di REDAZIONE ECONOMIA
Una vera e proprio trattativa al photofinish quella tra i commissari straordinari di Alitalia ed Ita per la cessione del marchio conosciuto in tutto il mondo. L’accordo è stato già definito lunedì ma è stato ratificato solo nella serata di eiri. Lo conferma la circostanza che i commissari hanno annunciato il pagamento ai dipendenti dell’ ex-Alitalia del restante 50% degli stipendi sinora rimasti da pagare. Il pagamento dovrebbe essere erogato oggi.
I commissari dell’amministrazione straordinaria Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande, e Daniele Santosuosso avevano non a caso subordinato l’erogazione in busta paga all’incasso delle risorse finanziarie da parte di Ita per rilevare il marchio. A sollecitare la definizione degli accorsi in queste ultime ore è stato sopratutto il Mise che, operando un efficace lavoro diplomatico di mediazione, ha invitato i commissari ed il vertice di Ita a definire e chiudere il prima possibile la trattativa, con il via libera per l’utilizzo del brand Alitalia, della livrea e delle divise del personale della ex compagnia di bandiera.
L’intesa arriverà quindi “last minute” anche perchè se Ita non avesse pagato il dovuto per il marchio, tutta l’operazione avrebbe corso il rischio di saltare. Per ora resta top secret il valore assegnato al brand tricolore, sicuramente molto inferiore ai 290 milioni chiesti all’inizio dell’asta , che Alfredo Altavilla Presidente di ITA aveva bocciato come “irrealistica per una compagnia che in 11 anni ha generato circa 3,5 miliardi di euro di perdite“. offrendo circa 90 milioni cifra sulla quale il è inamovibile. Sono stati firmati i contratti di leasing per gli aerei Alitalia e tutta una serie di adempimenti tecnici e operativi.
Una volta risolta la questione marchio ed utilizzo degli aeromobili, la nuova società Ita decollerà domani con la livrea Alitalia, facendo decollare 52 aerei e 2.800 dipendenti. Ottimista il vertice della nuova compagnia, regista dell’operazione rilancio: “Abbiamo iniziato a vendere alla fine di agosto, e ora vendiamo centinaia di migliaia di biglietti a degli eroi che trovano il nostro sito su Internet che non è facile da individuare, poichè Bruxelles ha impedito di usare quello di Alitalia”.
Ora che l’intesa è stata firmata, Ita farà decollare il suo primo volo (un Milano Linate-Bari delle 6:30) con molte maggiori certezze. E anche la conferenza stampa – con il presidente esecutivo Alfredo Altavilla e l’ad Fabio Lazzerini – sarà condotta con il vento in poppa. I due manager chiariranno, peraltro, che Ita mantiene la sigla AZ per il codice dei voli e lo 055 (per il codice dei biglietti). E forse sarà mostrata l’anteprima del nuovo sito di Ita che rimpiazzerà quello attuale, molto lacunoso.
I due manager di Ita riveleranno nella conferenza stampa i nomi delle società di consulenza che andranno alla caccia di un partner industriale. Il gruppo Lufthansa è tra i favoriti, in prospettiva. In attesa che si perfezioni l’alleanza industriale nel 2022, Ita sta già firmando gli accordi di “codeshare” che permetteranno alla nuova compagnia di moltiplicare le sue rotte e destinazioni. Il “codeshare” comporta accordi commerciali con vettori internazionali. In questo caso l’americana Delta, l’olandese Klm e Air France sono alleati potenziali per i loro storici rapporti con Alitalia.
Nel frattempo la compagnia low cost spagnola Volotea ha aperto le prenotazioni per i voli che collegheranno la Sardegna alla Penisola, storicamente “feudo” di Alitalia. La low cost spagnola però chiede degli extra per alcuni servizi. Ad esempio servono dai 5,5 euro a salire per la scelta dei posti a bordo. La compagnia Ita annuncia ricorso al Tar contro l’esclusione dai collegamenti sardi, e in polemica con la Regione, smentisce di accusare impedimenti tecnici alla realizzazione del servizio.