Il Consiglio superiore della magistratura ha disposto la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio a titolo cautelare , nonché il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura, per Giuseppe Caracciolo, consigliere di Cassazione, accusato della gestione di fatto di un B&B a luci rosse. La decisione della sezione disciplinare del Csm, è legata proprio alla vicenda in cui il giudice è indagato dalla Procura di Lecce per l’ipotesi di reato “favoreggiamento della prostituzione” .
Il giudice, che è indagato insieme con la compagna, è il proprietario dell’appartamento adibito a B&B in cui la Polizia di Stato della Questura di Lecce ha scoperto all’inizio di luglio, al cui interno si prostituivano alcune ragazze straniere. L’appartamento, ubicato della centralissima piazza Mazzini a Lecce, è stato sequestrato a titolo preventivo.
Secondo quanto verificato ed accertato dagli investigatori, il magistrato Caracciolo e la sua compagna (una poliziotta in aspettativa) sarebbero stati perfettamente consapevoli di quanto succedeva lì dentro nelle stanze affittate alle escort di passaggio da Lecce. Caracciolo infatti, aveva anche installato una telecamera all’ingresso che ai fini delle indagini si è rivelata determinante .
Le escort straniere che si prostituivano nel B&B hanno inoltre raccontato agli investigatori che il magistrato appena qualche giorno prima era andato nell’appartamento per consegnare loro i prodotti per fare le pulizie, informandole che nei giorni successivi avrebbero dovuto condividere la stanza già occupata con altre ragazze appena giunte. Un comportamento impensabile per un magistrato – secondo gli investigatori – e peraltro non condivisibile in qualsiasi lecito rapporto di locazione.
Una delle escort, ha raccontato di aver contattato il proprietario del B&B dopo aver trovato il numero di telefono online, e di essersi lamentata con lui dell’esosità del prezzo, ma l’uomo le avrebbe risposto che “non avrebbe avuto problemi a pagare una tale cifra“, dimostrando con tali affermazioni di essere perfettamente consapevole che nel suo appartamento si sarebbe svolta un’attività di prostituzione.