ROMA – Ricevuta la fiducia pressochè scontata alla Camera, il governo Conte oggi attende il giudizio del Senato, dove è in corso il dibattito generale sulla fiducia. I giallo-rossi sulla carta contano 169 voti, ma sono possibili defezioni dell’ultima ora.
Il premier Giuseppe Conte è entrato nell’aula, dove è stato accolto da urla da parte di alcuni senatori leghisti e dal coro “traditore, traditore” . Vi sono stati momenti di tensione con l’Aula sospesa per alcuni minuti quando Lucia Borgonzoni senatrice della Lega rivolgendosi al premier Conte si è tolta la giacca ed ha mostrato una maglietta bianca con la scritta “Parliamo di Bibbiano” .
A Conte poco prima aveva chiesto attenzione dicendogli: “Lei è distratto, mi può ascoltare”. La presidente Casellati ha chiesto alla senatrice di rimettersi la giacca tra applausi dei leghisti e proteste dei Dem. “Ho conosciuto per mesi – è andato all’attacco Matteo Salvini parlando con i giornalisti al Senato – quello che sembrava un Presidente del Consiglio. Poi non so che cosa è cambiato, cosa gli hanno promesso. Da un premier mi aspetto un’idea per l’Italia, non insulti continui. E’ un uomo organico al potere, senza dignità. Abbiamo scoperto un nuovo Monti, un nuovo Gentiloni. Chi si somiglia, si piglia“.
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Del ‘nuovo’ Conte, Salvini dice: “Si è smarcato dai Cinque stelle, Si vergogna dei Cinque stelle, è un uomo organico al potere: un nuovo Monti, un nuovo Gentiloni. Dopotutto chi si assomiglia, si piglia. Lo lascio alla sua poltrona, noi lavoriamo già al prossimo governo“. Salvini non risparmia neanche Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Del Cavaliere dice: “Io allargo. Non c’è problema a fare un tavolo comune in Parlamento. Ma un conto è fare opposizione e un conto è costruire il futuro. Non possiamo essere quelli del 94“. Dell’altro ex premier dice di “avere sempre la foto in salotto”.
“Mi accingo a esprimere fiduciosa un voto favorevole a questo governo“, ha detto la senatrice a vita Liliana Segre intervenendo in Aula al Senato nel corso del dibattito sulla fiducia al nuovo Esecutivo. Il voto di oggi si intreccia comunque con la partita ancora aperta della nomina dei viceministri e dei sottosegretari. Una parziale risposta è arrivata ieri con il ritiro di Roberto Chieppa dalla candidatura di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il segretario generale di Palazzo Chigi è stato stoppato dal no di Luigi Di Maio e così Riccardo Fraccaro resta l’unico sottosegretario alla presidenza.
Sulla carta Pd, grillini e Leu, più altri del Misto, potrebbero toccare quota 172. Ma dei quattro grillini espulsi, solo Paola Nugnes ha già annunciato il suo voto favorevole. E quindi si scende a quota 169. Ha parlato anche Gregorio De Falco, ma non ha rivelato come voterà. Inoltre Gianluigi Paragone è già schierato per il “no” mentre si temono i malumori del no Tav Alberto Airola e di Mario Giarrusso e Ciampolillo.
Comunque la somma dei voti di M5s e Pd, al netto dei dissensi espressi e delle assenze, toccherebbe quota 154. A questi si aggiungerebbero i tre voti degli iscritti al gruppo delle Autonomie e i quattro voti di Leu. Quindi quota 161 sarebbe raggiunta. E superata grazie ai voti dei senatori a vita Monti, Cattaneo e Segre. La senatrice a vita, che compie oggi 89 anni, lo conferma in aula il suo sì. Come l’ex premier che dice: “oggi voto la fiducia, giudicherò in futuro atto per atto“.
Verso le 14.30 prenderà la parola il leader della Lega Matteo Salvini, mentre al momento non è previsto che intervenga in Aula il senatore Pd Matteo Renzi. Il premier Conte interverrà nell’Aula del Senato intorno alle 15.30. quando prenderà la parola in replica al dibattito generale sulla fiducia che dovrebbe concludersi intorno a quell’ora.
Seguiranno le dichiarazioni di voto e il voto di fiducia che dovrebbe concludersi intorno alle 18.