ROMA – Non sbagliavamo tempo fa quando più volte questo giornale ha paragonato la città di Taranto a quei comuni dell’entroterra napoletano, regno della camorra e delle associazioni malavitose come i “casalesi“. Ieri mattina infatti una settantina di persone, certamente non per bene… hanno circondato una pattuglia del 113 della Polizia di Stato per impedire l’arresto di un pregiudicato che non si era fermato all’alt della polizia e con la sua vettura aveva addirittura speronato la Volante, e soltanto l’arrivo di rinforzi ha consentito di effettuare con fatica per gli agenti della Questura di Taranto il fermo del pregiudicato Antonio Catapano, 28 anni, finito in manette.
Il pregiudicato stava percorrendo corso Umberto una delle arterie stradali principali del centro cittadino, alle 9 del mattino, alla guida di una Smart quando, alla vista della Volante della Polizia di Stato all’improvviso con fare sospetto ha cambiato strada , manovra questa che ha insospettito i poliziotti che lo hanno inseguito. Catapano ad un certo punto dell’inseguimento protrattosi sino al quartiere della Bestat, rimanendo bloccato in via Plinio da un’altra macchina che procedeva in senso opposto, ha frenato ed innestato la retromarcia speronando l’autovettura della Volante.
Nonostante il duro contraccolpo conseguente allo speronamento automobilistico, i poliziotti hanno inseguito a piedi il pregiudicato bloccandolo dopo un breve tentativo di fuga di metri, lo hanno bloccato. Ma oltre una settantina di persone uscite da un condominio di abitazioni malfamate di via Plinio hanno accerchiato i poliziotti, cercando di ostacolare che il Catapano che si dimenava come un ossesso, fosse fatto salire a bordo della vettura della Polizia. Soltanto l’arrivo di altri equipaggi del 113 e dei Carabinieri sopraggiunti sul posto in ausilio dei colleghi ha reso possibile e con non poche difficoltà di effettuare il fermo del pregiudicato trovato in possesso nell’autovettura di una mazza da baseball e 16mila 500 euro in contanti .
La Polizia di Stato ha avviato le proprie indagini per verificare la provenienza dell’ingente somma contenuta in una busta di carta trovata nell’auto del pregiudicato, che è finita sotto sequestro unitamente alla Smart che circolava priva di assicurazione stradale. Il pregiudicato Antonio Catapano è stato tratto in arresto per lesioni, minaccia, oltraggio, resistenza, violenza, a pubblico ufficiale, ricettazione e possesso di oggetti atti a offendere e denunciato per guida senza patente.
A questo punto c’è da augurarsi che finalmente a Taranto le forze dell’ ordine applichino il pugno di ferro, riconquistando il controllo del territorio ed il ripristino della legalità, che non è certamente l’equivalente per due bravi poliziotti di vedersi accerchiare da una settantina di persone, che andrebbero secondo noi identificate e denunciate uno ad uno. Agli agenti della Polizia di Stato di Taranto vanno i nostri complimenti per l’efficacia dei propri controlli e per l’abnegazione con cui lavorano per tutelare la legalità una città sempre più abbandonata al suo triste desolante destino. La politica tace. E nessuno si preoccupa in città di richiedere rinforzi per un controllo più incisivo, che servirebbe e non poco.