire, grazie alla capillarità della copertura dell’Arma dei Carabinieri, anche “territori rurali“. Il ministro Martina ha assicurato inoltre che “le professionalità dei forestali saranno salvaguardate”.
Inutili le lamentele delle organizzazioni sindacali di Polizia e i Cocer dei Comparti sicurezza e difesa, secondo i quali dall’ accorpamento emergeranno “Lacune e criticità che avranno inevitabili ripercussioni sul personale“. Secondo i sindacati il personale subirà “una ingiustificata ed anacronistica militarizzazione ‘coatta’”: anche per questo “la posizione pressoché unanime del Comparto è quella di contrarietà alla militarizzazione delle funzioni di polizia ambientale e soprattutto del personale, al quale vanno invece garantite le più ampie ed alternative possibilità di scelta nel transito ad altre Forze di polizia del Comparto“.