“A commento della cessione del 70% delle quote azionarie di Società Europea di Edizioni alla Finanziaria Tosinvest della Famiglia Angelucci, posso dire che si tratta di una cessione fatta ad un gruppo amico da anni con cui sono sicuro collaboreremo con grandi unità di intenti”. A dichiararlo all’Adnkronos è Paolo Berlusconi, che conferma così la chiusura della trattativa tra gli Angelucci e la famiglia Berlusconi, e l’avvenuta firma per l’acquisizione del ‘Giornale‘, e Giampaolo Angelucci, presidente della Finanziara Tosinvest che in una nota ha annunciato: “PBF Srl e Finanziaria Tosinvest hanno sottoscritto il preliminare di acquisizione e vendita di azioni pari al 70% delle quote societarie di SEE Spa, società editrice di Il Giornale e della sua controllata Il Giornale On Line Srl“, hanno annunciato in una nota. L’esecuzione dell’operazione, prosegue il documento, “è subordinata all’avveramento di condizioni sospensive d’uso in operazioni similari”. Hanno supportato la vendita lo studio legale Munari&Partners di Milano per la PBF e lo studio di Gravio Avvocati per la Tosinvest.
“A testimonianza di ciò – spiega il fratello di Silvio Berlusconi e socio della Pbf-Paolo Berlusconi Finanziaria– rimarrò presidente onorario de Il Giornale, che per tanti anni ha rappresentato un’autorevole voce liberale nel panorama dell’editoria nazionale“. L’operazione era stata annunciata con un tweet del 31 dicembre scorso da Nicola Porro vicedirettore della stessa testata milanese, anche se la notizia già circolava da giorni. Le prime indiscrezioni erano apparse il 2 dicembre su Bloomberg, secondo cui le parti erano ormai vicine all’accordo.
Lo scorso marzo Paolo Berlusconi aveva spiegato le circostanze che hanno portato alla chiusura dell’accordo: “Da parte mia c’è un legame affettivo e quindi ho deciso, anche per aderire a un desiderio di mio fratello Silvio dovuto soprattutto all’affetto che lui nutre per questa creatura che lui ha salvato e poi mi ha passato nel tempo, di partecipare con una quota di minoranza”. Il fratello del cavalier Berlusconi confermava dunque anche i rumors usciti: “Devo dire che i signori Angelucci sono stati molto signori nel aderire a questa nostra istanza dopo che ci eravamo impegnati per un acquisto che poteva essere anche totalitario”, dichiarò.
Con questa cessione dopo le precedenti dismissioni di praticamente quasi tutti i mezzi di stampa editi dalla famiglia Berlusconi, anche attraverso la Mondadori, come il settimanale Panorama rilevato anni fa dalla società editrice di Maurizio Belpietro a cui fa capo il quotidiano La Verità , il gruppo di Segrate esce mestamente dall’editoria, con importanti perdite di bilancio. La Pbf nei giorni scorsi ha rilevato per 2,3 milioni la quota del 18,45% che Mondadori deteneva nell’editrice del quotidiano Il Giornale. Nell’assetto azionario di See-Società Europea di Edizioni, la quota restante – pari al 10% circa – è detenuta da Periodica srl società della famiglia Amodei. La cessione ha determinato una plusvalenza netta nel conto economico del gruppo Mondadori pari a 0,5 milioni di euro. Nell’esercizio 2022, ricorda il gruppo, la partecipazione in oggetto ha fatto registrare nel bilancio consolidato oneri (cioè perdite) pari a 1,8 milioni di euro.
Antonio Angelucci, deputato passato recentemente da Forza Italia alla Lega, ed editore attraverso la propria finanziaria Tosinvest, dei quotidiani Il Tempo e Libero, aveva ceduto alla società Polimedia il Gruppo Corriere, a cui fanno capo le testate Corriere dell’Umbria, Corriere di Siena, Corriere di Arezzo e Corriere della Maremma.