Sannicandro ex direttore dell’ Asset Puglia e dei Giochi del Mediterraneo 2026 ed ex soggetto attuatore della commissione regionale per il dissesto idrogeologico, è accusato di avere ricevuto una tangente da 60mila euro dall’imprenditore Antonio Di Carlo originario di Lucera(Foggia) il quale voleva essere favorito nell’assegnazione di alcuni appalti del disseto idrogeologico. I fatti risalgono a quando Sannicandro era al “Dissesto” negli anni tra il 2019 e il 2020, e Di Carlo vinse un appalto per i lavori al torrente Picone e a lama Lamasinata a Bari. L’imprenditore, accusato di 15 episodi di turbativa d’asta e corruzione, è in carcere.
Ma Il Gip dr. Giuseppe Battista non ha accolto le giustificazioni di Sannicandro ed ha ritenuto di fatto sostanzialmente immutato il quadro indiziario e le esigenze cautelari disposte a conferma del proprio provvedimento, ribadendo le osservazioni già precedentemente evidenziate nell’ordinanza. Il Gip aveva già rigettato nei giorni scorsi analoga richiesta di revoca delle misure cautelari nei confronti di Di Carlo attualmente ristretto in carcere ed alla figlia Carmelisa, posta ai domiciliari, e al funzionario regionale Leonardo Panettieri interdetto dalla professione.
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