Emiliano l’aveva promesso in campagna elettorale e dopo qualche mese la sua promessa è diventata una realtà. «”Oggi ho firmato la delibera che andrà in giunta per il reddito di dignità (Red): un modo di essere di sinistra in modo moderno, considerando la difficoltà delle famiglie. È una speranza un segno di lotta contro la povertà, perché va nel segno di ciò che Papa Francesco ha chiesto alla politica“. Questa la dichiarazione del presidente della con cui ha spiegato che “il Governo non ha questo progetto, ma una delle cose che faremo una volta approvato in giunta e trasmesso al Consiglio regionale, sarà prendere in contatto con l’Inps e Boeri, perché sarei curioso di conoscere quale era il progetto dell’Inps in questa materia. E soprattutto aprire, perché si tratta di una sperimentazione non facile – ha aggiunto – un dibattito tecnico sulla migliore realizzabilità del progetto“.
Lo ha reso noto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, parlando a margine di un convegno della CGIL, al quale ha partecipato a Bari il segretario nazionale, Susanna Camusso. “Ne beneficeranno circa 60 mila pugliesi – ha spiegato – con un limite massimo di 600 euro a famiglia. In cambio, prestazioni sociali. E non è un modo non per sbarcare il lunario e sistemarsi per sempre, come qualcuno immagina, ma un modo per far superare la soglia di povertà a famiglie in difficoltà, reinserendole nel mondo del lavoro attraverso formazione e prestazioni sociali che ciascun sottoposto al programma dovrà rendere. Se necessario anche andando a pulire giardini, i banani di una scuola, o a gestire lavori umili. In cambio della solidarietà da parte della comunità che gli darà una mano.
“La durata massima è di 12 mesi – ha concluso Michele Emiliano – ma si può riprendere il programma se ci sono le condizioni dopo una interruzione”
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