di Silvia Signore
E’ stato approvato oggi pomeriggio il disegno di legge all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alla vigilia dell’8 marzo, giornata internazionale della festa della donna. Un disegno di legge questo che è stato voluto fortemente dalla premier Giorgia Meloni, con l’obbiettivo di mandare un messaggio forte a tutte le donne. “E’ un passo avanti per la tutela delle vittime di violenza” ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando di un provvedimento “estremamente significativo, che introduce nel nostro ordinamento il delitto di femminicidio come reato autonomo, sanzionandolo con l’ergastolo“.
Il femminicidio viene quindi considerato come illecito penale ad hoc, autonomo rispetto all’omicidio, con priorità di valutazione: se una donna viene uccisa, deve essere il primo reato a venire ipotizzato. Prevede, inoltre, “aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. Norme che considero molto importanti e che abbiamo fortemente voluto per dare una sferzata nella lotta a questa intollerabile piaga. Ringrazio i ministri che hanno lavorato al provvedimento e che ci hanno permesso di raggiungere, alla vigilia della Festa della Donna, questo importante risultato“.
Una notevole crescita rispetto all’attuale Codice Penale, perché da oggi saranno previste aggravanti se tra la vittima e l’autore della violenza ci sono rapporti di parentela o matrimoniali. Questa scelta è stata fatta per garantire alla vittima una maggiore tutela sentendosi libera da eventuali vincoli familiari o rapporti affettivi non formalizzati.

Un Ddl questo dove non mancano le novità, che vede come punti chiave il rafforzamento del ricorso alla misura cautelare degli arresti domiciliari per gli autori delle violenze e l’aumento della distanza minima da tenere oltre i 500 metri già precedentemente fissati dalla legge Roccella (168/2023), rispetto ai luoghi frequentati dalla persona offesa, in caso di divieto di avvicinamento disposto dal giudice
Un ulteriore punto di discussione riguarderà, su richiesta motivata della vittima, l’audizione obbligatoria da parte del Pm che dirige le indagini che non disporrà della possibilità di delega alla polizia giudiziaria. Altro punto riguarda l’obbligo di acquisizione del parare della donna in caso di richiesta di patteggiamento per i reati elencati nel Codice rosso come lo stupro, i maltrattamenti, lo stalking ed il revenge porn.

Roccella: “Novità dirompente, è mutamento culturale”
La ministra per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Maria Roccella ha spiegato che si tratta di un importante “mutamento culturale” perché con il ddl “diventa un reato autonomo”. Sin dall’inizio del suo mandato – ha spiegato il ministro Roccella – il governo è intervenuto per contrastare la violenza nei confronti delle donne: “Abbiamo fatto un primo intervento legislativo che aveva degli elementi anche molto innovativi come l’arresto in flagranza differita“, puntando “proprio sulle misure cautelari, quindi, sugli strumenti della prevenzione”, ma “i femminicidi sono diminuiti solo in misura molto lieve e, quindi, abbiamo ritenuto fosse il caso di intervenire nuovamente”, ha sottolineato.
Femminicidio, ha rimarcato la Roccella, “è una parola che usiamo abitualmente e che c’è, per esempio, nella titolazione della Commissione bicamerale, la possiamo leggere nelle sentenze. Ma fino a ora non era mai entrata nel codice penale“.
Nordio: “Una svolta epocale”
Parla di una svolta epocale anche il ministro di Giustizia Carlo Nordio riferendosi alla “fattispecie autonoma”, aggiungendo che una “novità importante è l’attenzione riservata a vittima o parenti”. C’è la “necessità di sentire l’opinione della vittima anche quando si chiede un patteggiamento”. “E’ necessario ascoltare la vittima” anche quando si parla di “liberazione” o “attenuazione” delle misure nei confronti del detenuto per questo tipo di reati”.
Piantedosi: “Limitato accesso a benefici penitenziari per i reati di Codice Rosso”
“Il limite all’accesso ai benefici penitenziari per i reati di Codice Rosso è un intervento molto importante” sottolinea il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Come ha precisato il collega Nordio, si inserisce nella scia di alcuni provvedimenti, adottati a partire dal 2023 con la legge 168, segnando una presenza molto forte dello Stato su questo tema”. Piantedosi ha, poi, evidenziato che ”le nuove misure rafforzano la capacità di prevenzione e repressione dei reati di violenza domestica e di genere, garantendo una maggiore protezione delle vittime”.
Casellati: “Ci sarà testo unico con norme su diritti donne e loro negazione”
“L’introduzione del delitto di femminicidio è propedeutica”, spiega il ministro per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati, “alla presentazione di un testo unico che stiamo elaborando con il ministro Roccella e i ministri competenti e che conterrà tutte le norme che riguardano da una parte i diritti delle donne – perché esse ne abbiano consapevolezza – e dall’altro tutte le forme di negazione dei diritti e di violenza fino al femminicidio“