di MARIO DRAGHI
Buonasera a tutti. Voglio prima di tutto ringraziare la Croce Rossa Italiana, Aeroporti di Roma, la Regione Lazio e l’Istituto Lazzaro Spallanzani che hanno contribuito ad allestire questo centro vaccinale.
Un grazie anche all’Ing. Rita Adelfio e al Dott. Valerio Mogini, che mi hanno accompagnato durante la visita. A voi, come a tutti i medici, gli infermieri e i volontari che lavorano instancabilmente in tutti i presidi sanitari d’Italia, va la più profonda riconoscenza mia e di tutto il Paese. A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ci troviamo purtroppo davanti a una nuova ondata di contagi.
Nell’ultima settimana, si sono registrate 150.175 nuove infezioni, a fronte delle 130.816 della settimana precedente – un aumento di quasi il 15%. In queste due settimane, l’incremento dei ricoverati positivi al virus è stato di quasi 5.000 persone, e il numero di pazienti in terapia intensiva è cresciuto di oltre 650 unità. Questi dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie.
Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo, e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi. Sulla base dell’evidenza scientifica, il governo ha adottato oggi misure restrittive che abbiamo giudicato adeguate e proporzionate. Lo abbiamo fatto con un decreto legge, che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione. Le nostre scelte sono state condivise più volte nella Conferenza Stato-Regioni, nello spirito di massima collaborazione tra i diversi livelli dell’amministrazione. L’ultima riunione è avvenuta questa mattina, subito prima del Consiglio dei Ministri.
Qualche giorno fa ho ringraziato gli italiani per la loro infinita pazienza. Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti. Sono necessarie per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti. Ma, a queste misure, si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting. Il decreto che comprende tutte le altre misure di sostegno all’economia è previsto per la settimana prossima. Per questo i 32 miliardi già autorizzati sono interamente impegnati. Ma non basta. Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio. Le misure previste nel decreto legge sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente.
Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i “nuovi poveri”, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite IVA che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali. L’altro impegno che ho preso con i cittadini è quello di dare nuovo vigore alla campagna vaccinale. Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’AIFA, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Agenzia Europea per i Medicinali sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo.
Qualunque sia la decisione finale dell’EMA, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità. Ad oggi, si vedono già i primi risultati di questa accelerazione. Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L’obbiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson. Inoltre, di oggi è la conclusione del primo contratto tra un’azienda italiana e un’azienda titolare di un brevetto. Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia.
L’Unione Europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati. In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Seguiteremo a farlo, per difendere la salute degli italiani. Il nostro obbiettivo, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all’emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni. Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati. Per questo cambio di passo, avremo bisogno dell’aiuto di molti.
Penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Opereranno nel pieno rispetto dei protocolli medici, per garantire somministrazioni rapide e sicure. Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna, come lo è già stato in tutte le altre fasi della pandemia, ma fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini. Pensiamo solo che con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare.
Collaborazione decisiva è anche quella con le regioni. Lo Stato, attraverso il Commissario straordinario e la Protezione Civile, si farà carico di intervenire in tutte le situazioni di difficoltà. Il principio è quello della sussidiarietà, nel rispetto delle prerogative che la Costituzione assegna a ogni livello dell’amministrazione pubblica. L’Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie, che deve poter operare in sicurezza, nell’interesse di tutti. Abbiamo poi proceduto a vaccinare nelle Residenza Sanitarie Assistenziali, dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico. Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute.
A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale, proteggendo chi più ha da temere per gli effetti della pandemia. Pur consapevole delle difficoltà, oggi voglio darvi un messaggio di fiducia e forza. Questo governo vi accompagnerà con la stessa intensità mostrata nel suo primo mese di lavoro.