ROMA – Nei giorni scorsi il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Gen. Giuseppe Governale, ha fatto visita alla Sezione Operativa di Lecce. Nel corso delle due giornate in terra salentina ha incontrato il Prefetto di Lecce, Dott. Claudio Palomba, il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Lecce, Dott. Antonio Maruccia, il Procuratore Capo della Repubblica di Lecce Dott. Leonardo Leone De Castris e di Brindisi, Dott. Antonio De Donno.
Tutti hanno concordato sul ruolo fondamentale svolto dalla DIA nel contrasto alle attività illecite della criminalità organizzata nelle provincie di Lecce, Brindisi e Taranto, soprattutto con riferimento all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati e nel contrasto all’infiltrazione negli appalti pubblici. Il Direttore, unitamente al Capo Centro DIA di Bari, Col. Vincenzo Mangia, ha anche incontrato il personale della Sezione, diretta dal Vice Questore Aggiunto Carla Durante, tracciando un bilancio delle attività svolte ed in corso, che vedono la Sezione impegnata tanto nelle indagini di polizia giudiziaria quanto nell’aggressione di patrimoni illecitamenteaccumulati.
Nell’ambito delle attribuzioni istituzionali conferite alla DIA in tema di prevenzione delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici (in cui la Direzione svolge un ruolo baricentrico, conferitole con Direttiva ministeriale del dicembre 2016, anche nelle attività di monitoraggio sulla ricostruzione a seguito del sisma che ha colpito l’Italia Centrale nel 2016), la Sezione Operativa di Lecce è impegnata nell’attività informativa richiesta dalle tre Prefetture di Lecce, Brindisi e Taranto.
Nel solo 2017 sono state sviluppate 1.054 richieste di informazioni provenienti dalle Prefetture (finalizzate al rilascio di informazioni e comunicazioni antimafia, e all’iscrizione nelle white-list, ordinarie e post-sisma 2012). Il Direttore della DIA ha infine evidenziato la necessità di dare “massimo impulso ad ogni iniziativa finalizzata al contrasto di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività economiche” con particolare riguardo al settore turistico, quanto mai appetibile in questo territorio anche da parte di gruppi criminali di altre regioni.