Una nuova iniezione di fondi da 800 milioni di euro per l’ ILVA, è stata prevista dalla legge di stabilità varata dal Consiglio dei Ministri in favore dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Nel provvedimento governativo, è stato inserito un ampliamento del precedente fondo di garanzia di 400 milioni di euro assegnato in precedenza per il siderurgico tarantino. Il finanziamento, quindi, sarà esteso sino ad un miliardo e duecento milioni di euro e verrà utilizzato per coprire i costi dei lavori di risanamento industriale-ambientale in corso degli impianti dello stabilimento.
L’importante innesto di denaro verrà garantita dalle banche e verrà coperta e ripianata dalle risorse sequestrate presso l’ istituto di credito svizzera UBS alla famiglia Riva, nel corso delle inchieste che hanno travolto il gruppo industriale lombardo, e per le quali il Governo elvetico ha già autorizzato e disposto il trasferimento dei fondi, successivamente bloccatosi a seguito di un ricorso delle figlie di Emilio Riva, che mentre in Italia hanno rinunciato all’eredità paterna (per non dover esporsi al rischio delle migliaia di cause pendenti contro il loro gruppo) , in Svizzera si oppongono.
Il provvedimento del Governo, inoltre, prevede l’allungamento di un ulteriore anno del commissariamento dell’azienda.