di REDAZIONE POLITICA
La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo modello 45, cioè conoscitivo, sul “caso Scanzi” (per il quale al momento si procede senza ipotesi di reato ) ed anche Eugenio Giani presidente della Regione Toscana ha annunciato di voler aprire un’istruttoria sulle liste dei “riservisti”. Un caso che da lunedì fa discutere sui social , con commenti divisi tra chi giudica un abuso la vaccinazione del giornalista toscano del Fatto Quotidiano, senza prenotazione e necessità di urgenza, e quei pochi spacciano l’ abuso del giornalista come “trasparenza” ! Il giornalista aretino ha difeso la sua scelta con le unghie e con i denti sconfinando secondo noi nel ridicolo e nell’assurdo !
Giletti citando la testata TPI che ha sollevato la questione, ha fatto presente che questa famosa lista di “riserve” era pressoché segreta, non era online e comunque i cittadini non ne erano a conoscenza. “Una lista scritta a mano”, ha ricordato Giletti. Lecito chiedersi quindi perché Scanzi è riuscito ad entrarci, ancor prima che i suoi genitori vengano vaccinati ed altri, che ne avevano magari più necessità, invece no?
Peraltro i genitori di Andrea Scanzi non sono ancora vaccinati ma il paradosso deriva dal fatto che per over 80 e persone fragili è utilizzabile soltanto il vaccino Pfizer o Moderna, e non AstraZeneca. Attualmente in una clinica, come lui stesso dichiara in un suo post Scanzi usa parole forti: “Totale rovesciamento della realtà fai un gesto (totalmente lecito e quel giorno non facilissimo emotivamente) per aiutare la campagna vaccinale del tuo Paese dentro una pandemia, e quello che ottieni in risposta è ferocia pura, livore scriteriato e auguri di morte“, aggiungendo “Dopo il mio post la Asl della mia zona ha finalmente messo anche online (era ora!) la lista dei panchinari del vaccino. E le prenotazioni sono esplose. Tutto questo è accaduto anche grazie a me. Non dico che per questo vorrei un encomio, per carità: mi basterebbe un “grazie” (e da moltissimi e’ arrivato)“.
Andrea Scanzi in un video pubblicato sui suoi seguitissimi profili social il 25 febbraio 2020 derideva coloro i quali si preoccupava per le notizie sul coronavirus che arrivavano dalla Cina nei giorni in cui si diffondevano i primi contagi anche nel nostro Paese. “Il Coronavirus è qualcosa di leggermente, sottolineo leggermente, più insidiosa di un qualsiasi cazzo di influenza“, diceva Scanzi nella clip diffusa sui social, la stessa in cui criticava fortemente chi indossava la mascherina. Da lì a qualche giorno l’Italia sarebbe entrata in lockdown totale a causa del collasso del sistema sanitario a causa degli alti contagi nel nord Italia.
Durante il lockdown, Andrea Scanzi ha scritto il libro “I cazzari del virus” nel quale il giornalista aretino raccontava in che modo è stata affrontata la prima ondata dell’epidemia soprattutto da parte dei politici. Nella descrizione si legge che “di errori così, compiuti non a febbraio quando la situazione ancora incerta sembrava sotto controllo ma in piena emergenza, si può stilare una lista infinita“. Quindi, le sue dichiarazioni di febbraio erano relative a una “situazione ancora incerta”?
Successivamente la scorsa estate Andrea Scanzi in Sardegna partecipava a una foto scattata da Luigi Di Maio insieme a un gruppo di altre persone, nessuno delle quali indossava la mascherina pur essendo tutti vicini, creando un piccolo assembramento, in un momento in cui le norme già li vietavano e venivano imposte le mascherine.
Scanzi viene criticato e smentito dall’on. Maria Elena Boschi, di Italia Viva che gli attribuisce “una volgare mediocrità che non merita commento”, dandogli del bugiardo mettendo in discussione il suo presunto ruolo di caregiver: “Ha detto che doveva fare il caregiver dei suoi genitori e vorrei capire quando, visto che è sempre in giro“. Secondo l’ On. Boschi il giornalista Scanzi sarebbe bugiardo anche nell’affermare che ha potuto iscriversi alla lista di “riservisti” in quanto le regole in Toscana lo permettono: “No, le regole non sono così – afferma la Boschi – Scanzi non poteva vaccinarsi. In Toscana una come me – che è avvocato – avrebbe potuto vaccinarsi un mese fa. E chi tra i miei colleghi lo ha fatto, ha rispettato le regole. Se non l’ho fatto io, nonostante abbia voglia come tutti di tornare ad abbracciare i miei nipotini, è stato per evitare polemiche dei moralisti contro di me“.
“Trovo quanto accaduto irresponsabile — denuncia il parlamentare toscano Stefano Mugnai, vice capogruppo alla Camera di Forza Italia —. Uno scandalo che si è interrotto solo grazie al governo Draghi che ha imposto di procedere per fasce di età (fatti salvi i fragili e fragilissimi) partendo dai più anziani e smentendo clamorosamente quanto deciso in Toscana“.
“Qui siamo invasi dai De Luca e da tutti gli altri variopinti furbetti se è vero che un terzo delle vaccinazioni sono toccate a gentaglia che non ne aveva diritto ma che è riuscita a imbucarsi al posto di quelli che ce l’avrebbero avuto. Ma non mi risulta che nei loro confronti siano stati presi provvedimenti di qualche tipo. Eppure è stato un abuso, per la mia legge un reato, che forse è costato, o costerà, la vita a qualcun altro”. si leggeva il 10 marzo scorso da Orso Grigio, il blog del signor Luciano Scanzi da Arezzo, che era indignato perla pubblicazione della foto del presidente Sergio Mattarella che aspettava il suo turno per vaccinarsi, che aveva fatto notizia.
Orso Grigio (alias il padre del giornalista Andrea Scanzi) accusava i giornalisti: “Ecco, invece di esaltarvi per la normalità, con le vostre quasi del tutto inutili testate e con i vostri queruli talk, datevi un senso: denunciate gli abusi, condannate i privilegi, le ruberie, gli evasori, e tutto quello che ammorba la nostra società facendo sentire le persone per bene come dei marziani, e riducendo l’onestà a una mania da pervertiti”. aggiungendo: “Intendiamoci, io non sono un fanatico dei vaccini, aspetto naturalmente il mio turno come è giusto che sia, ma se ci sono delle regole vanno rispettate, e se ci sono delle priorità vanno definite chiaramente e poi rispettate anche quelle. E non, come invece succede, lasciare che ognuno, in ogni regione, possa fare il cazzo che vuole”. Ma adesso papà Scanzi tace. Ed il suo blog è sparito dalla rete internet. Così come è sparita anche la sua pagina Facebook ! Pure coincidenze o solo paura di essere svergognati ?
Ma il papà di Scanzi deve essersi molto distratto al punto di aver chiuso gli occhi giustificando il figlio firma di punta del Fatto Quotidiano che ha saltato la fila : “Mi sono messo in lista perché ne avevo diritto come caregiver che assiste i suoi genitori anziani e fragili”. Come non ridere quando sentendo parlare di “caregiver” immaginava genitori molto anziani e provati nel fisico dalla malattia, bisognosi di assistenza continua che l’encomiabile… Andrea correva ad assistere fra un collegamento tv e una diretta sui socialnetwork.
Luciano, il padre di Andrea Scanzi, è nato nel 1952, mentre la moglie, mamma Fiorella Rossi Scanzi, è del 1949, e va in giro tranquillamente da solo, qualche volta con il figlio, ma su una potente moto Guzzi che è la sua passione. Andrea Scanzi così definiva papà Luciano nel giorno del suo compleanno: “Ha una Guzzi, 18 chitarre, 87 macchine fotografiche e un caleidoscopio…”.
La mamma di Andrea Scanzi, Fiorella ha un suo profilo Facebook dove esterna con la stessa arroganza di suo figlio, attaccando c on un post il nostro collega Massimo Giletti , conduttore di “Non è l’ Arena” su La7, responsabile ( secondo noi meritevole !) di avere sollevato il “caso Scanzi-vaccino” domenica sera in trasmissione, e persino Vauro per avervi partecipando, con una battuta sul virus-vanesio che si era impossessato di Scanzi. Mamma Fiorella attacca: “Lei Vauro ha assecondato il gioco denigratorio messo in piedi da Giletti (se va bene) come sciocco servile giullare …per un attimo vecchio vanesio tornato al centro della scena del programma tv”, povera mamma…. guai a toccarle il figliuolo, qualunque cosa abbia fatto !
L’apertura di un procedimento penale da parte della Procura di Arezzo è stato avviato dopo la relazione informativa dei Carabinieri della polizia giudiziaria, consegna in Procura nella mattinata di ieri, accertamenti finalizzati per verificare che nelle procedure seguite non si configuri appunto qualche reato. L’azienda sanitaria ha intanto intrapreso, con il direttore generale Antonio D’Urso ed Evaristo Giglio, direttore del distretto sanitario e responsabile del centro vaccinale, una verifica interna che non si è ancora conclusa.
Sabato scorso cioè soltanto il giorno dopo della vaccinazione di Scanzi, è stato pubblicato online dall’ASL di Arezzo il modulo per iscriversi all’elenco dei “panchinari” una lista con le segnalazioni verbali dei medici di base da utilizzare in caso di dosi avanzate a fine giornata, secondo la direttiva del generale Figliuolo risalente al 15 marzo scorso.
L’azienda sanitaria ASL di Arezzo ha intrapreso una verifica interna con il direttore generale Antonio D’Urso ed Evaristo Giglio, direttore del distretto sanitario e responsabile del centro vaccinale, che al momento non si è ancora conclusa. Il direttore D’Urso ha dichiarato : “L’accertamento prosegue, dobbiamo incrociare i dati in nostro possesso con quelli dell’Inps. Il caregiver deve rientrare negli stessi requisiti propri della legge 104 che prevede tra l’altro un’assistenza continuativa. E per esaurire la pratica abbiamo bisogno della parte previdenziale”.
Una vicenda quella del caso Scanzi che ha portato alla luce il problema dei “riservisti” o “panchinari” del vaccino anti-Covid per non sprecare le dosi a livello nazionale. Lecito chiedersi se debba esistere o meno, come vada organizzata chi ne ha diritto considerato che le regioni, come Toscana e la Lombardia ad esempio prevedono delle regole e modalità diverse. Mentre sul portale ( vedi QUI) della Regione Lazio non c’è alcuna traccia !
Questo il post del giornalista Scanzi subito dopo l’esplosione del “caso” che lo riguarda: “Ieri ho raccontato di essermi vaccinato come ‘panchinaro del vaccino’. Dopo l’ordinanza del generale Figliuolo di lunedì scorso, che ribadiva di dover usare a fine giornata tutte le dosi a qualsiasi costo e di non sprecarne neanche mezza, ho detto al mio medico di base la frase che ho ripetuto ieri: “Se avanza una dose a fine giornata, non la vuole nessuno e la buttate via, io ci sono. Nel rispetto della legge e senza scavalcare nessuno (ci mancherebbe!)”.
“Sono stato così inserito nella lista dei panchinari – continuava Scanzi – Una lista che a dire il vero esisteva anche prima dell’ordinanza di Figliuolo, ma che era meramente verbale. Per meglio dire, tu lo dicevi al tuo medico di base che, se ti reputava idoneo, segnalava il tuo nome al responsabile del piano vaccinale” aggiungendo con sfacciataggine “Nel mio caso, essendo figlio unico e “caregiver familiare” avendo due genitori nella categoria “fragili”, avrei comunque potuto vaccinarmi grazie a un’ordinanza regionale fortemente voluta anche dall’ottimo Iacopo Melio. Ma mi sono comunque iscritto anche nella lista, fino a ieri “solo” verbale e non online, dei panchinari del vaccino”. Peccato però che i due genitori “fragili” non si siano ancora vaccinati. Andrea Scanzi in barba alle regole, invece si.
La ciliegina sulla torta (marcia) arriva dal “sodale-giornalista sindacalista” Paolo Borrometi, proiettato da un sito siciliano alla vicedirezione dell’ AGI, agenzia di stampa del Gruppo ENI, che così scrive su Twitter: “prova ribrezzo per le polemiche sul vaccino di Andrea Scanzi”“. Noi al suo contrario invece proviamo ribrezzo per chi pratica un giornalismo, schierato e militante sinistrorso.