Nel suo discorso di saluto il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi ha voluto rivolgere “due parole di ringraziamento veramente sentito” ai giornalisti accreditati presso Palazzo Chigi, incontrati a pochi giorni dalla fine del suo mandato. “Voi — ha detto il presidente Draghi — in questi 20 mesi, con tutte le difficoltà che ci sono state, dalla pandemia alla guerra, avete svolto un servizio straordinario ai cittadini, aiutandoli a seguire e comprendere quanto avviene nel palazzo, che spesso viene visto come misterioso“.
Un servizio straordinario reso “alla democrazia italiana perché «siete una stampa libera ed avete avuto dal presidente del Consiglio — ha voluto evidenziare Mario Draghi — il rispetto che si deve ad una stampa libera, rispondendo alle vostre domande al meglio possibile, con la massima sincerità e chiarezza. Questo è anche un segno di profondo rispetto nei confronti della stampa“. In questi mesi, ha poi concluso il presidente, vi è stata “una collaborazione piacevole anche dal punto di vista umano“.
Draghi ha ammesso pubblicamente di “aver imparato molte cose, è stata una esperienza straordinaria di cui sono molto contento. Finisce in modo molto soddisfacente, con la buona coscienza del lavoro fatto, che è la cosa più importante. Sono stati mesi straordinari”.
E aggiunto ancora: “È stata una collaborazione piacevole anche dal punto di vista umano. Nessuno si aspettava che avremmo fatto tante conferenze stampa che duravano ore indefinite. Poi io venivo rimproverato perché non riuscivo a dire basta alle domande. Ringrazio anche tutto lo staff della comunicazione di Palazzo Chigi, anche per la campagna di comunicazione sul Pnrr, che è stata e sarà molto importante“.
Ora arriverà un nuovo presidente del Consiglio, che forse – ha fatto notare un cronista – non avrà la stessa sana abitudine dell’uscente di lasciare il palazzo il venerdì pomeriggio e rientrare il lunedì mattina. “Insomma, eravate contenti quando non c’ero”, ha scherzato Draghi.
Negli scatoloni finisce anche quella scattata ieri con lo staff del piano nobile di Palazzo Chigi: la portavoce Paola Ansuini, il capo di Gabinetto Antonio Funiciello, il sottosegretario Roberto Garofoli, il «media adviser» Ferdinando Giugliano, il segretario generale Roberto Chieppa, il consigliere diplomatico Luigi Mattiolo.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles, ha ricevuto al Quirinale, nel corso della tradizionale colazione di lavoro, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roberto Garofoli. Saluti e abbracci, poi Draghi vola a Bruxelles per l’ultimo Consiglio europeo.