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5 Novembre 2024 01:15

Il Direttore della Dia agli studenti dell’ Università di Bari: ” La mafia ha paura della cultura”

Per il direttore della DIA, la ricetta per combattere questo sistema di illegalità è "studiare". "Abbiamo accolto con particolare entusiasmo questa iniziativa - ha detto il rettore dell'Università di Bari, Antonio Uricchio - perché il messaggio che porta il generale Governale è particolarmente positivo, e cioè che la mafia si combatte con la cultura"
il Generale di brigata Giuseppe Governale

BARI – Il  direttore della Direzione Investigativa Antimafia, il generale di divisione dei Carabinieri, Giuseppe Governale, incontrando gli studenti del dipartimento di Scienze politiche e Giurisprudenza dell’Università di Bari in occasione dell’evento dal titolo ‘La mafia teme più la scuola che la giustizia?’, ha detto loro:  “Da sempre un’organizzazione mafiosa ha terrore della cultura, del senso di cittadinanza, spera che la società viva nell’ignoranza” ed è “difficilmente contrastabile se non aumentiamo appunto le armi della cultura, del progresso, del senso di cittadinanza“.

“Gesualdo Bufalino, uno scrittore siciliano – ha aggiunto Governalediceva che la mafia sarà vinta da un esercito di maestri elementari. Ciò significa che non bastano le operazioni di Polizia”. “Dalla fine degli anni Ottanta molto è stato fatto ma non è sufficiente. Le organizzazioni criminali hanno un brodo di coltura dove poter far crescere i propri leader che non vincono concorsi ma lo diventano sul campo, cioè sfruttano il senso di appartenenza, la grande coesione, la capacità di reggere sfide“.

Per il direttore della DIA, la ricetta per combattere questo sistema di illegalità è “studiare“.

Il valore della legalità rientra a pieno tra le funzioni dell’istituzione universitaria“, ha aggiunto  il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, introducendo i lavori dell’incontro. “Abbiamo accolto con particolare entusiasmo questa iniziativa – ha concluso – perché il messaggio che porta il generale Governale è particolarmente positivo, e cioè che la mafia si combatte con la cultura

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