ROMA – “Per noi ovviamente la partita non è chiusa, non è finita. Siccome, grazie a Dio, questo Governo ha chiuso la sua storia, noi apriremo” un fronte anti-trivelle “con chiunque voglia, con qualunque forza politica che si impegni a modificare queste norme e a vietare l’uso dell’air gun“. così si è espresso, in spregio all’ordinamento giuridico italiano il governatore della Puglia, Michele Emiliano, all’indomani della notizia del rigetto, da parte del Consiglio di Stato, dei ricorsi presentati contro le autorizzazioni ministeriali per le ricerche di idrocarburi in Adriatico con la tecnica air-gun.
“La Puglia sarà di nuovo in prima linea. Adesso mi vengano a dire che questa cosa la faccio – ha aggiunto Emiliano – contro qualcuno in particolare. Questo contro qualcuno oggi non avrebbe senso“. “Devo solo difendere – ha precisato – il mare della Puglia“. Il governatore ha millantato “l‘ira della Puglia intera” per la notizia del via libera alle ricerche, dimenticando l’esito referendario, che ha sancito esattamente il contrario delle sue strampalate teorie.
Ma da un “pagliaccio” della politica come Emiliano purtroppo c’è da aspettarsi anche di peggio. Affermare “grazie a Dio, questo Governo ha chiuso la sua storia” dopo che questo governo uscente era a guida di rappresentanti del suo partito, e cioè il Partito Democratico, significa essere il più alto esponente dell’ipocrisia politica. Arte in cui sicuramente Emiliano eccelle, essendo ben nota la sua arroganza e presunzione.
Resta solo da confidare nella decisione della Corte Costituzionale il prossimo 17 aprile e successivamente nel Consiglio Superiore della Magistratura. Una persona che vuole ancor’oggi qualificarsi come magistrato, non può calpestare una sentenza definita del Consiglio di Stato. Così in realtà si comportano i fuorilegge ed i delinquenti. Non un magistrato che vuole rappresentare gli elettori nelle “istituzioni”