Il primo rilevamento secondo l’analisi effettuata da Swg dopo il caos grillino in quel di Roma parla molto chiaro: quattro punti e mezzo in meno . Il M5S, secondo l’analisi sarebbe passato in una settimana dal 29,5% al 25%. Quindi l’ effetto-disastro Raggi, è confermato. “Un tracollo così non si è mai visto“, è il commento dei ricercatori. Gli altri partiti salgono tutti un po’, anche se non di molto. Il Pd guadagna uno 0,6%, arrivando al 31%. Cresce anche la fiducia in Matteo Renzi, che si attesta al 33%, il massimo da due anni a questa parte, come fa notare soddisfatto l’entourage del premier. Ma la vera notizia, forse la più attesa da Palazzo Chigi resta il calo dei grillini. Nella classifica della fiducia nei leader Di Maio scende dal 28 al 26 per cento, da sempre indicato come l’aspirante candidato premier per i grillini, e che invece è il principale “accusato” per la cattiva e inesperta gestione del “caso Roma“.
Tutto ha avvenuto inizio con le dimissioni nella Capitale dei cinque dirigenti (tra cui l’assessore al Bilancio) del primo settembre, poi la notizia dell’indagine che vede coinvolta la titolare all’Ambiente Paola Muraro e di cui Raggi e direttorio erano a conoscenza e di cui non hanno informato i cittadini. Infine gli scontri tra i vertici M5s e il braccio di ferro tra la prima cittadina e Beppe Grillo.
“La ragione principale”, ha detto il direttore scientifico di Swg Enzo Risso “sta in tutto ciò che ruota intorno al caso Roma. La vittoria della Raggi è stata un simbolo della voglia di cambiamento importante e nello stesso tempo un banco di prova non solo sulla capacità di governare ma anche nell’essere differenti come metodo”.
Il Partito Democratico che era in affanno a causa della recente sconfitta nelle elezioni Amministrative, si riallontana guadagnando, a seconda del sondaggio, dal mezzo punto al punto intero. Il distacco tra i due partiti, che a primavera pareva sul punto di essere affiancati, per effetto della valanga romana che ha investito il M5S torna ad aumentare improvvisamente a favore dei democratici. Dato questo che non è novità da poco, sopratutto in attesa che la Corte costituzionale si pronunci tra meno di un mese sull’Italicum, ipotizzando un possibile ballottaggio proprio tra il Pd e i grillini. Ma come osservavano ieri con soddisfazione dal Nazareno”Cinque punti di vantaggio non solo pochi” .