di Paolo Campanelli
Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, è intervenuto ad Atreju 2023, la manifestazione politica dei giovani di Fratelli d’Italia, parlando in merito alla crisi dello stabilimento ex- Ilva ora Acciaierie d’Italia di Taranto. Il governatore puglieseha partecipato al dibattito su “Transizione ideologica o ecologica? Come mettere in sicurezza il territorio” insieme a Gilberto Pichetto Fratin (ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica) e Nello Musumeci (ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare). Il dibattito introdotto da Mauro Rotelli (deputato FdI e presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici), è stato moderato da Roberto Inciocchi giornalista RAI .
Emiliano ha ha preso la parola dopo il ministro Musumeci, il quale ha sottolineato il ruolo della Protezione Civile nella prevenzione dei danni derivanti da catastrofi o dalle calamità naturali: “Vorrei che qualcuno mi spiegasse qual è la politica del governo sull’Ilva. Io sono il presidente della Regione Puglia e sono ancora in attesa di istruzioni che mi aiutino a capire la strategia da attuare per conciliare le politiche di sostenibilità con il lavoro e lo sviluppo del territorio. Di questo dovremo parlare il 20 dicembre, nell’importante incontro con i sindacati“.
“È evidente che la Protezione Civile – ha aggiunto il governatore pugliese Emiliano – tra i suoi compiti, anche quello di indicare al resto della politica gli indirizzi di prevenzione. Quelli sui quali ci stiamo concentrando in modo particolare sono relativi ai mutamenti climatici. Da questo punto di vista, la Puglia è stata antesignana della cosiddetta decarbonizzazione, con particolare riferimento all’Ilva di Taranto, uno stabilimento siderurgico capace di immettere in atmosfera un quantitativo di CO2 imparagonabile a quello di qualunque altro stabilimento italiano. Dopo una battaglia politica sostenuta dall’Unione Europea, il governo Draghi aveva messo a disposizione della Regione Puglia un finanziamento di un miliardo di euro del PNRR per costruire i forni elettrici che sono necessari al cambio di tecnologia e che consentirebbero un abbattimento radicale di emissioni inquinanti“.
“All’esito di una gara, quel miliardo era già stato assegnato a una società del governo italiano che si chiama DRI ed è una delle società della holding Ilva in amministrazione straordinaria – ha proseguito Michele Emiliano – Quando sembrava che stesse andando tutto bene, il miliardo per la realizzazione degli impianti è stato sfilato dal PNRR. Io ci tengo a far ripetere pubblicamente al ministro Pichetto Fratin l’impegno che aveva preso, e cioè che il finanziamento per la decarbonizzazione dell’Ilva venga garantito. Quello che mi auguro, in particolare, è che la gara prosegua nel solco in cui era stata costruita, e cioè con un impianto che fa capo alla società del governo italiano”.
Pichetto Fratin : “Garantisco l’impegno del governo italiano sull’Ilva e il miliardo necessario alla conversione“
Il ministro Pichetto Fratin ha risposto pubblicamente al presidente Emiliano: “Garantisco l’impegno del governo italiano sull’Ilva e il miliardo necessario alla conversione. Lo spostamento dal PNRR ad altri fondi – sostanzialmente il FSC – è dovuto a una valutazione di ordine tecnico, rispetto al dubbio che l’operazione potesse non essere attuata entro il giugno del 2026. Il progetto rimane lo stesso ed è una priorità del governo italiano“. Emiliano ha anche ricordato che “la Puglia sta facendo politiche molto importanti per il rafforzamento della produzione di energie alternative. Abbiamo già dato disponibilità a tutti i governi, compreso questo, per la costruzione di impianti eolici nel territorio pugliese. Siamo la Regione che produce, assieme alla Lombardia, più energia eolica e fotovoltaica di qualunque altra regione italiana. Abbiamo varato anche la misura del cosiddetto reddito energetico, che consente alle famiglie meno abbienti di avere finanziamenti per installare pannelli fotovoltaici presso le proprie abitazioni, al fine di autoprodurre energia. Insomma, sono molte le cose in ballo che, anche da questo punto di vista, rendono la nostra Regione una delle più avanzate del Paese“.
Emiliano: “il 90% degli ospedali italiani non ha il certificato antincendio e antisismico in regola”
Parlando dell’incendio che nei giorni scorsi ha interessato l’ospedale di Tivoli, causando anche la morte di alcuni pazienti, Emiliano ha denunciato che “il 90% degli ospedali italiani non ha il certificato antincendio e antisismico in regola. Naturalmente, noi non possiamo interrompere il funzionamento degli ospedali, ma dobbiamo dire che in capo alle Regioni non ci sono finanziamenti specifici per convertire ed efficientare queste strutture. Si devono individuare strade diverse, come mutui agevolati che non incidano sul disavanzo, che devono metterci in condizione di prevenire questi fatti così drammatici. Quello che è successo a Tivoli potrebbe accadere in tante altre strutture, che alle volte sono avanzatissime dal punto di vista medico-sanitario, ma che sono ancora in crisi dal punto di vista strutturale”.
In conclusione, parlando di sicurezza subacquea, il presidente della Regione Puglia ha ricordato “il sacrificio di un gruppo di ufficiali e sottufficiali della Marina Militare che si immolò per bonificare il porto di Bari a seguito dell’esplosione di una nave americana piena di bombe chimiche, causata dal pesante bombardamento del 1943. Alla fine delle operazioni, quasi tutti persero la vita a causa delle intossicazioni che si erano procurati. Si tratta di uomini forse un po’ dimenticati, ma che consentirono al nostro porto di ricominciare a funzionare”.