ROMA – In arrivo il “Governo del Presidente” come questo quotidiano online aveva previsto nei giorni scorsi…. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella dopo la rinuncia a formare il governo di Giuseppe Conte, ha infatti convocato per questa mattina al Quirinale il professor Carlo Cottarelli. l’ex commissario alla spesa pubblica durante il Governo Letta. “Sentirò il parere delle Camere” ha detto il Capo dello Stato, che quindi affronterà il volere del Parlamento, chiedendo attraverso Cottarelli a deputati e senatori se vogliono portare il Paese al voto senza aver fatto partire un governo, con i mercati in fibrillazione e il rischio di aumento dell’Iva.
Nel frattempo imperversa uno scontro istituzionale fra il M5s e che tuona contro il Colle. Il più duro è proprio Luigi Di Maio. “La scelta di Mattarella è incomprensibile”, ha attaccato. “La verità è che non vogliono il M5s al governo, sono molto arrabbiato ma non finisce qui“, minaccia. L’attacco più duro e frontale quando, ospite di Fabio Fazio, affonda il colpo: “Chiedo l’impeachment per Mattarella”.
I grillini hanno ribadito la loro posizione in serata in un comizio a Fiumicino alle porte di Roma, con Alessandro Di Battista al fianco del capo politico del movimento: “La democrazia è stata abolita, Savona punito per un reato d’opinione. Prima di tornare al voto bisogna mettere sotto accusa il Capo dello Stato Mattarella per attentato alle Istituzioni. Saremo in tutte le piazze e in tutte le televisioni. La democrazia è stata abolita in questo Paese”. Ed ancora: “Era una cosa premeditata, far fallire il governo del M5S e della Lega. Difficili ora aver fiducia nelle istituzioni e nelle leggi dello Stato“.
Ma la condotta del Presidente della repubblica Sergio Mattarella è “ineccepibile” e ”costituzionalmente corretta”. E’ quanto ha affermato all’Adnkronos l’ex Presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick che valuta le ipotesi di impeachment improponibili. Il comportamento di Mattarella, spiega, “è espressione di un doveroso atteggiamento politico-costituzionale ben diverso dalle valutazioni politiche che possono motivare le scelte dei partiti“.
“Il presidente ha esercitato attraverso il suo potere la valutazione che la Costituzione gli affida nella nomina del primo ministro e dei ministri” spiega il Presidente Flick . “E lo ha fatto spiegando le ragioni per cui non ha nominato un ministro tenendo del valore Costituzionale che gli articoli 111 e 117 della costituzione attribuiscono alla nostra adesione al sistema economico e giuridico europeo: un sistema che può essere modificato secondo le procedure previste dai trattati e non in modo unilaterale. Non riesco a comprendere come l’adempimento di questo diritto-dovere costituzionale possa configurare una ipotesi di attentato alla Costituzione come qualcuno pare aver detto nell’ambito dei primi commenti. Personalmente – afferma l’ex presidente della Corte Costituzionale – sono grato al Presidente come cittadino come persona prestata alle istituzioni, come studioso di diritto costituzionale per la chiarezza e linearità delle motivazioni che il presidente ha offerto all’opinione pubblica“.
“L’articolo 1 della Costituzione affida la sovranità al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione. Il Presidente della repubblica rappresenta l’unità nazionale. Unità che rappresenta anche quando ai sensi dell’articolo 92 della Costituzione esercita il diritto dovere di nomina del presidente del consiglio e dei ministri. Diritto-dovere che il presidente – conclude Flick – deve esercitare senza alcuna forma di costrizione“.
In difesa del Colle arriva una nota di Silvio Berlusconi: “Il M5s che parla di impeachment è come sempre irresponsabile”, commenta il leader di Forza Italia a cui si aggiunge il commento di Matteo Renzi: “Minacciare Mattarella è indegno”. Stessa opinione per l’ex-premier Paolo Gentiloni e per il segretario del Pd, Maurizio Martina: “Passaggio drammatico, consiglierei a Di Maio e Salvini di misurare le parole“.
La campagna elettorale per il voto di ottobre è già iniziata. E Di Battista ha già annunciato che ci sarà, si ricandiderà, e a chi in questi giorni ha ipotizzato un suo sorpasso nella leadership proprio ai danni di Di Maio, risponde: “Sarò sempre al fianco di Luigi. Non si rendono conto che non prenderemo solo il 32% alle prossime elezioni“, dimenticando la regola interna del M5S del limite dei due mandati parlamentari che di fatto impedirebbe a Di Maio di ripresentarsi. Ma forse questo Di Battista lo sa molto bene, ed infatti non si era candidato.