di Alessia Di Bella
Nonostante il calo del numero di nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore scesi a 22.211 (dai 23.477 del giorno prima), cresce la percentuale di positivi-tamponi che arriva al 14,1% (ieri invece 12,6%). 157.524 tamponi rispetto ai 186.004 tamponi di ieri, oltre 28mila in meno ) .
Ancora troppi i decessi, 462 (ieri 555), per un totale finora di 74.621. I ricoverati in terapia intensiva sono in calo di due unità, ne risultano 2.553 (ieri +27), con 145 nuovi ingressi giornalieri (ieri 202). Buon calo invece per i ricoveri ordinari, 329 (ieri -415), per un totale al momento di 22.822.
Crescono i contagiati in isolamento domiciliare che arrivano a 549.392 (il giorno prima 544.190); e cresce il totale di persone attualmente positive che arriva a 574.767 (ieri 569.896). I casi totali finora esaminati in Italia sono 2.129.376 dei quali 1.479.988 il numero totale dei dimessi guariti.
Il totale di persone sottoposte a tampone è pari a 14.941.976 per un numero totale di 26.756.131 tamponi finora eseguiti. Sono questi i dati più significativi che emergono dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
Nel frattempo arriva un allarme sulla produzione del vaccino anti-Covid19. La BioNTech, azienda tedesca partner di Pfizer nel primo immunizzante validato dall’Unione Europea avverte che senza un rapido via libera ad altri farmaci vi saranno problemi di distribuzione. E pensa ad aumento della produzione per arginarli.
La BionTech intende aumentare la produzione del vaccino per il Covid per coprire il “buco” lasciato dalla mancanza di altri sieri approvati. Come ha sottolineato Ugur Sahin co-fondatore del gruppo farmaceutico tedesco , “la situazione attuale non è rosea, c’è un buco perché c’è un’assenza di altri vaccini approvati e dobbiamo riempirlo noi con il nostro vaccino“.
Usa e Regno Unito hanno dato il via libera per primi al siero Pfizer/BioNTech così come a quelli sviluppati da Moderna in America e Oxford/AstraZeneca in gran Bretagna. Al momento però l’Ue ha validato finora soltanto quello prodotto da Pfizer/BionTech.
Parte del problema risiede nell’ordine relativamente basso di 300 milioni di dosi commissionato dall’Ue alla BioNTech per il vaccino anti-Covid e il fatto che sia stato firmato solo a novembre, più tardi rispetto ad altri Paesi. Bruxelles evidentemente pensava che ci sarebbero stati “diversi fornitori” dai quali scegliere, vista la corsa mondiale a sviluppare sieri.
“Un simile approccio ha senso, ma a un certo punto è diventato chiaro che molti non sarebbero stati in grado di fornirli velocemente“, ha evidenziato Ozlem Tureci, co-fondatrice con il marito Sahin della BioNTech . Nasce da qui, la ‘fame‘ di dosi del vaccino anti-Covid che sta mettendo a dura prova l’azienda tedesca. Per rispondervi, ha spiegato Sahin in un’ intervista rilasciato al quotidiano tedesco Der Spiegel, sono stati velocizzati i piani per realizzare un nuovo sito produttivo a Marburgo, che dovrebbe entrare in funzione a febbraio, “molto prima del previsto” e dovrebbe aiutare a produrre e fornire 250 milioni di dosi aggiuntive entro la prima metà del 2021.
Inoltre sono stati raggiunti accordi con 5 case farmaceutiche in Europa per aumentare la produzione e negoziati sono in corso con altre aziende specializzate, ha aggiunto Tureci. “Per la fine di gennaio, dovremmo avere chiarezza su cosa e quanto in più possiamo produrre”, ha assicurato il marito. La BioNTech era stata chiamata a fornire 1,3 miliardi di dosi in tutto il mondo, sufficienti per vaccinare 650 milioni di persone.