Nascerà “nel 2024-2025 il liceo del Made in Italy che darà una formazione sul digitale, l’e-commerce ma che avrà anche una formazione manuale e creativa dedicata ai distretti industriali, con una specializzazione dedicata per mettere a sistema quello che fanno aziende, Politecnici, distretti industriali e Its”. E’ l’annuncio dato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando al Forum in Masseria a Manduria (Taranto).
Fra le iniziative intraprese dal Mimit, il ministro Urso ha rivelato il trasferimento di competenze dei pensionati verso i giovani. “C’è anche la possibilità per i pensionati di aggiungere qualche ora per formare i giovani sotto i 30 anni che devono essere assunti: è il trasferimento delle competenze che le pmi non riescono a pianificare. Se il trasferimento di conoscenze diretto è bello per i giovani, è bellissimo per gli anziani perché dà un senso alla loro vita. Queste sono alcune cose che abbiamo fatto“.
Il punto sull’ ex-Ilva
Rispondendo a una domanda sulla vertenza dell’ex Ilva di Taranto e riferendosi ad Acciaierie d’Italia, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso ha detto: “Dopo il decreto che abbiamo fatto a inizio legislatura e i nuovi patti che siamo riusciti a scrivere con l’investitore straniero, oggi lo Stato può esercitare i propri diritti. Cosa che non poteva fare prima. Stabiliremo ovviamente insieme quali siano le condizioni con una priorità: è assolutamente necessaria una politica industriale di investimenti per poter realizzare quello che abbiamo in agenda e cioè fare di Taranto una grande opportunità per il Paese, la più grande acciaieria green d’Europa. E’ possibile farlo, lo faremo, stiamo aspettando risposte dall’investitore straniero se vuole seguirci nel nostro progetto.”
Per un nuovo amministratore delegato , espressione della nuova governance conseguente al cambiamento delle quote di maggioranza il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto nel suo intervento precedente aveva annunciato che si attende il nuovo piano industriale e che sarà comunque una decisione collegiale del governo.